Note
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- Nell'impossibilita' (per ragioni di tempo) di riportare le 14
(quattordici) pagine di note raccolte nel corso dei vari interventi,
schematizzero' per punti il senso di ciascuno di essi. Chiedendo scusa
per eventuali inesattezze e/o dimenticanze, prego naturalmente gli
intervenuti di leggere la parte che li riguarda ed a replicare al
presente messaggio;
- Dei 4 punti sono stati discussi il primo ed il terzo, quest'ultimo
forse in maniera non del tutto esauriente (erano gia' le 22,45 quando e'
iniziata la sua discussione). In ogni caso per mancanza di fogli e di
mia lucidita' non ne ho tenuto traccia scritta.
Interventi
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Ninì
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* concetto di autonomia (sociale) frutto della crisi e della critica dei
modelli economici neoliberisti e del modello dell'impresa, ai quali
anche la sinistra si e' omologata;
* "movimenti" come risposta a questa sinistra neoliberista, un nuovo
modo di ripartire dal basso, dal sociale;
* non si sono abbassate cancellate verso nessuno, tuttavia ci sono
esempi sui quali riflettere (es. Maritati). E' la sinistra ad essere
ambigua: ad esempio il caso Cofferati e' positivo a livello nazionale,
ma sul locale?
* pari dignita' per tutte le componenti del movimento, comprese quelle
marxista o comunista. La pluralita' di culture e linguaggi e' una
ricchezza;
* critica a chi critica l'ideologia, posizione a sua volta ideologica.
Crisi dell'ideologia come feticismo dell'empirismo e cieco pragmatismo
* circa il "linguaggio difficile", non avere due linguaggi, uno tra
"iniziati" e uno per la "massa". E' antidemocratico. Gramsci: "non ci
sono due verita' e due modi di discutere".
Angelo
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* d'accordo su autonomia, non quando si dice che il movimento non e'
autonomo. Colui che sostiene cio' vede male o fa finta di non vederci;
* il problema e' che c'e' qualcuno che accusa gli altri di non essere
autonomi;
* invito a discutere di persona critiche sulle posizioni marxiste di
ciascuno, che si danno per scontate;
* trasformazione di vezzi di tipo personale in questioni politiche;
* nessuno ha mai negato l'autonomia del movimento, si tratta di farsi
carico dell'azione politica e parlare con le persone coinvolte in un
sistema politico del quale sono a volte parzialmente coscienti, e dando
loro la possibilita' di dire la loro senza insegne politiche.
Mino
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* capire questioni di fondo: il movimento non e' un partito, ma e'
composto da tante anime, quindi semmai si tratta di dare una "linea" al
movimento;
* il fantasma Maritati ha portato scompiglio, non far finta che non sia
successo. C'e' quindi un problema politico di fondo;
* andare sul concreto: questione politica dei migranti, iniziative per
opporsi ai treni della guerra;
* altra questione politica: chiedere a compagni e amici perche' si sono
allontanati dal LSF;
* no ad una posizione asettica, in base alla quale si accolgono tutti
indistintamente;
* capire con chi fare alleanze in questa citta', oggi il movimento e' il
piu' grosso partito di sinistra a Lecce;
* no ad iniziative dei singoli, si a coordinamento.
Cinzia
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* d'accordo con Mino su assi principali;
* LSF politicamente indipendente;
* mai posto problema per Maritati (vedi posizioni su Kossovo, CPT,
Afghanistan);
* "comitato contro la guerra" et similia sono operazioni politiciste per
tirare spezzoni di movimento;
* le iniziative come quelle contro i treni della guerra sono state piu'
partecipate di quanto non ci si aspettasse, la gente del movimento e'
convinta che quello sia uno degli obiettivi (dal cattolico al
disobbediente);
* Nini' ed Angelo non hanno centrato il punto della situazione perche'
adesso (la situazione) e' piu' complessa: il problema viene dopo il 15
feb, con 3 milioni di persone, che il movimento da solo non puo'
portare;
* scadenze molto importanti: possibile apertura di altri 11 CPT, di cui
4 in Puglia, allargamento di quelli esistenti;
* legittima la varieta' di posizioni, che vanno preservate.
