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sono molto d'accordo col testo di Girardi, che nei giorni scorsi ho anche
riprodotto e messo nella "bachechina" esterna a desertenda, e sono
interessato a dare una mano per ogni iniziativa in quella direzione
ciao franco
P.S. in allegato c'è il testo di Girardi, per chi non lo conoscesse.
Vergognosi anche i servizi del TG3 di Di Bella (tessera DS?)
>From: "Aldo Zanchetta - Libreria Karma" <aldzanch@???>
>Reply-To: "Aldo Zanchetta - Libreria Karma" <aldzanch@???>
>To: "FORUM LUCCA" <forumlucca@???>
>Subject: [Forumlucca] VENEZUELA
>Date: Fri, 27 Dec 2002 13:46:57 +0100
>
>In Venezuela si sta ripetendo una situazione che, fatte le debite
>differenze geografiche e storiche, rievoca il colpo di stato in Cile contro
>Allende
>
>La stampa e la TV italiana stanno disinformando la gente sulla reale
>situazione ed anche i giornali e le forze di sinistra mi sembrano distratte
>o tiepide, salvo poche eccezioni
>
>E' possibile immaginare una azione forte che richiami a Lucca (e possa
>essere ripetuta in altre città) per richiamare l'attenzione dell' opinione
>pubblica, almeno quella fetta raggiungibile?
>
>Una giornata di digiuno presso la Disertenda con proiezione continua di
>video (Puntorosso Carrara ne ha uno buono) e volantinaggio che invita la
>città a vederlo? Raccolta inoltre di firme per l'appello di Girardi sul
>Venezuela.
>
>Chi è disposto a collaborare od a proporre alternative?
>
>Aldo Zanchetta
_________________________________________________________________
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\f2\fs20\lang1040\cgrid {\f1\fs24 Vi proponiamo un appello scritto da Giulio Girardi per il quale stiamo raccogliendo le firme di esponenti politici, di movimento, della cultura e di chiunque voglia firmarlo. L'invito \'e8 naturalmente di farlo girare (lo
trovate anche in allegato) e di sottoscriverlo.
\par
\par
\par }{\b\f1\fs24 LA RIVOLUZIONE BOLIVARIANA DEL VENEZUELA, SEGNO DI CONTRADDIZIONE PER L'EUROPA E PER GLI EUROPEI
\par }{\f1\fs24
\par Si sta consumando, nell'indifferenza e nel silenzio del mondo, un crimine contro l'umanit\'e0: il soffocamento della speranza dei poveri, rappresentata in Venezuela dalla rivoluzione bolivariana e dal presidente Ch\'e1vez.
\par Il silenzio che avvolge e nasconde questa battaglia \'e8 dovuto in larga misura alla complicit\'e0 dei mezzi di comunicazione di massa, del Venezuela e del mondo, controllati dal capitale nazionale e transnazionale, che
presentano della situazione un'immagine rovesciata, secondo cui un popolo oppresso si starebbe ribellando ad un presidente violento e repressivo.
\par Ma vi \'e8 un motivo pi\'f9 profondo di questo silenzio. Mentre nei confronti dell'Afghanistan o dell'Iraq, \'e8 possibile fornire all'aggressione, di fronte all'opinione pubblica, un'apparente giustificazione, nessuna giustificazione
gl'impresari venezuelani ed i loro complici gli Stati Uniti possono fornire alla loro aggressione. Anche quando i manifestanti antichavisti gridano rabbiosamente per le strade "che se ne vada! Che se ne vada il contadino!" non riescono mai a dire perch
\'e9.
\par Mentre infatti l'Iraq rappresenta apparentemente una minaccia, il Venezuela non minaccia nessuno, ma \'e8 minacciato esso stesso all'interno ed all'esterno. Mentre Sadam Hussein pu\'f2 essere a buon diritto denunciato come dittatore, Ch\'e1vez \'e8
un presidente democraticamente e ripetutamente eletto. E' un presidente amato dalla maggioranza, che una vasta insurrezione popolare ha liberato dalle mani dei golpisti. Bisogna essere
ciechi per non vederlo. Le minacce alla democrazia vengono solo dagli aggressori.
\par Ma anche se i manifestanti antichavisti ed i loro complici imperiali non osano fornire una giustificazione della loro condanna, per i venezuelani queste ragioni sono chiare:
\par
\par * Se ne vada perch\'e9 \'e8 spudoratamente schierato dalla parte dei poveri del paese; perch\'e9 proclama i diritti degli indigeni e delle donne; perch\'e9 colpisce temerariamente gli interessi dei miliardari.
\par * Se ne vada perch\'e9 \'e8 egli stesso di origine popolare, ed \'e8 quindi un intruso nelle sfere del potere.
\par * Se ne vada perch\'e9 ha la pretesa di nazionalizzare le ricchezze petrolifere del Venezuela, per metterle al servizio di tutti, invece di lasciarle nelle mani dei legittimi proprietari, i ricchi del paese ed i loro alleati imperiali.
\par * Se ne vada, perch\'e9 \'e8 amico di Cuba ed inviso agli Stati Uniti.
\par
\par Ma se queste sono le vere giustificazioni di quella mobilitazione, allora, per l'Europa in costruzione, sarebbe una gravissima responsabilit\'e0 storica, tacere di fronte a questo crimine. Sarebbe un atteggiamento imperdonabile di complicit\'e0 e di serv
ilismo nei confronti del grande fratello. Sarebbe il segno evidente che l'Europa in costruzione \'e8 incapace di proporre al mondo, oltre una nuova moneta, un nuovo ed autonomo progetto di civilt\'e0;
che l'Europa non appartiene al mondo nuovo in costruzione ma alle rovine del vecchio disordine imperiale. Perch\'e9 la rivoluzione venezuelana \'e8 per noi un segno di contraddizione, che impone all'Europa di prendere partito e di
rendere chiaro a se stessa ed al mondo il suo progetto di civilt\'e0.
\par Ma la rivoluzione venezuelana non \'e8 solo un segno di contraddizione per l'Europa in generale; lo \'e8 anche per ciascuno degli europei e per ciascuna delle europee. In effetti, per ognuno ed ognuna di noi schierarsi in questa
battaglia cruciale significa decidere se, nel presente contesto geopolitica, siamo dalla parte dell'impero o dalla parte dei popoli e della loro autodeterminazione; se siamo dalla parte delle minoranze privilegiate
o delle maggioranze emarginate; se siamo per un mondo lacerato da lotte fratricide o per un mondo animato dalla solidariet\'e0 liberatrice.
\par Quanto dire che schierarci nei confronti del dramma venezuelano non \'e8 per noi solo una scelta politica e geopolitica: \'e8 anche una scelta di vita.
\par
\par GIULIO GIRARDI
\par
\par
\par ------------------------------------------------------------
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\par TEL. 02-874324 e 02-72016642 FAX 02-875045
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http://www.puntorosso.it" }{\f1\fs24 {\*\datafield
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