[Cerchio] ke bravi i giornalisti...

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Autore: clochard
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Oggetto: [Cerchio] ke bravi i giornalisti...
Veramente nemmeno si può parlare di giornalisti.
Questi sono imbrattatori (il reato ke ci appioppano quando facciamo scritte
e graffiti, o attakkiamo manifesti), in questo caso particolarmente amanti
del fritto misto e della mistificazione, strutturale nella politica della
"Tolleranza zero".


La Stampa

                  USECONDA META´ DEGLI ANNI 80. NEL `96 IL GIALLO DEL
SUICIDIO DI DUE ATTIVISTI IN CARCERE
                  La lunga guerriglia dei «Figli della NA STRATEGIA INIZIATA
NELLA Terra»
                  Alta velocità, tralicci e laboratori di ricerca i loro
obiettivi


                  22/1/2003


                  ECOTERRORISMO in Italia: la storia parte da lontano, con
un po´ di ritardo rispetto agli altri paesi occidentali, dalla seconda metà
degli anni `80, sino alla bomba dell´Abetone. Sigle nate e morte nel volgere
di mesi, anche di giorni. Come «Figli della Terra», «Rivoluzionari
Antinucleari», «Tribù in guerra per la vita». E poi l´Alf, la «guerriglia
animalista», la più attiva. Nata in Inghilterra, una breve parentesi negli
Usa e poi di nuovo in Europa, anche in Italia. Padova, ottobre `88. Un
gruppo di ecoterroristi dell´Alf, acronimo di Animal Liberation Front, fa
irruzione nel centro di chirurgia sperimentale dell´ospedale civile:
liberano le cavie, distruggono le camere operatorie. Infine, in sequenza:
attentati all´Enel, laboratori farmacologici, istituti di ricerca,
allevamenti di visoni. C´è un filo che lega l´Alf a fatti molto più recenti:
nel novembre 2002, in azioni diverse e distanziate di pochi giorni l´uno
dall´altra, ecco il «rapimento» di un centinaio di cuccioli Beagle destinati
agli esperimenti, cresciuti nell´allevamento Morini di San Polo d´Enza.
Azione, dopo un lungo periodo di silenzio, subito rivendicata dall´Alf.
All´Ansa di Bologna inviano una videocassetta sul blitz, foto a colori e un
volantino. Obiettivi diversi, ecologia che si intreccia ad altro: come «il
latte rosso e blu», la «campagna dei pompelmi blu», quella contro le
multinazionali dell´alimentazione, al primo posto la Nestlè. Fine Anni
Ottanta, nei market di Roma e Milano militanti di gruppi mai identificati
iniettano sostanze non tossiche nei pompelmi importati da Israele per
«boicottare lo Stato Sionista». Solo nel `92, gli obiettivi si fanno più
precisi, sembra che compaia un progetto politico. Ma soprattutto un salto di
qualità: a settembre, tre cariche esplosive fanno saltare a Santa Maria a
Monte (Pisa), un traliccio dell´Enel, già preso di mira altre volte. Pochi
giorni prima, il 26 agosto, analogo attentato nelle Apuane. I carabinieri
ricevono un volantino. Firma, i «Figli della Terra». Tesi, una specie di
manifesto no-global ante litteram: «Contro il progresso a rischio dei
padroni della terra che vogliono la sopraffazione dei popoli liberi che
vivono in pace con la natura». Aprile 1994, due anni dopo. Dopo l´energia,
le autostrade: un chilo e 500 grammi di cheddite, miscela esplosiva
utilizzata nelle cave di marmo, viene scoperta sotto una viadotto
dell´autostrada Livorno-Sestri Levante. In carcere finisce un nome storico
degli anarco-insurrezionalisti, quello di Marco Camenisch, svizzero,
condannato a 12 anni di carcere dal tribunale di Massa per un attentato a un
traliccio dell´Enel. Qualcosa, del misterioso universo dell´ecoterrorismo,
comincia lentamentea a delinearsi. A volte, le minacce - gravissime -
restano virtuali. Come nell´ottobre `95. In quel periodo la Francia sta
effettuanto test nucleari nel Pacifico, arrivano precise segnalazioni di
gruppi di ecoterroristi: «Abbiamo avvelenato i prodotti made in France».
Sequestri e analisi, in tutta Italia, danni economici rilevanti, ma è solo
uno dei tanti allarmi infondati dalle conseguenze economiche gravi. Nel `96,
in Val di Susa, Piemonte, accade tutto: da un´armeria spariscono 397
pistole, in parte finiscono alla mala, in parte a gente dell´ex Sisde e
intanto scoppiano le bombe contro il Tav, Treno ad Alta Velocità, attribuite
agli anarchici, agli squatter, che dicono di volere difendere l´ambiente
dalle devastazioni. Due dei molto presunti colpevoli, nome di battaglia
Soledad e Baleno, muoiono suicidi in carcere. Baleno era rimasto ferito
dallo scoppio di un ordigno che stava costruendo. Quasi contemporaneamente
un ex 007, Francesco Fuschi, si tira un colpo di pistola alla tempia,
salvandosi per miracolo. I misteri, siamo già negli ultimi Anni `90, non
finiscono mai. Dicono che Fuschi, questo serial killer condannato
all´ergastolo nel 2001 per 11 omicidi, avesse qualche ruolo, mai definito,
nella catena degli attentati ecoterroristi. Ma tutto è rimasto avvolto nelle
nebbie. Lo scenario è quello della strategia della tensione, l´orologio
torna agli anni `70. Attentati, armi, esplosivi, delitti. Non manca nulla,
in Val Susa. Tra i «dinamitardi» spunta fuori il nome di un certo Silvano
Pelissero, un passato ambiguo, una certa consolidata passione per gli
esplosivi. Siamo ai giorni nostri. Il 20 novembre 2002 la Corte d´appello di
Torino lo condanna a 3 anni e 10 mesi di carcere (il pm aveva chiesto 4 anni
e 4 mesi). Allora, gli ecoterroristi erano i «Lupi Grigi». Oggi gli
anarchici li definiscono così: fantomatico gruppo terroristico anarchico
della Val Susa, mai esistito. Ma intanto Pelissero ha trascorso 4 anni in
carcere. Ora vive in un centro sociale torinese, l´Asilo Okkupato. Ultima
perquisizione, maggio 2002. C´è il sospetto di un collegamento tra gli
antagonisti torinesi e una bomba scoppiata al Viminale nel febbraio 2001.