[NuovoLaboratorio] Re: [fori-sociali] Solidarieta' alla prof…

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Author: lorenza
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Subject: [NuovoLaboratorio] Re: [fori-sociali] Solidarieta' alla professoressa denucniata da Plinio
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Sent: Thursday, February 06, 2003 8:30 AM
Subject: [fori-sociali] Solidarieta' alla professoressa denucniata da Plinio


dal secolo xix

Solidarietà alla professoressa "Un grave atto di censura"

Piovono comunicati di solidarietà all'insegnante censurata e
proteste per l'intervento di Plinio. Il presidente Alessandro Repetto
e l'intera giunta provinciale firmano un documento che inizia così:
"L'insegnante che ha proposto ai proprio alunni la campagna di
boicottaggio dei prodotti Nestlè ha esercitato un fondamentale dovere
educativo, quello di cercare di rendere responsabili i giovani...".
Lo firmano anche il Forum Sociale Ponente
Genovese e quello ambientalista, il coordinamento Cooperative
Sociali, il gruppo consiliare di Rifondazione in Comune e ancora rete
Lilliput, Norma Bertucelli Rete contro G8, il Movimento Difesa del
Cittadino, Antonio Bruno (sinistra verde) e altre associazioni e
cittadini. Anche il Gruppo consiliare la Margherita per Rutelli
presenta una interpellanza urgente al presidente della Giunta
chiedondo "a quale titolo l'assessore Plinio
si permette di censurare il comportamento di un docente non
ricordando che in Italia è sancita la libertà didattica dei singoli
docenti... L'ingerenza politica nella vita scolastica è un atto
gravissimo teso a fare dello spazio scolastico non un momento di
cultura ma un evento funzionale al regime che Plinio vuole
rappresentare
". Infine le associazioni no-global firmano compattamente un
comunicato commentando "certo questa intimidazione non ci sorprende:
quale sensibilità per le sorti dei bambini del sud del mondo può
avere un politico schierato a favore del massacro dei bambini
iracheni perpetuato dall'embargo e che verrà presumibilmente portato
a termine con la guerra?"
L
Dopo che il vicepresidente della Regione ha censurato un'insegnante
che avrebbe tenuto una lezione no-global

Il caso Nestlé e la prof fantasma
Il provveditore Massara: "A scuola non si fa politica"

Parlare di politica in classe è peccato? E quanto i politici possono
interferire, censurando o castigando, funzioni e ruoli squisitamente
scolastici? Alla scuola media "Clelia Durazzo", 720 alunni fra la
sede di Quinto e la succursale di Nervi, dove un'insegnante di terza
media secondo la denuncia di alcuni genitori avrebbe l'abitudine di
indottrinare i ragazzi anche distribuendo volantini "no global"
contro la Nestlè, c'è palpabile voglia di non aprire qualsivoglia
dibattito. Il preside Santo Deldio, che assicura di non conoscere per
ora nemmeno il nome dell'insegnante ("perché ho 11 terze medie e
decine di insegnanti "), non ha mai ricevuto una segnalazione in
merito prima che scoppiasse il caso alimentato da una lettera del
vicepresidente
della Regione Gianni Plinio al ministro Moratti. A sua volta
informato da una e-mail di un gruppo di genitori scandalizzati dal
comportamento della professoressa.
Le parole del preside (che è anche presidente dell'associazione
nazionale presidi) sono improntate alla totale cautela. A taccuino
aperto dichiara. "Con la dovuta riservatezza sto facendo verifiche
interne per capire in quali termini sta l'accaduto. Io comunque non
ho mai ricevuto nessuna protesta di elementi di turbativa politica.
Ho un rapporto molto franco con i genitori, l'avrei saputo se ci
fosse stato qualche problema". A taccuino chiuso disserta: "La scuola
è sede di pluralismo di idee, una insegnante deve essere in grado di
presentare l'una e l'altra idea...E poi non credo sia un reato
parlare in classe dei pregi della scuola pubblica. Credo che ne parli
anche il ministro Moratti, no?". Dagli uffici di via Assarotti il
direttore regionale Attilio
Massara a sua volta chiede tempo per verificare la gravità o meno del
caso. Riguardo la scuola teatro di pluralismo di idee e sede di
dibattito è esplicito. "Il dibattito bisogna consentirlo, anzi
alimentarlo. Ma se è imposizione di idee, questo no, va tenuto sotto
controllo in quanto situazione a rischio. Alle medie inferiori, come
alle superiori. Condividiamo tutti il principio generale del
pluralismo, ma vorrei fare un esempio. Un professore può dichiarare
in classe che Carlo Marx era il più grande filosofo e che si è
limitato ad esprimere delle idee, ma deve anche dire che in seguito
sono state strumentalizzate. Che dalla sue idee scaturisse una idea
politica, il Partito Comunista, forse neppure Carlo Marx al momento
di scrivere il Capitale, lo sapeva".
Enzo Lotti, rappresentante dei genitori nel consiglio d'istituto
della Durazzo, tutti organi scavalcati disinvoltamente dai firmatari
della protesta, ricorda che "secondo logica e norma di solito si va
dall'insegnante coordinatore del consiglio d'istituto o dal preside:
che ne pensa come si può affrontare? È vero che non esiste momento
istituzionale che favorisce la comunicazione dei genitori, tuttavia
non ho mai sentito parlare di una insegnante politicizzata. Siamo
tornati indietro di 30 anni? Veramente di passi indietro se ne fanno
ovunque. Dicevano che l'inserimento degli handicappati era cosa
fatta. E non è assolutamente così".
Donata Bonometti


