fotonic0 wrote:
>"Si dice che le Anarcocicliste prese dall'enthusiasmos prendessero ad
>allattare cuccioli di lupo e cerbiatti...figurati se si preoccupavano
>dell'identità di genere...
> più identitario di così: donna è (anche) colei che allatta, semmai
abbandonavano l'identità di specie per rivestire lo stesso ruolo di
genere in un'altra specie...
>Per i maschi però, pare, sia più difficile
>... per partecipare all'esperienza Anarcociclista, gli uomini sono
>costretti a moltiplicare le modalità di allontanamento dalle norme,
>dalle condotte usuali,nel loro abito e nei loro atteggiamnti.
> maschio è una linea con un inizio e una fine. Una linea che spesso è non
retta, che divaga, si perde, ma che procede in avanti. Non a caso (anche
se spesso in maniera deleteria, autoreferenziale/celebrativa) il maschio
è stato spesso considerato colui che innova, che esplora, che va avanti
e, senza tornare, crepa.
>Devono
>abbandonare il contegno, la dignità virile nel comportamento, il
>costante dominio di sè propri del loro sesso.
> davvero si ritiene che il 'costante dominio di se' sia una prerogativa
maschile? le caratteristiche di genere, penso che siano molte e questa
non è tra quelle.
>Con la gioia del
>banchetto, la felicità del vino, l'eccitazione della danza, il
>frastuono in compagnia di buoni amici, ecco che i maschi
>Anarcociclisti sembrano avvicinarsi a Mufdh0
> nollo canuscio, cu è Mufdh0? sono curioso... attendo...
>pur restando umani,
>cambiare pur restando ciò che sono, cedere nel corso della vita
>quotidiana all'attrazione dell'alterità senza tuttavia rinunciare
>interamente a sè."
> questa me la devo far spiegare da qualcuno... indovina indovinello