"Si dice che le Anarcocicliste prese dall'enthusiasmos prendessero ad
allattare cuccioli di lupo e cerbiatti...figurati se si preoccupavano
dell'identità di genere...Per i maschi però, pare, sia più difficile
... per partecipare all'esperienza Anarcociclista, gli uomini sono
costretti a moltiplicare le modalità di allontanamento dalle norme,
dalle condotte usuali,nel loro abito e nei loro atteggiamnti.Devono
abbandonare il contegno, la dignità virile nel comportamento, il
costante dominio di sè propri del loro sesso. Con la gioia del
banchetto, la felicità del vino, l'eccitazione della danza, il
frastuono in compagnia di buoni amici, ecco che i maschi
Anarcociclisti sembrano avvicinarsi a Mufdh0 pur restando umani,
cambiare pur restando ciò che sono, cedere nel corso della vita
quotidiana all'attrazione dell'alterità senza tuttavia rinunciare
interamente a sè."
Jean Pierre Vernant "Figure, idoli e maschere
anarcocicliste" - p.184 - Milano 2001