lo SCRITTORE
Starnone: "Viva i docenti che ancora si espongono"

Domenico Starnone, insegnante napoletano e scrittore per passione,
saggista, vincitore del Premio Strega con "Via Gemito".
Si torna ai tempi in cui la politica in classe era inconcepibile?
"La politica in classe è stata tollerata in anni in cui occuparsi di
politica era un costume civile e un compito primario diffuso. Che già
alla fine degli anni Settanta è andato perdendosi".
Che succedeva agli insegnanti ?
"Ci sono stati insegnanti che hanno pagato duramente la loro cultura
politica e dobbiamo essere grati a professori e maestri che ancora
oggi si espongono. Perchè tanti fuggono a gambe levate".
Che clima avverte oggi nelle scuole italiane?
"Un clima duro, una battaglia dura, nelle aule del Parlamento come
nelle aule di scuola".
Si torna indietro di 40 anni?
"Negli anni precedenti al '68 era una gravissima colpa parlare di
politica a tal punto che l'introduzione dell'educazione civica fu
contrastato per timore che entrasse a scuola la temuta politica".
Questi genitori si sono rivolti direttamente a un politico. Ignorando
la gradualità dei consigli d'istituto, degli organi collegiali...
"Si tratta di organismi svuotati da tempo, anche nella loro
composizione. È da parecchio che si registra scarsissima
partecipazione da parte dei genitori nelle assemblee, nelle
votazioni".
Ma è tutta colpa dei genitori?
"Veramente l'altro giorno un professore universitario di Brescia ha
criticato la Bossi-Fini ed è stato circondato dagli studenti. Tutti
contro o quasi. Insomma è il clima culturale che è durissimo".
D. B.


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in merito alla collega della Durazzo
insegno all'ist.comprensivo san francesco da paola, in una seconda e terza
media, ho 34 anni di servizio ed ho sempre considerato specifico compito
"educare" i ragazzi ad una visione complessa del mondo, mi sono sempre
rifatta, come decine di colleghi, al significato profondo, classico, greco
( e quali referenze maggiori...) della parola politica... che fare? se anni
di scuola classica mi hanno formata così? se un pregio aveva la scuola "dei
padroni" quella che "formava la futura classe dirigente" ,è che spessissimo
si lasciava scappare anche quella meraviglia della mente che è l'esercizio
della attività critica:
Nelle mie classi faccio della critica alla globalizzazione, intesa come
strapotere delle multinazionali, spregio alla libertà dei popoli e dei
singoli, l'oggetto primo della mia attività didattica: certo invito i miei
alunni a non mangiare Mcdonald, se non altro per proteggerli..., a non
comperare abiti, cibi ecc che dietro abbiano la sofferenza e la fatica dei
loro simili, a guardare in modo critico la tv, a studiare l'art. 11 della
nostra cosituzione, proietto documentari e film che mostrino gli olocausti
di ieri e di oggi ecc ecc. La mia collega ha tutta la solidarietà dei tanti
che a scuola fanno e pensano e dicono ogni giorno che un altro mondo è
possibile. caterina arado