Dino
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* insoddisfazione sulla partecipazione alla riunione di oggi: 2 anni fa
il numero era piu' o meno simile, ma in 2 anni si sarebbe dovuti
crescere di piu': c'e' uno zoccolo duro che persevera e poi un turn
over, tipico della sinistra qui a Lecce;
* piu' di qualcuno e' venuto qui oggi per capire se riesce a trovare le
motivazioni per un'azione politica nel SF;
* errore nel voler catalogare e classificare a tutti i costi in
marxista/non marxista, giusto/non giusto. Sono posizioni reazionarie.
Non giudicare per esperienze e posizioni passare;
* non e' in discussione l'autonomia del movimento;
* il movimento non e' ne' un partito ne' un'associazione, ma una rete in
cui tutti hanno diritto di cittadinanza. L'interesse va spostato sulle
piattaforme ed i contenuti;
* giusti gli approfondimenti, non i fondamentalismi (al Banzi non
conoscevano veramente il SF, la stessa esperienza di Zanotelli dovrebbe
far riflettere: 1000 persone contro le 200 della fiaccolata, eppure si
dicevano le stesse cose);
* importanza del referendum sull art. 18, sottovalutato non solo dal
LSF;
Fabio
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* no ad un'ottica marxista o liberista, si ad una visione "sistemica",
"eliminare il dover essere". Critica per la mancanza di feedback ad una
richiesta di confronto in tal senso;
* non esiste soluzione di continuita' tra giusto e sbagliato, non
esistono valori, esistono dei sistemi di valori, ed una gerarchia di
valori dinamica, cangiante;
* no al presupposto marxista;
* argomentare punto di vista "no alla guerra senza se e senza ma" del
pacifismo assoluto;
* difesa del concetto di unanimita' all'interno del movimento, che non
e' un partito;
* tradurre in azione politica quel minimo comun denominatore che ci
tiene insieme.
Massimo
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* mantenere aspetto unitario su questioni di fondo (vedi guerra), senza
tentennamenti da parte di nessuno;
* importanza della battaglia sull'art. 18, critica alla CGIL per il suo
atteggiamento attendista, dilatorio, piratesco.
Michele (PAZ)
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* partire da considerazione "anche io sono SF", e non porsi il problema
se stare o meno nel SF;
* SF occasione in piu' di confronto, al di la' del partito;
* importanza dell'occasione del Regina Pacis: scelta di rappresentarsi
da solo, la voce arriva diretta, senza mediazioni. PAZ ha condiviso
l'iniziativa per la piattaforma politica che c'era dietro;
* critica della vicenda Telerama/Open, quando si attesero ore prima di
sapere se PAZ poteva "intervenire" a nome del SF;
* critica alla "autoreferenzialita'" del SF, motivo principale della
fuoriuscita di PAZ.
Francesca
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* al contrario di quanto sostenuto da Angelo, si sono trasformate
questioni politiche in personali;
* autonomia. "qui ci sono persone che appartengono a dei partiti, ma non
vogliono portare acqua al proprio mulino, pero' quando si parla di
apertura verso altre realta', mi si rizzano i peli";
* questione del viale degli Studenti, c'e' stata una strumentalizzazione
del centro-sinistra;
* attenzione ad interloquire con certe realta';
* contraria a deriva di scioglimento;
* condivisione della questione della centralita' del lavoro, in cui il
SF e' assente.
Antonella
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* non e' vero che il movimento non e' cresciuto (340 persone sul treno
per Roma del 15). Il movimento sta crescendo, ma c'e' bisogno e voglia
di auto-organizzarsi;
* ala marxista ha tutta la legittimita' a stare qui, esattamente come
quella cattolica, quella non marxista o a-marxista;
* il movimento fa bene a porsi la questione dell'autonomia, semmai c'e'
fuori il movimento chi si pone il problema di come usarlo;
* d'accordo su art. 18 e lavoro;
* il movimento e' rappresentabile? non e' un partito che si chiede con
chi fare alleanze. il movimento fa un'elaborazione politico-culturale
(che gia' rappresenta una disciminante), chi vuole si aggrega, come per
es. a Roma, dove c'erano 3 mil di persone (dove c'e' stata un'idea che
ha incontrato il sentimento della gente).
Luigi
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* "organizzazione": meglio un unico forum sulla provincia;
* "alleanze": termine sbagliato per un movimento;
* "iniziativa": come compagni di Martano, in concomitanza con la
manifestazione dell'8 marzo a Camp Darby, sit-in in piazza S. Oronzo
dove c'e' la BNL, una delle banca finanziatrici della guerra;
* nesso tra guerra e politiche liberiste colta dal SF, cioe' la prima
come continuazione armata delle seconde.
