EMANCIPIAMOCI DAL BISOGNO DI PETROLIO.
NON ABBIAMO BISOGNO DELLA VOSTRA GUERRA!
1) UNA SOCIETA' BASATA SUL PETROLIO.
Chiunque abbia almeno sfogliato le pagine economiche di qualsiasi giornale,=
=20
sa bene che l'economia capitalista non pu=F2 che crescere sempre di pi=F9.=
=20
Infatti, non appena rallenta anche di poco la sua crescita, economisti ed=20
esperti vari gridano alla crisi. Ma che significa "crescita economica" nel=
=20
mondo in cui viviamo? Significa crescita dei consumi, quindi anche degli=20
sprechi, crescita della produzione industriale e quindi crescita=20
esponenziale dei consumi energetici.
La fonte di energia di gran lunga pi=F9 utilizzata in questa corsa alla=20
"crescita" =E8 costituita dagli idrocarburi; tra di essi la parte del leone=
=20
spetta al petrolio. Non solo i trasporti motorizzati utilizzano queste=20
fonti energetiche, ma anche la gran parte delle centrali elettriche e=20
quindi tutta la produzione industriale, oltre alla produzione di materie=20
plastiche.
Persino l'agricoltura "moderna" si basa interamente sul petrolio, perch=E9=
=20
non sarebbe possibile senza macchinari e fertilizzanti chimici da esso=20
derivati.
2) FONTI DI ENERGIA LIMITATE.
Sul nostro pianeta in pratica l'unica fonte di energia esterna =E8 il sole.=
=20
Se ad esempio brucio un albero per produrre energia, sto in realt=E0=20
utilizzando in poco tempo una piccola parte dell'energia solare che=20
quell'albero ha immagazzinato nel corso della sua vita. Per poter "andare=20
in pari" dovrei aspettare il tempo necessario a far crescere un altro=20
albero, prima di bruciarlo nuovamente.
E allora come =E8 possibile la sussistenza di un'economia come quella che=20
abbiamo descritto poco sopra, in cui il consumo energetico aumenta vieppi=F9=
,=20
e per definizione deve continuare a farlo? Semplice, sul lungo periodo NON=
=20
E' POSSIBILE.
E' possibile solo per un tempo relativamente breve (dell'ordine delle=20
centinaia di anni) grazie all'utilizzo degli idrocarburi: carbone,=20
petrolio, gas. Tali fonti energetiche, i cosiddetti "combustibili fossili",=
=20
derivano da piante ed animali morti, accumulatisi per milioni di anni, che=
=20
il genere umano sta bruciando per produrre energia nel giro di centinaia di=
=20
anni.
In parole povere, stiamo consumando in poche centinaia di anni l'energia=20
solare accumulata da piante ed animali (ricordate la catena alimentare?)=20
nel giro di milioni di anni. Queste fonti energetiche quindi, non sono=20
rinnovabili se non nel giro di centinaia di millenni.
3) IL PICCO DI PRODUZIONE DEL PETROLIO
Si sente spesso dire che "il petrolio sta per finire". Questo non =E8=
esatto.=20
E' pi=F9 corretto dire che la produzione petrolifera, che finora =E8=
cresciuta=20
di pari passo con l'economia, sta per raggiungere il suo massimo,=20
dopodich=E9 non potr=E0 che diminuire. Questo =E8 chiaramente in contrasto=
con=20
il principio per il quale l'economia deve continuare a crescere sempre pi=F9=
,=20
visto che l'economia stessa si basa proprio sul petrolio.
La cosa interessante =E8 che il raggiungimento di tale picco =E8 previsto in=
un=20
tempo brevissimo: si va dalle previsioni "pessimiste" di circa 4 anni a=20
quelle "ottimiste" di circa una ventina.
Un discorso analogo, anche se con tempi leggermente diversi, vale anche per=
=20
carbone e gas.
4) PETROLIO E INQUINAMENTO.
Le conseguenze devastanti dell'utilizzo massiccio del petrolio sono ormai=20
evidenti: inquinamento endemico, danni all'ambiente e alla salute,=20
petroliere che affondano, cambiamenti climatici. L'ultimo disastro=20
ambientale dell'affondamento della petroliera "Prestige" in Spagna d=E0 il=
=20
senso di quanto sia oggettivamente nocivo l'uso dissennato del petrolio per=
=20
permettere un uso altrettanto dissennato dell'energia. E se il problema=20
diventa macroscopicamente evidente sulle questioni dell'estrazione e del=20
trasporto di greggio, i veleni legati alla trasformazione del petrolio e=20
alla combustione per produrre energia elettrica sono tanto pi=F9 invisibili,=
=20
quanto pi=F9 insidiosi.
I mutamenti climatici dovuti alle massicce emissioni di anidride carbonica=
=20
ed altri "gas serra" sono ormai evidenti al senso comune, nonostante la=20
scienza ufficiale si affanni a dimostrare che i fenomeni non sono=20
correlati, anzi, che non =E8 dimostrata nemmeno l'effettiva esistenza di un=
=20
mutamento del clima.
