Szerző: clochard Dátum: Tárgy: [Cerchio] pace è ancora più lontana
Il Messaggero
I palestinesi: adesso la pace è ancora più lontana
Ancora morte nei Territori. Gaza, padre (esponente di Hamas) e due figli
saltano in aria mentre fabbricano un razzo
dal nostro inviato
EZIO PASERO
GERUSALEMME - Non delusione, perché i sondaggi dei giorni scorsi non
lasciavano alcuno spazio alla speranza di un risultato diverso. Ma
preoccupazione, tensione per un voto che sembra allontanare ancor più la
ripresa del dialogo e della pace. E una domanda sopra tutte: ma perché gli
israeliani hanno riconfermato fiducia a un premier che, dopo aver promesso
pace e sicurezza, ha portato loro più morti e più sangue che in qualsiasi
altro periodo della storia del paese? E' stato accolto così, tra i
palestinesi, ieri sera, l'esito delle elezioni in Israele. Nabil Shaath,
ministro della Cooperazione dell'Autorità nazionale palestinese, ha
dichiarato che «la destra, una destra animata da istinti di vendetta e di
conquista, ha ottenuto una vittoria sul sangue versato dai palestinesi» e
che ora verranno quindi momenti più difficili e che «dovremo dimostrare
buona volontà e intelligenza per respingere la sfida della destra israeliana
e rilanciare la speranza di pace». Ancora più drastico Abdel Aziz Rantisi,
portavoce di Hamas: «La destra israeliana si è rafforzata», ha detto, «e noi
dobbiamo prevedere nuove pesanti aggressioni ai danni del nostro popolo. La
resistenza all'occupazione si intensificherà in proporzione all'aumento
della politica aggressiva di Israele».
La politica di controllo militare dei Territori ha fatto altre 11 vittime
proprio nel corso della giornata elettorale. Anche se 3 di Gaza City, un
attivista di Hamas con due suoi figli, una ragazza di 15 anni e un maschio
di 17, per la verità sono probabilmente rimasti vittime dell'esplosione
accidentale di un ordigno che loro stessi stavano preparando, e che ha fatto
anche diversi feriti. La loro abitazione, andata completamente distrutta,
sarebbe stata colpita secondo un portavoce di Hamas da un missile lanciato
da un elicottero Apache. Ma nessun testimone palestinese ha visto sparare
missili dagli elicotteri. I militari israeliani negano di aver sparato e
sostengono invece che i tre stavano preparando un missile Kassam che gli è
scoppiato tra le mani.
L'episodio confermerebbe, secondo gli israeliani, che obbiettivo dell'
intervento dei carri armati che avevano fatto 13 morti nel centro di Gaza
City, la notte fra sabato e domenica scorsi, erano proprio le fabbriche di
razzi. In realtà, i soldati israeliani avevano distrutto più di un centinaio
di negozi che con razzi e esplosivi non avevano nulla a che fare. E il
quotidiano Ha'aretz ha documentato in un lungo articolo la devastazione di
una tipografia dove i militari sono entrati per distruggere ciò che si era
salvato dalle cannonate, facendo a pezzi macchinari e computer e
appropriandosi di materiale didattico per le scuole.
Poco prima dell'esplosione, sempre nella striscia di Gaza, due militanti
della Jihad islamica e delle Brigate dei martiri di al-Aqsa sono stati
uccisi dai soldati israeliani mentre cercavano di introdursi nell'
insediamento colonico di Atsmona. Infine, altri quattro palestinesi sono
stati uccisi ieri mattina dai militari a Jenin, In Cisgiordania, nel corso
di una lunga perlustrazione con una ventina di carri armati, che ha
provocato violenti scontri a fuoco.