[Cerchio] Falsificazione e indebito utilizzo...

Delete this message

Reply to this message
Author: clochard
Date:  
Subject: [Cerchio] Falsificazione e indebito utilizzo...
This is a multi-part message in MIME format.

------=_NextPart_000_014C_01C2C7E3.F70E7A60
Content-Type: text/plain;
    charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: 8bit

















Il Nuovo



            In manette 39 persone per crimini informatici



            Operazione della polizia postale in diverse regioni contro
un'organizzazione a delinquere. Clonavano carte di credito grazie ai codici
che gli forniva un bancario che faceva da talpa.



            ROMA - Una vera e propria organizzazione a delinquere,
specializzata in crimini informatici. Falsificazione e indebito utilizzo di
carte di credito, intercettazione di comunicazioniinformatiche, accesso
abusivo a sistemi informatici, detenzione e diffusione abusiva di codici
d'accesso a sistemi informatici: erano queste le specialità dell'
organizzazione scoperta dalla polizia nel corso di una vasta operazione, che
ha interessato Calabria, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Liguria e
Lombardia, contro le frodi informatiche. L'operazione è solo l'atto finale
di una vasta inchiesta (denominata "Pos") avviata nel settembre 2000 dalla
squadra mobile di Vibo Valentia e coordinata dal procuratore Alfredo
Laudonio. Nell'operazione, condotta dal Servizio centrale operativo e dal
Servizio polizia postale e delle comunicazioni, sono state eseguite 39
misure cautelari disposte dal Gip: otto prevedono la carcerazione, sette gli
arresti domiciliari e 24 di obbligo di dimora .


            L'input alle indagini è avvenuto grazie al sequestro nel
settembre del 2000 di 20 white card, ovvero carte di credito vergini trovate
in possesso di Francesco Buttafuoco, 55 anni, di Vibo Valentia. Dopo mesi
d'indagini, con intercettazioni telefoniche e pedinamenti, gli inquirenti
sono riusciti ad individuare l'intera banda che aveva referenti in 6 regioni
d'Italia ed era capeggiata da Antonio Buttafuoco, 53 anni, residente a
Milano. Grazie ai codici segreti la banda riusciva a clonare le carte di
credito e successivamente si avvalena della compiacenza di alcuni
commercianti per i quali era garantita una percentuale sulle spese fittizie
compiute nei loro negozi. Il blitz compiuto questa notte dalla polizia di
Stato, a cui hanno preso parte oltre 3000 uomini, ha portato ad eseguire 39
ordinanze di custodia cautelare (8 in carcere, 7 ai domiciliari e 24 con
obbligo di dimora), mentre sono stati sequestrati 38 esercizi commerciali.
In alcuni casi tuttavia gli inquirenti non escludono che i commercianti
possano essere stati a loro volta vittime di una nuova forma di estorsione,
ovvero obbligati ad accettare le carte clonate. Le 56 perquisizioni compiute
nella notte hanno portato al sequestro di numeroso materiale informatico
oltre a centinaia carte di credito clonate.


            Gli investigatori dopo aver individuato Antonio Carotta, tecnico
informatico infedele, hanno sequestrato nella sua abitazione un floppy disk
dove era riuscito a memorizzare oltre 4000 codici segreti relativi a carte
di credito. Si è trattata comunque, hanno precisato gli investigatori, solo
di una prima fase delle indagini che andranno avanti alla ricerca di
eventuali altri complici. "Il cittadino si può difendere - ha detto il
procuratore
            Laudonio, che ha coordinato l'inchiesta - con un utilizzo
attento delle carte di credito. Per il resto noi pensiamo a difendere
l'utente con indagini mirate. In questo caso si è trattato di un nuovo modo
di captare i codici segreti delle carte di credito, ma questo grazie alla
presenza di un impiegato infedele che ha consentito la violazione del
sistema centrale".





------=_NextPart_000_014C_01C2C7E3.F70E7A60
Content-Type: image/gif;
    name="spacer.gif"
Content-Transfer-Encoding: base64
Content-Location: http://www.ilnuovo.it/img/spacer.gif


R0lGODlhAQABAID/AMDAwAAAACH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAICRAEAOw==

------=_NextPart_000_014C_01C2C7E3.F70E7A60--