Eh si il riformista difende i massacri della Nigeria e il concorso di miss
mondo. In nome di che? In nome della civilizzazione naturalmente! A volte la
civilizzazione si difende con i bombardieri Nato, a volte coll'invio di
alpini in Asia, a volte coi missionari e a volte con i concorsi di Miss
Mondo. Devono essere islamiche non civilizzate anche quelle femministe
inglesi che rompono il cazzo a Londra dicendo che quella banda di
trafficanti organizzatori del concorso dovrebbero andarsi a farsi fottere
loro e le loro iniziative. Glielo avevano già detto molti anni fa del resto.
Non riescono a capire che le reti della prostituzione globale hanno le loro
necessità civilizzatrici tra cui quella di essere presenti nei bacini di
imbarco delle loro materie prime. Questa carica culturale della miss non la
capivano neanche quei trogloditi di indiani (d'India). Solo il riformista le
capisce. Non è mica violenza imporre quel magnifico spettacolo che a noi ci
ha così meravigliosamente acculturati ed elevati nei mesi e settimane di
miss italia e avanti cagando. Viva miss italia, viva san remo, viva il giro
d'italia e il campionato di calcio e le coppe e la messa del papa, viva
tutta la pubblicità, viva tutte le tv, viva la civiltà del riformista.
bisogna bruciarli tutti gli infedeli ma che muoiano guardando un qualche
calendario di veline nude!
----- Original Message -----
From: "malega" <cutigae@???>
To: <libertari@???>; <cerchio@???>
Sent: Sunday, November 24, 2002 2:58 AM
Subject: [Cerchio] apologia di un seno nudo.
>
> da www.ilriformista.it
> Si puo' non essere d'accordo,ma offre spunti di riflessione.
> malega
>
>
> > NIGERIA
> > Apologia di un seno nudo contro la lapidazione
> >
> >
> > Un corpo femminile seminudo, una miss, una donna copertina. Certe volte
il
> > processo di civilizzazione e la globalizzazione della tolleranza
scelgono
> > strane incarnazioni per affermare le loro ragioni. Forse mai la
sinistra -
> > un tempo bacchettona, a lungo femminista - avrebbe immaginato di dover
> > innalzare l'esposizione un po' morbosa delle carni femminili a simbolo
di
> > libertà.
> > E' quello che sta succedendo in queste tragiche ore a Kaduna, in
Nigeria.
> > Una vera e propria rivolta islamista contro il concorso di Miss Mondo
sta
> > mietendo vittime innocenti a centinaia. Al grido di «Allah è grande»
> > dimostranti musulmani uccidono, devastano, appiccano incendi. Brucia la
> > redazione del quotidiano «This Day», che nell'ingenua illusione di
> > sdrammatizzzare il clima si era permesso di scrivere che queste miss
sono
> > tanto belle che il profeta Maometto ne avrebbe volentieri sposato più
> d'una.
> > La Nigeria è il paese dove Amina Lawal, una donna di 30 anni, aspetta di
> > completare l'allattamento della neonata prima di essere lapidata a
morte.
> La
> > sua bimba sarebbe il frutto di un amore adulterino, successivo al
> divorzio.
> > E, per la giustizia del posto, anche successivo all'entrata in vigore
> della
> > sharia in dodici stati della Nigeria, che prescrive la pena capitale per
> le
> > donne che hanno rapporti sessuali al di fuori del matrimonio.
> > Ecco un caso in cui ogni tentazione di «relativismo culturale» va
bandita.
> > Non che la mercificazione della bellezza muliebre sia un grande vanto
> della
> > civiltà occidentale. Anche un credente nel Dio dei cristiani vi vede
quel
> > pericolo di scadimento morale che angoscia i musulmani. Solo che nei
paesi
> > cristiani non si considera il valore della modestia femminile superiore
al
> > valore della vita (con qualche rilevante eccezione nella «fascia della
> > Bibbia» del fondamentalismo cristiano americano).
> > La provocazione di organizzare il concorso di Miss Mondo in un paese a
> forte
> > concentrazione islamica - perchè di questo si tratta - va però difesa.
> Anche
> > un seno esposto a fini commerciali o televisivi può essere utile a
> > denunciare una legge che consente di lapidare un seno appena avrà finito
> di
> > nutrire il suo frutto. Anche delle reginette di bellezza - fatue per
> > antonomasia - possono diventare eroine in lotta per un mondo più amico
> delle
> > donne, come quelle cinque miss che hanno deciso di boicottare la
> > manifestazione allo scopo di ottenere la grazia per Amina (come la
ottenne
> > Safiya, alla fine di una mobilitazione globale).
> > La nostra idea di libertà rispetta le tradizioni e le credenze locali,
ma
> > non scende a patti sui diritti fondamentali dell'uomo (e della donna).
Ci
> > sono principi non negoziabili, neanche con i credi religiosi. La
> > globalizzazione ha spazzato via anche queste frontiere. Per questo crea
> > tensioni e riattizza i fondamentalismi. Non sottovalutiamo la strage di
> > Kaduna: forse non c'è una grande distanza tra questo eccidio e quello
> > dell'11 settembre.
> >
> >
> >
>
>
> per cancellarsi dalla lista, andare su
https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio