FEDERAZIONE PROV.LE DEI VERDI DI LECCE
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Si riporta di seguito il testo dell'interrogazione presentata in data 
odierna dal nostro deputato Mauro Bulgarelli, che  il 19 u.s. intervenne nei 
riguardi dell' autorità  di P.S., insieme ai rappresentanti delle 
associazioni  presenti sul luogo,  rilevando  le irregolarità  
nell'esecuzione dei lavori  ed ottenendo una temporanea sospensione degli 
stessi.  Riguardo a tali aspetti  ed agli ulteriori profili di illeggitimità 
  emersi,  il sottoscritto congiuntamente  a Luca Ruberti ed all'avv. Luigi 
Pedone  ha presentato
un esposto alla Procura della Repubblica  nella mattinata di venerdì 20.
Distinti saluti
IL PRESIDENTE
Mauro Pascariello
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Interrogazione a risposta scritta
Al ministro dei beni culturali, al ministro dellAmbiente
per sapere, premesso che,
viale Università di Lecce (già viale Taranto o viale Degli studenti) era  un 
grande viale di impianto ottocentesco alberato in questo secolo con pini 
daleppo di età tra i 40 e 60 anni.
         In città quasi tutti sono stati concordi nellaffermare la  necessità 
di un  intervento con unopera di straordinaria manutenzione; anche 
marciapiedi, percorsi da centinaia di studenti e residenti ad ogni ora del 
giorno sono in cattivo stato, gli alberi caduti non rimpiazzati, insomma una 
condizione di abbandono da vari anni comportante interventi seri di 
conservazione e restauro.
   Il viale si trova a ridosso della città storica, in parte ricade in area 
con emergenze archeologiche, comunque      per intero in zona A1 ed A2 del PRG, 
tuttavia sul tipo di intervento non esiste né accordo né adesione: la 
maggioranza dei consiglieri comunali ha dato il suo assenso al progetto 
dellamministrazione presentato come sistemazione del viale, mentre tale 
non è, esso é invece foriero di una radicale trasformazione dellarea (di 
quasi  19.000 metri quadri) e delle abitudini della gente, oltre che della 
distruzione di un pezzo di storia della città;
il progetto in questione  prevede per lanno corrente delle grandi opere 
infrastrutturali che, sfruttando  ingenti finanziamenti dellUnione Europea, 
dovrebbero portare alla trasformazione del viale alberato in una sorta di 
super strada a quattro corsie;
secondo quanto denunciano recentemente dalle locali associazioni 
ambientaliste, tali lavori sono stati pianificati senza alcun rispetto per 
le regole e per i cittadini, prevedendo lindiscriminato abbattimento dei 
grandi alberi;
comprensibilmente tutta la città è in fermento, come mostra la quantità  e 
la qualità delle firme raccolte per chiedere il provvisorio fermo dei 
lavori(oltre 1000), e soprattutto lesame dellampio ventaglio di 
motivazioni relative ai  no verso lintervento sul viale,  per come questo 
si profila:
1)  riduzione sostanziale dello spazio pedonale utile, della massa di  verde 
pubblico, e dellombra, nelle vicinanze delle case e delle scuole;
2)  assenza di preventivo parere e studio circa le possibili scoperte 
archeologiche;
3)  la mancanza di studio circa i flussi di traffico pedonale e similare, 
che giustifichino almeno in parte la mole dellintervento, in particolare 
sembrano completamente ignorati i flussi scolastici e quelli pedonali legati 
alluso dei  mezzi pubblici, sulla effettiva possibilità di spostamento per  
disabili, anziani e bambini;
4)  assenza di studi circa le conseguenze della sparizione dei parcheggi per 
i residenti e commercianti della zona, per la collocazione strana e forse 
contraria al Codice della Strada dei pochi parcheggi previsti (sulla corsia 
di sinistra mentre gli edifici si trovano sulla destra);
5)  la mancata previsione di raccordo con il progetto della metropolitana di 
superficie (ancora in pectore dell Amministrazione nonostante altrove sia 
stata tassativamente esclusa o abbandonata);
6) mancanza di raccordo con lesigenza sbandierata di corsie preferenziali, 
e per mezzi di soccorso;
7)  errata collocazione e pericolosità della pista ciclabile;
8) la distruzione di 216pini e sui motivi per cui quei pini possono essere 
stati lì impiantati;
9) motivi di indole storica, artistica, monumentale, per il fatto che il 
noto obelisco sarà  in una posizione anomala rispetto alle prospettive. 