Umberto
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* tutti stanno nel SF con pieno diritto, ma il SF dovrebbe darsi una
piccola organizzazione, un coordinamento. C'e' gia' gente in provincia
che comincia a chiamarsi "Forum Europeo";
* la ML e' utile, ma ci sono delle posizioni piu' forti che catalizzano
immediatamente l'attenzione e l'interesse;
* pericolo di altre guerre in arrivo, in particolare quella della
provocazione.
Luigi
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* "alleanze, autonomia": falsi problemi. Pacifismo, lavoro, questi sono
paletti, non solo in occasione di scadenze elettorali;
* "emorragia di persone" causata da scarsa applicazione pratica di
concetti teorici;
* "pacifismo": atteggiamento qualunquista, non si tiene in luce
l'aspetto politico della questione, non si sa quello che c'e' a monte.
Non e' solo una questione di petrolio. Interessi economici di gente come
Chirac e Putin.
Sandro (PAZ)
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* cancellazione dalla ML perche' PAZ ritiene inutile ricevere milioni di
messaggi quasi inutili. Inutili le faide, gli scontri, le prese di
posizione con i paraocchi, senza un vero confronto;
* "mi sento IL SF, non DEL SF perche' ho in mente qualcosa", che
dovrebbe trovare riscontro nella collaborazione tra i vari soggetti;
* a Lecce il SF fa troppa teoria e poca pratica (vedi caso Telerama);
* qui nel LSF sembra esserci una trasposizione del modo di ragionare di
partito;
* il SF deve interloquire con la societa' civile, si deve fare portavoce
della societa' civile. Dovrebbe essere incontrollabile e fuori dagli
schemi.
Luca
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* interrogativo circa l'assenza di studenti e operai (al fine di
realizzare percorsi comuni di lotta);
* SF un po' troppo cenacolo autoreferenziale: liberiani, Melendugno,
Viale degli Studenti sono tutte questioni che vedono il SF presente in
punta di piedi (nel caso dei liberiani, non e' scattato quel meccanismo
di condivisione, idem con Melendugno);
* non c'e' bisogno di un coordinamento, al contrario di una certa
"lentezza", uno stare sul tema in modo da far maturare temi forti che
possano stare in piedi con forza.
Rosanna
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* scoraggiante il numero di presenze nell'assemblea;
* concetto di autonomia non solo verso l'esterno (= niente alleanze), ma
anche verso l'interno (= darsi da soli una regola);
* politica significa anche muoversi (per es.) per i magrebini;
* mancano varie fasce (per es. studenti);
* e' il caso di darsi una forma organizzata, che ci siano alcuni
referenti che prendano in mano le redini.
Paolo
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* l'esperienza di questo SF dovrebbe continuare;
* "teoria e concretezza": "questo SF non mi e' sembrato un salotto". Il
CPT e' stata per es. una cosa grossa. Il dibattito non si puo' esaurire
in ML;
* "autonomia": l'impressione e' che in molti di noi ci sia una
idealizzazione del movimento. E' su dei contenuti che ci deve essere
chiarezza, non solo (o semplicemente) porsi il problema dei paletti o
della fisionomia;
* "forum non partito": un movimento non puo' essere, oltre che non voler
essere, un partito. Porsi un problema di priorita': per es. oggi c'e' il
problema della guerra, orrore etico e politico non solo per gli
iracheni, ma anche per noi e per la democrazia. Far pagare il piu'
possibile a chi vuole la guerra o non fa nulla per osteggiarla.
A questo punto gli interventi finivano (erano gia' le 22,45). Carlo
diceva che da parte sua non era in grado di trarre delle conclusioni,
che si poteva continuare o aggiornarsi.
Alessandro Presicce aggiornava tutti sulla vicenda del tavolo dei
migranti (punto 3 dell'OdG), ricalcando sostanzialmente quanto riportato
nel messaggio "report gdl migranti e proposta" del 26 feb, ore 12.39,
presente in ML.
Ci sono stati degli interventi in cui ognuno ha evidenziato la sua
posizione, che invito - eventualmente - a riportare in replica a questo
messaggio, se e' il caso.
Mi scuso ancora per eventuali inesattezze o dimenticanze, e invito tutti
a sostenere un corso di yoga... :-)