Autor: Leonid Ilijc Brezhnev Data: Temat: [Cerchio] fly & drive
> >=E8 una domanda che non ha una risposta : come si fa a dire perch=E8 non=
si >sono
> >ancora fatte le cose che non si sono fatte?
> >Anche perch=E8 - e penso che lo condividerai - la rivoluzione non si pu= =F2 fare > >da soli essendo un evento storico da costruire collettivamente.
>
>o da portare avanti con atteggiamenti, comportamenti, rifiuti quotidiani e
>isolati,"drop out" dicevano negli anni sessanta?
>lo chiedo, non lo so.
>
>g:
>che siano i comportamenti individuali alla base di qualsiasi cosa va da s= =E8 >in quanto i comportamenti di massa normalmente appartengono pi=F9 alla
>psicopatologia che all'azione umana propriamente detta.
>Ci=F2 che conta quindi =E8 che le azioni e i gesti individuali possano= federarsi >con un progetto comune.
LIB:
ni. per come la vedo io "federarsi" significherebbe per molti delegare,=20
ancora una volta.
solo attraverso un percorso personale di rifiuto si pu=F2 arrivare da=
qualche=20
parte, ci=F2 non toglie che si possano rifiutare le stesse cose, ma il=20
"progetto comune" mi sa ancora una volta di social forum, tute bianche,=20
protagonismi... ovunque ci sia la "federazione" si intravvede il potere;=20
ecco che esce il piccolo leader, ecco che spunta il riformismo.
un movimento di massa =E8 impensabile, in questi termini.
l'unica possibilit=E0, a mio avviso, =E8 quella di seminare consapevolezza=
con=20
parole e gesti in modo che, chi vuole, raccolga e, ancora se vuole, faccia=
=20
proprio un modo di agire, o, meglio, ne inventi di nuovi. radicalmente.
> >Magari potrei raccontarti come affronto la mia vita minuto per minuto e
> >quali cose mi esaltano e dove mi sento carente oppure potrei dirti della
> >frustrazione che provo quando interi settori della vita pubblica appaiono
> >inconsapevoli e ingenui davanti alla storia
>
>di certo sarebbe interessante.
>
>g:
>anche se non certo breve.....
LIB:
almeno si parlerebbe un po' di cose concrete, di vita.
spesso =E8 il convitato di pietra in queste discussioni...
> >Per rimanere nel qui e ora, come sai, oggi gli operai di Termini Imerese
> >hanno occupato la fabbrica e l'intero paese =E8 con loro nella protesta= per > >l'ingiusta sorte che gli tocca. Potrebbero decidere di chiudere i= rapporti > >con lo stato e trasformare la fabbrica in un orto collettivo, vendere= tutte > >le attrezzature e sequestrare poliziotti e preti finch=E8 non arrivano= tutti >i
> >soldi di Agnelli che prima li ha messi al lavoro e adesso li molla nella
> >merda.
> >Invece probabilmente chiederanno un miracolo impossibile e cio=E8 che il
> >governo li iscriva tra gli aventi diritti a un sussidio finch=E8 verranno
> >dimenticati e dovranno prendere il treno per la Svizzera o passare dalla
> >parte della mafia. Tanto le macchine non le compra pi=F9 nessuno.
> >Qualcuno di loro potr=E0 barcamenarsi, qualcun altro chiedere nuove= leggi. > >Certamente alcuni decideranno di darsi al crimine pi=F9 o meno= organizzato. > >Insomma voglio dire che se mancher=E0 la fiducia in s=E8 stessi come
> >collettivit=E0 che decide di costituirsi come rivoluzionaria contro lo= stato >e
> >fuori dall'economia non si potr=E0 neppure cominciare a delineare un= nuovo > >modello di mondo.
>
>non credo che al momento ci sia una consapevolezza cos=EC diffusa della
>propria condizione. non so davvero quante persone possano concepire un
>rifiuto cos=EC radicale come quello che tu ipotizzi.
>anche posti di fronte all'evidenza non scelgono di unirsi contro
>l'oppressore comune, perch=E8 non lo percepiscono come tale.
>parlando per me: capire che stato, polizia, ecc. fossero nocivi =E8 stato
>frutto di un processo di studio e di apprendimento durato e costato tempo,
>quanti operai della fiat hanno avuto gli stessi mezzi e e hanno seguito gli
>stessi percorsi?
>trasformare la fabbrica in orto, dici tu. bello.
>ma non credo possa pi=F9 nascere (purtroppo) come idea spontanea, tali e
>tanti sono i processi "denaturalizzanti" ai quali si =E8 sottoposti
>giornalmente. serve educazione.