Non sappiamo se tutti questi effetti siano ancora reversibili, ma=20
sicuramente far finta di nulla non serve. Le risposte, le poche che ci=20
sono, che vengono comunemente date sono a dir poco ridicole, vedasi il=20
protocollo di Kyoto, che anche qualora fosse applicato non sposterebbe di=20
una virgola la sostanza della questione: infatti l'incremento del consumo=20
di idrocarburi si seguiterebbe tranquillamente, senza neppure essere messo=
=20
in discussione.
5) PETROLIO E GUERRA.
In questo contesto il controllo delle risorse energetiche su scala=20
planetaria assume un valore vitale per l'economia capitalista. Ecco perch=E9=
=20
uno stato come gli USA, al tempo stesso il pi=F9 forte militarmente ed il=
pi=F9=20
"sprecone" dal punto di vista energetico, sente il bisogno di muoversi per=
=20
accaparrarsi in tempo il petrolio residuo. Con l'andare del tempo tanto=20
meno petrolio sar=E0 disponibile, tanto pi=F9 potere deterr=E0 chi lo=
controlla.
Questa =E8, a nostro avviso, una delle fondamentali chiavi di lettura della=
=20
prossima guerra che si sta per scatenare contro l'Iraq, anche se giornali e=
=20
media "istituzionali" continuano a propinarci balle su "guerra al=20
terrorismo" e "armi di distruzione di massa" alle quali non crede neanche=20
chi le scrive. Una ennesima guerra mossa da interessi economici, una guerra=
=20
che comporta lutti e sofferenze incredibili per la popolazione irachena e=20
che avr=E0 anche, come conseguenza immediata, l'aggravamento della=
situazione=20
in Palestina e in Kurdistan (si veda la pronta reazione di Israele e della=
=20
Turchia, pronti a "prendere la palla al balzo").
Intere popolazioni vedranno nuovi sfruttatori delle riserve di greggio=20
sostituirsi ai vecchi, senza mutare il livello di povert=E0 e sfruttamento.
Le recenti prese di posizione di alcuni stati, Francia e Germania in testa,=
=20
vogliono apparire come una valida contrapposizione pacifista all'arroganza=
=20
americana. Sono facce diverse della stessa medaglia che in questa fase non=
=20
trovano giovamenti dalla guerra in Iraq. E' bene ricordare come la pacifica=
=20
Francia sia ancora oggi un paese coloniale (!) e come in Costa d'Avorio i=20
suoi "pacifici" soldati facciano la loro guerra. In realt=E0 si tratta di un=
=20
tentativo, con diverse modalit=E0, di rivaleggiare con gli Stati Uniti=20
d'America nella corsa all'accaparramento delle risorse energetiche.
6) L'ENERGIA ATOMICA
Purtroppo le soluzioni proposte dalle istituzioni del capitale alla futura=
=20
crisi petrolifera sono essenzialmente due: carbone ed energia atomica. La=20
prima soluzione non farebbe che prolungare l'agonia di qualche decennio=20
fino all'esaurimento anche del carbone, aumentando nel frattempo le=20
emissioni di agenti inquinanti nell'aria e l'effetto serra.
Per quanto riguarda l'energia atomica, se fosse usata in sostituzione dei=20
combustibili fossili, aumenterebbe a livelli spropositati il numero di=20
incidenti catastrofici, oltre a produrre scorie radioattive impossibili da=
=20
smaltire. Nonostante il ricordo e gli effetti assassini del disastro di=20
Chernobyl siano ancona freschi, e nonostante altri catastrofi siano state=20
evitate per un soffio negli ultimi anni, molti paesi continuano a vedere=20
nel nucleare un'arma per accrescere sempre di pi=F9 i consumi energetici in=
=20
una societ=E0 gi=E0 satura. In Italia il susseguirsi di dichiarazioni=
ufficiali=20
del governo Berlusconi con allusioni neanche troppo velate relative al=20
rilancio del nucleare non possono che creare forti preoccupazioni.
7) IL MOTORE ALL'IDROGENO
Ultimamente si sente parlare del motore all'idrogeno come la futura panacea=
=20
di tutti i mali.
Con questa espressione si intendono essenzialmente due tipi di motore.
Il primo =E8 simile in tutto e per tutto al motore a scoppio, solo che come=
=20
propellente utilizza idrogeno liquido e come gas di scarico emette vapore=20
acqueo. Peccato che estrarre l'idrogeno ad esempio dall'acqua sia un=20
procedimento che assorbe pi=F9 energia di quanta se ne guadagni con=20
la combustione dell'idrogeno ricavato.
Il secondo tipo di motore ad idrogeno =E8 rappresentato dalle cosiddette=20
"celle a combustibile", che in pratica utilizzano l'idrogeno presente negli=
=20
idrocarburi senza passare per la combustione. Questo permette un utilizzo=20
estremamente pi=F9 efficiente dei combustibili fossili, diminuendo=20
sensibilmente le emissioni inquinanti. Se si passasse in modo massiccio a=20
questo tipo di propulsione, probabilmente si allontanerebbe la data della=20
crisi energetica, senza per=F2 cambiare la sostanza del problema, e cio=E8=
la=20
dipendenza dagli idrocarburi.
