Contratti di lavoro falsi agli immigrati, 5 denunce
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Era un vero e proprio ufficio di collocamento. Gli immigrati che volevano
essere regolarizzati andavano da loro che ovviamente dietro pagamento di
denaro inoltravano le richieste per sanare la posizione di clandestinità. Ma
in realtà, hanno scoperto gli agenti della squadra mobile, era soltanto una
truffa milionaria. Commessa da cinque leccesi ai danni di 15 giovani
senegalesi nel capoluogo salentino senza permesso di soggiorno. Che
sarebbero stati truffati, ingannati e di fatto anche derubati. Tutto ha
inizio quando entra in vigore la nuova legge sull'immigrazione Bossi Fini.
Per poter rimanere in Italia, è necessario essere regolarizzati dal datore
di lavoro. E così ai cinque leccesi viene un'idea. Fanno sapere in giro tra
gli immigrati residenti a Lecce che loro possono sanare la posizione di
clandestinità. Ma per farlo gli immigrati devono pagare. E così fanno. I 14
senegalesi danno ai cinque leccesi la somma di 1300 euro ciascuno. In cambio
gli organizzatori della truffa compilano il kit, dichiarando di aver assunto
i giovani extracomunitari come domestici. Insieme vanno all'ufficio postale
di Lecce. I 14 immigrati sono sicuri, presto saranno regolarizzati. E invece
i cinque leccesi inoltrano un'altra domanda. Fanno un passo indietro.
Dichiarano sulla carta di non voler più assumere i giovani senegalesi e
chiedono il rimborso delle 290 euro versate in un primo momento. E a questo
punto che gli immigrati, che a Lecce cercando di sopravvivere come lavavetri
o facendo l'elemosina, si accorgono di essere stati truffati e presentano
una denuncia. Agli agenti della squadra mobile, diretti dal dottor Paolo
Leaci, non resta che denunciare i cinque leccesi, rispettivamente di 50
anni, 53, 27 e 28 anni. L'accusa è di aver favorito a scopo di lucro la
permanenza nel nostro territorio di immigrati clandestini. Adesso le
indagini della polizia continuano. Perché ci sono altre denunce, altri
immigrati potrebbero aver pagato per avere un contratto di lavoro.