>la reazione "spontanea" =E8 ormai "andiamo dai sindacati". contro ogni
>evidenza, lo ammetto.
>ma =E8 cos=EC.
>
>g:
>la spontaneit=E0 e l'innocenza, come diceva Vaneigem nel "Trattato" si
>conquistano e si costruiscono non sono certo gi=E0 disponibili soprattutto= in >presenza dell'alienazione odierna.
LIB:
=E8 quello che, nel mio piccolo, ho detto anch'io.
uscire dall'alienazione =E8 la chiave, non si pu=F2 pretendere che, saltati=
=20
tutti i passaggi, ogni operaio passi dalla fresa all'utopia libertaria.
>E' come se tutti vivessimo "sotto copertura" come agenti segreti schiavi di
>un dominio che non ci appartiene per niente ma ci attraversa profondamente
>anche nel fisico. Le reazioni tipo "andiamo al sindacato" sono pi=F9= risposte >pavloviane che azioni umane spontanee
LIB:
ancora d'accordo.
nell'universo del cane di pavlov, costituito forse da una gabbia, una mano=
=20
che da' il cibo e un campanello, la reazione "pavloviana" =E8 quella pi=F9=
=20
naturale. =E8 necessario che dall'esterno venga introdotto un elemento di=20
rottura che permetta al cane una percezione pi=F9 completa del suo stato e=
=20
che lo porti, infine, a riconoscere quella cazzo di mano come il nemico e a=
=20
morderla.
>Sono d'accordo con te che la presa di coscienza del dominio e della
>dannosit=E0 delle istituzioni costa tempo e fatica. Questa fatica per=F2= pu=F2 >essere alleviata dal fatto che certi percorsi possono essere condivisi.
LIB:
condivisi. boh.
credo di pi=F9 nell'esempio, nell'esperienza. se ci fosse stato un compare=
=20
degli operai che fatta una scelta radicale si fosse messo a vivere di pesca=
=20
sulla spiaggia di termoli, magari gli altri avrebbero pensato all'orto.=20
semplifico da pazzi, ma credo che il filo conduttore si possa seguire=
comunque.
=E8 anche per questo che dico che mi piacerebbe conoscere esperienze di=
vita,=20
oltre che le societ=E0 ideali di questo o quel filosofo.
>Condividere i percorsi di presa di coscienza permette anche di costruire= una >rete di relazioni adeguata laddove ci siano le condizioni oggettive per far
>accadere qualcosa.
>Quindi ne approfitto per dire al dolce Karletto (che tanto non pu=F2= tirarsi >indietro e dire che si =E8 stufato perch=E8 non gli credo - smack) che= anche se >si ripetono le stesse cose non importa se a farlo sono persone diverse in
>tempi diversi. Appunto essendo un percorso individuale tutti sono
>indispensabili.
>Bisogna anche capire che facendolo si prendono anche dei rischi. E per= primo >il rischio di restare orfani delle istituzioni, delle leggi, dei= preconcetti >e delle regole gi=E0 scritte. Perlomeno finch=E8 non saremo in grado di= creare >equilibri nuovi.
>
>
>
> >Questo nuovo mondo per quanto gi=E0 presente nell'immaginario individuale= di > >tutti gli appassionati della rivoluzione non pu=F2 essere attuato che= nella > >pratica collettiva.
LIB:
perch=E8 collettiva? =E8 questo il punto debole della faccenda.
la chiave =E8 la pratica rivoltosa.
se c'=E8 la collettivit=E0, ben venga, altrimenti =E8 lo stesso.
se si vuole mettere l'accento sull'individuo sganciato da ruoli e=20
gerarchie, allora si deve riconoscere all'individuo stesso, nella sua=20
singolarit=E0, la potenzialit=E0 di rivolta.
tutto quello che =E8 collettivo mi puzza un bel po' di riformismo, di=20
padella, di brace.
> >Questa pratica comincia dalla critica e del completo rifiuto di ogni= potere > >separato (e quindi di ogni istituzione)
LIB:
comincia se mai dalla non accettazione, da ogni piccolo rifiuto.
la pratica luddista mi sembra una forma di rivolta estremamente dannosa per=
=20
il sistema, perch=E8 =E8 spontanea, nasce dalla stanchezza, dalla noia, dal=
=20
rifiuto, e non =E8 collettiva nel senso di organizzata. rifiuta in una volta=
=20
lo sfruttamento dei padroni e l'incasellamento rivoluzionario. non =E8 poco.