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Autor: Verdi Lecce
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COMUNICATO STAMPA                            Lecce,22gennaio 2003


Con riferimento alle notizie riportate nei giorni scorsi dagli organi di
stampa ci pare opportuno osservare quanto segue.
Non risponde a verità la circostanza che le ruspe sarebbero entrate nel
parco: finora, a seguito del decreto prefettizio che ha disposto
l'occupazione dei terreni, vi hanno avuto accesso i tecnici dell'ENAS che
stanno procedendo alla compilazione dello stato di consistenza,ossia alla
puntuale verifica di tutte le pregiate essenze arboree presenti.
Dubitiamo che le ruspe possano avere ingresso nel parco; l'area, infatti,
in attesa dell'apposizione del vincolo, non può essere oggetto di
manomissioni secondo quanto previsto dall'art.151 del D.Lvo 490/1999.
Le ragioni degli intollerabili ritardi nella realizzazione di questa
importantissima opera viaria indispensabile per decongestionare il traffico
cittadino sono state individuate sia dal Giudice penale, sia dal Giudice
amministrativo (Consiglio di Stato), che con decisioni passate in giudicato
hanno evidenziato l'illiceità del comportamento di alcuni dirigenti
dell’ANAS e del Comune di Lecce, in relazione alla individuazione del
tracciato della tangenziale OVEST nella zona Condò.
Anche per la piccola porzione del tracciato della tangenziale che ricade
nel rione Borgo Pace sono emersi problemi che hanno segnalato
l'insufficiente studio del contesto territoriale. Il tracciato attraversa
un'area a parco di particolare pregio (da diversi anni meta di scolaresche e
messa dal proprietario a disposizione dell'Università degli Studi di Lecce)
e lambisce pericolosamente l'impianto - EMMEPIGAS - classificato a “rischio
di incidente rilevante”.
Il Ministero dei Beni culturali, al termine di un complesso procedimento ha
predisposto il provvedimento di vincolo recependo il parere del Comitato di
Settore per i Beni Ambientali ed Architettonici che ribadisce l'interesse
paesaggistico di tutta l'area compresa nel perimetro del parco di Villa
Tuzzo invitando nuovamente l'ANAS a studiare un ulteriore tracciato che non
interferisca con la villa.
La proposta di modifica di tracciato c'è già, ed è quella sostenuta dal
proprietario del parco Ing. Tuzzo e dalle associazioni ambientaliste, che
non sono state a guardare ma hanno dimostrato la loro fattiva collaborazione
offrendo una soluzione credibile.
Tale soluzione prevede:
-un lieve spostamento del tracciato che verrebbe, comunque, a ricadere
quasi per intero (salvo una limitatissima porzione di circa 1000 mq) su
aree già individuate dai provvedimenti prefettizi di occupazione;
-l'esproprio di altre aree sempre ricadenti nelle proprietà TUZZO ed
EMMEPIGAS che comportano un indennizzo di minore entità, ed evitano la
complessa operazione di delocalizzazione dei serbatoi di gas liquido i
cui rilevanti costi ricadrebbero sulla stessa 'Enas e, quindi sulla
collettività!
Si tratta quindi di una soluzione progettuale che:
- è facilmente realizzabile nel breve periodo ed a costi più contenuti;
- non interferisce in alcun modo con l'area verde su cui entro breve sarà
apposto il vincolo art.144 D. Lgs.490/1999 (e che per intanto gode della
tutela apprestata dall'art.151 D. L.vo 490/1999);
- garantisce l'esigenza di sicurezza rispettando la distanza minima
dell'arteria stradale da un impianto a rischio di incidente rilevante.
Non vi sono quindi argomenti per continuare a dipingere i verdi e gli
ambientalisti come il fautori del NO per partito preso. E' invece opportuno
che i cittadini comincino porsi qualche interrogativo:
1) Premesso che il Ministero dei beni culturali, come tutte le pubbliche
amministrazioni, ha l'obbligo di portare a compimento i procedimenti
amministrativi entro termini certi, perché in questo caso il vincolo tarda
ad essere formalizzato?
2) E' casuale che a fronte dell'inerzia del Ministero si registri un
frenetico attivismo dell'ENAS proprio nella zona Tuzzo, quando invece vi
sono circa tre chilometri di strada ancora da realizzare (da via vecchia
Carmiano a via vecchia S. Pietro in Lama - ristorante “Filo d'Arianna”)?
3) Quali maggiori costi dovrà sopportare la collettività se l'ENAS dovrà
farsi carico (con denaro pubblico) delle ingenti spese di delocalizzazione
dei serbatoi dell'impianto, ad alto rischio, dell’EMMEPIGAS ?


Mauro Pascariello Presidente Federazione prov.le VERDI
Mario Fiorella Presidente circolo LEGAMBIENTE Lecce
Maurizio Manna Coordinatore prov.le LEGAMBIENTE
Maurizio Durini Presidente PRO NATURA
Luigi Pedone Presidente RUOTA LIBERA
Vittorio De Vitis Presidente prov;le WWF




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