[Cerchio] Oreja sorda

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Author: cerchio@inventati.org
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Subject: [Cerchio] Oreja sorda
quant'e' difficile capirci!!! m'e' capitata davanti questa paginetta di
qualche anno fa, mi sembra - parlavamo di Cossiga, se non erro su questa
lista -allora, dico io, se tu non vuoi che io mi intrometta se vedo qualcosa che
non va dalle tue parti, allora con me hai chiuso in ogni senso, e tutte le
volte che ti incontro mi giro dall'altra parte, non faccio piu' commercio,
niente di niente, per me sei mortoche cosa succede adesso? come stanno i nostri rapporti diplomatici e
d'affari con questa gente?
matilde



Niente Udr in Euskadi
Cossiga si offre come mediatore, ma viene respinto
MADRID Francesco Cossiga "può essere 'el hombre bueno' nel processo di
pace nei Paesi baschi". Lo ha scritto ieri il quotidiano basco "Deia".
Mercoledì Cossiga ha ricevuto a Roma una delegazione del partito basco
Herri Batasuna, considerato il braccio politico dell'Eta, e a fine mese si
recherà per una visita nei Paesi baschi. Il giornale, molto vicino al
Partito nazionalista basco (Pnv) al potere nella regione, lancia in prima
pagina un titolo a quattro colonne: "Cossiga si mostra disposto a lavorare
nel processo di pace". "Deia" scrive che "Cossiga ha cominciato a muoversi
per la pace in Euskadi (Paesi baschi) dopo aver mantenuto contatti
permanenti con il Pnv", un partito locale di matrice democristiana. Il
presidente del Pnv, Xabier Arzalluz, interrogato su una possibile
mediazione di Cossiga, ha detto a "Radio Euskadi" di "essere stato
contattato dall'ex presidente italiano nel mese di giugno o luglio per
collaborare nella fine del conflitto basco". Arzalluz ha aggiunto:
"Cossiga ha molta autorità, però dubito che Aznar cerchi mediatori".E
infatti le ambizioni internazionali del fondatore dell'Udr vengono
stoppate dal ministro degli interni spagnolo Jaime Mayor Oreja, che ha
escluso ogni mediazione internazionale nel dialogo di pace avviato con i
separatisti baschi dell'Eta. Sulla possibilità di una mediazione di
Cossiga Oreja ha detto: «Siamo noi spagnoli che dobbiamo svolgere un ruolo
in questo processo di pacificazione. Non c'è possibilità alcuna che altri,
che non siano spagnoli o baschi, condizionino o orientino il processo di
pace. Nè pressioni internazionali, nè internazionalizzazione del
conflitto, nè altre formule collettive - ha sottolineato - serviranno a
modificare ciò che costituisce una politica molto consolidata nella
società spagnola, che deve mantenere la coesione per affrontare questo
processo».