lintervento non rispetta infatti il paesaggio urbano e quindi lambiente 
stesso e la conseguente disarmonia con la destinazione di fondi europei (i 
fondi della misura 5.1 non vanno solo spesi velocemente ma nel rigoroso 
rispetto delle esigenze ambientali e di tutela del paesaggio urbano);
    con riferimento ai punti 8 e 9 linterrogante segnala che il destino dei 
vetusti pini del viale Università, che hanno catalizzato lattenzione e la 
sensibilità di buona parte della città e della stampa, rientra in un quadro 
generalizzato a Lecce assai preoccupante. Questa strage annunciata infatti 
non é isolata: una strage analoga é prevista dal Comune su via Taranto dove, 
per lasciare spazio alle automobili, pare si vogliano distruggere moltissime 
querce in encomiabile stato vegetativo,  e ancora per quanto concerne la 
vicenda relativa al parco  bosco di Villa Tuzzo, nel quale soccomberanno 
altre centinaia di alberi a causa dellincomprensibile ostinazione nel 
mantenere o approvare un tracciato sbagliato, questultima questione é 
oggetto di uninterrogazione in attesa di risposta;
     ma la varietà e la quantità delle proteste spontanee dei cittadini 
verso il progetto viale università dellUfficio Tecnico del Comune, cui 
sino ad oggi il Sindaco non ha inteso dare compiuta risposta, invita 
allattesa, alla riflessione, ed al rispetto di tutte le regole; mentre si 
osserva una sostanziale furtività con cui il Comune si sta muovendo 
sullargomento con la conseguente diffusa ignoranza circa i modi specifici, 
i tempi, le conseguenze dellintervento;
il 20/02/2003 i lavori a viale dellUniversità sono stati momentaneamente 
sospesi per scarsa tutela della sicurezza pubblica, inoltre gli strumenti in 
uso alla ditta appaltatrice sembrano essere inidonei;
Di seguito, in data 21 febbraio 2003, da una testata locale si apprendevano 
tre  circostanze     relative allopera pubblica appaltata ed in corso di 
appalto e cioè: A) che la Soprintendenza di Bari aveva chiesto con un fax al 
Comune di Lecce copia del progetto del viale Università; B) che esisteva un 
esposto presso lAutorità Giudiziaria (circostanza a quella data forse non 
ancora realizzata) e C) che un ingegnere aveva preso contatto con una ditta 
che avrebbe potuto con esborso relativamente contenuto trasportare i vetusti 
pini in altro sito.
Vero è anche che -una settimana prima- il coordinamento delle associazioni 
ambientaliste aveva sollecitato lUniversità e la Soprintendenza, con 
lettera raccomandata, a prendere posizione in relazione allopera di cui si 
tratta.
A questa sequenza è seguito, alle ore 4 della mattina di sabato 21 febbraio, 
un vero e proprio blitz organizzato con lausilio di questure di almeno tre 
province con cui si è cantierizzato lintero viale, recintato, presidiato 
con un continuo cordone di Forze dellOrdine e pur in orario vietato dai 
regolamenti comunali- proceduto allallineamento di enormi ruspe.
Dopo poco più di due ore è seguita una vera e propria mattanza dei pini 
che venivano fatti schiantare con colpi di benna di caterpillar, poi fatti a 
pezzi una volta in terra.
La maggior parte dei pini non ha ceduto ai colpi di ruspa ed e rimasta la 
base del tronco ed il ceppo infissi nel terreno quindi allo stato 
occorreranno centinaia di scavi per estirpare quel che resta delle piante. 
Ed altrettanti scavi per il reimpianto.
Alcuni ceppi sono stati estratti nel giorno di venerdì e giovedì (dopo i 
primi tagli tra molte manifestazioni contrarie dei cittadini) scavando con 
le ruspe a profondità di almeno 120 centimetri.
Due avvocati intervenuti sul luogo per denunciare lillecito intervento 
(anche per la esistenza di emergenze archeologiche testimoniate da una carta 
del 1968) e la pendenza di un esposto alla magistratura penale con richiesta 
di sequestro del cantiere, non hanno ottenuto lintervento fosse fermato 
neanche per il tempo necessario a rintracciare il magistrato di turno e sono 
stati scacciati manu militari dallarea in corso di recinzione: il primo 
(avv. L. Mariano) fermato ed accompagnato in Questura, il secondo (L. 
Pedone)  allontanato con divieto di riavvicinarsi alla zona delle 
operazioni.
Si precisa che il cantiere dal lato porta Rudiae non era assolutamente 
recintato. La presente è stata esaminata dai suddetti legali per verificarne 
il contenuto relativamente al capoverso che precede.
La situazione al momento si presenta come una scena da incubo, quasi tutti 
gli alberi sono stati stroncati e le associazioni intendono proseguire con 
la richiesta di legalità. Ove occorra con la richiesta di risarcimento per 
il danno inferto, con la richiesta di arresto della parte del progetto da 
realizzarsi ancora con la alterazione dellassetto viario e pedonale.
Uno dei due legali fermati il 22 febbraio ha chiesto la sospensione della 
aggiudicazione del terzo lotto dei lavori in appalto e la convocazione di 
una conferenza di servizi.
Molti paesini, soprattutto nel meridione, hanno visto distruggere antiche 
strade e piazze storiche,  omologate ad una visione computerizzata dello 
spazio urbano pubblico: Lecce ed il suo viale non meritano  questa sorte, 
dato che si tratta di un pezzo del viale storico a ridosso delle mura, in 
una città che va ben oltre il Barocco Leccese;
Se non si ritenga doveroso procedere ad una verifica delliter 
amministrativo seguito per il progetto di Viale Università di Lecce al fine 
di capire se questo sia pienamente regolare e in particolare se vi sia stata 
sufficiente informazione circa gli intenti  dellamministrazione; se questo 
intervento irreversibile e distruttivo sia stato approvato dalla 
sovraintendenze competenti e se lamministrazione abbia predisposto uno 
studio sui flussi di traffico non automobilistico; Se esistano ulteriori 
responsabilità nella condotta degli Organi preposti.
Mauro Bulgarelli
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