8) ECONOMIA DI SVILUPPO E FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI.
La domanda che devi porti non =E8 "quanti chilometri con un litro percorre=
la=20
mia automobile?" ma "Ho proprio bisogno di possedere un'automobile?"
J. Rifkin - Entropia
Appare quindi chiaro come la cosiddetta "economia di sviluppo", che noi=20
preferiamo chiamare "capitalista", non potr=E0 continuare la sua crescita=20
all'infinito basandosi sui combustibili fossili, a causa della loro=20
intrinseca limitatezza.
E che problema c'=E8, direte voi? Baster=E0 ridurre alla ragione le lobby=20
petrolifere e potremo utilizzare tutti e tutte pannelli solari, macchine a=
=20
idrogeno e chiss=E0 quali altre mirabolanti fonti energetiche "pulite" e=20
continuare la nostra vita di sprechi come se nulla fosse...
Purtroppo (o forse per fortuna) non =E8 cos=EC: infatti queste fonti sono s=
=EC=20
"rinnovabili" ma si rinnovano ad un ritmo infinitamente pi=F9 lento del=20
consumo che la "crescita economica" rende necessario. Il loro utilizzo,=20
quindi, implicherebbe uno stravolgimento del "modello di sviluppo" attuale=
=20
e dunque anche del nostro stile di vita. Se a ci=F2 si aggiunge l'evidenza=
=20
della necessit=E0 di una redistribuzione delle risorse su scala planetaria,=
=20
appare evidente come le fonti energetiche rinnovabili sono INCOMPATIBILI=20
CON IL CAPITALISMO.
9) COME COMPORTARSI ALLORA?
A nostro avviso =E8 necessario affrancarsi dalla "schiavit=F9 della crescita=
=20
economica" a partire dalle nostre vite. Dobbiamo dare battaglia sul piano=20
politico, per affermare che quello che chiamano "sviluppo" produce solo=20
morte, sfruttamento e distruzione.
Dobbiamo uscire dalla logica che cerca di affermare che gli interessi del=20
capitalismo sono gli stessi degli sfruttati e delle sfruttate, solo perch=E9=
=20
questi ultimi possono raccattare briciole dei profitti attraverso il=20
salario. Dobbiamo mettere in discussione le nostre scelte individuali.
Dobbiamo individuare, tra quello di cui pensiamo di avere bisogno, quali=20
sono i nostri bisogni effettivi e quali invece ci sono stati inculcati al=20
solo scopo di far "progredire" l'economia, con l'effetto secondario di=20
renderci maggiormente dipendenti dal salario.
10) EMANCIPARSI DAI BISOGNI INDOTTI
Certo, questo vorr=E0 dire rinunciare a molte cose cui siamo abituati ed=20
abituate, ma siamo sicuri che siano proprio bisogni necessari? =C9 proprio=
=20
necessario utilizzare l'automobile, incartare i biscotti uno per uno, o=20
buttare tonnellate di cibo? E' necessario vivere in citt=E0 abnormi e=20
costruire grattacieli di centinaia di piani? Mangiare pomodori a Gennaio?=20
Possedere telefoni cellulari su cui vedere in diretta le partite di calcio?=
=20
L'elenco potrebbe continuare a lungo.
Non sappiamo se "rinunciare" a tutto questo sar=E0 sufficiente,=
sicuramente=20
sar=E0 necessario.
Prendere coscienza dell'inutilit=E0 di molti cosiddetti "bisogni" del resto,=
=20
comporta anche benefici personali. Infatti uscire dalla logica del consumo=
=20
e dello spreco, permette di ridurre la nostra dipendenza dal lavoro e di=20
riacquistare tempi estranei alla spirale lavoro-consumo-lavoro.
Per fortuna all'interno del movimento sono molte le persone che cominciano=
=20
a rendersi conto della necessit=E0 di emanciparsi da molti di questi bisogni=
=20
indotti.
Un esempio pratico su tutti =E8 quello della Critical Mass, una coincidenza=
=20
organizzata di ciclisti e cicliste (ma anche pattinatori/trici e perch=E9=
no,=20
semplici pedoni) che si riappropria delle strade delle metropoli,=20
sottraendole momentaneamente al traffico automobilistico che produce gli=20
effetti devastanti con cui abbiamo a che fare tutti i giorni.
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RIFERIMENTI
Per chi vuole leggere qualcosa, per leggere le fonti, per capire meglio o
per approfondire, segnaliamo qualche riferimento dal quale partire.
http://www.ecologiasociale.org/
http://www.uniroma2.it/rdb/torvergata/link/terrorismo/LeCrisiAmbientaliGloba=
li.htm
J. Rifkin - Entropia - Baldini & Castoldi
Il Manifesto del 2 gennaio 2003, pag. 4.
Centro Sociale Macchia Rossa - Magliana
Via Pieve Fosciana 56 - 82
Tel./Fax 06 55260306
csoamacchiarossa@???
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