[Cm-crew] Rapporti con i giornalisti

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Szerző: Enzo Mangini
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Tárgy: [Cm-crew] Rapporti con i giornalisti
Ajorn ha scritto:=20
per quanto riguarda il rapporto tra CM e i media in generale beh caro
mangini enzo questo
non ti interessa lo stiamo discutendo tra di noi e non accettiamo consigli
crediamo di essere piuttosto grandicelli per questo

Mi interessa in quanto criticomassone, altroch=E9...

ed ecco il pezzo come richiesto.

Nella versione stampata c'=E8 qualche piccola modifica dell'ultim'ora; le voc=
i
sono raccolte direttamente e citate senza nome per esplicita richiesta degl=
i
interpellati.



=B3Chi siete?=B2 =C8 la domanda pi=F9 frequente che il gruppone di ciclisti urbani
pedalanti si sente rivolgere quando la Critical Mass, muovendosi, modifica
il paesaggio urbano. =B3Siamo ciclisti, e non =E8 una manifestazione, ci siamo
trovati per caso, una coincidenza. Ha visto che traffico?=B2 Le risposte ai
passanti sbigottiti e agli automobilisti clacsonanti, sono variazioni su
questo tema. Che precedono, il pi=F9 delle volte di pochi istanti, la pronta
consegna di un volantino, per spiegare il perch=E9 e il come dell=B9anomalia su
due ruote che gli passa davanti. La Critical mass si manifesta a Roma
l=B9ultimo venerd=EC di ogni mese, ore 18.00, da piazzale Ostiense. O tutti i
gioved=EC, alle 21,30 a piazza dei mercanti a Milano, o a Bologna, Genova,
Brescia, Andria (in crescita esponenziale), Napoli,
Torino=8A(www.inventati.org/criticalmass, la lista =E8 in continuo
aggionamento). Il vocabolario ciclistico alla voce Critical mass recita:
=B3coincidenza organizzata=B2, nata a San Francisco, il 25 settembre 1992 un
venerd=EC, quando una quarantina di ciclisti, sfid=F2 le autorit=E0 pedalando su
un ponte nuovo di zecca proibito ai veicoli a energia umana. La leggenda
dice che l=B9idea venne a Chris Carlsson, intellettuale ciclista (e
viceversa), ma che prese forma grazie ai contributi di altri cavalieri
metropolitani, ruotanti attorno alla San Francisco bike coalition. Dalla Ba=
y
Area californiana la pedalata ha contagiato pi=F9 di cento citt=E0 del Vecchio
continente, per poi balzare in Asia (Bombay, Tokyo, Yokohoama, Kyoto, Seul,
Phnom Pehn, Manila) e mettere ruota in America Latina (S=E3o Paulo) e Africa
(Johannesburg). Per omaggio alla tradizione, in genere si pedala di venerd=EC=
.
Ciascuno ci mette del suo, nella pedalata: la parrucca riccia montata sopra
il caschetto, lo stereo sul portapacchi, l=B9avvisatore acustico-sinfonico al
posto del campanello. Ci si trova e si va. Piano, a passo di bici, che =E8
comunque pi=F9 rapido della lentezza media del traffico di Roma o di Milano. =
E
certamente pi=F9 salutare, divertente e umano. La direzione di una Critical
Mass non =E8 predefinita. Viene anzi stabilita attraverso un esercizio di
democrazia diretta itinerante, tenendo conto delle buone idee, delle
necessit=E0 (bere, riposare) o delle difficolt=E0 del percorso. Sembra strano,
ma funziona. Non si =E8 ancora avuto un caso di impeachment, o di una =B3testa=B2
temporanea della Mass che si stata estromessa con un voto di sfiducia. Del
resto non avrebbe senso, non essendoci delega, n=E9 portavoce, n=E9 leader, n=E9
uomini soli al comando. Tutti gregari.
Il 27 settembre sar=E0 una giornata speciale, quella del decennale della prim=
a
Cm californiana. Non =E8 una vera e propria celebrazione, semmai una scusa pe=
r
festeggiare un po=B9 di pi=F9. La data =E8, praticamente una convenzione, visto
che le origini, culturali e ideali, della Critical mass si perdono nella
notte del tempo, misurato a partire dall=B9invenzione della bicicletta.
Ogni Cm ha una sua storia locale. Quella di Brisbane, Australia, per
esempio, nacque, stando alle cronache ufficiose, nel 1995, come protesta
spontanea per l=B9uccisione di un ciclista, travolto da un=B9auto. Quella di
Milano, invece, =E8 nata meno drammaticamente a febbraio di quest=B9anno. Si
racconta che un gruppo di ciclisti urbani aveva fissato un incontro per
decidere come =B3massificare=B2 Milano. L=B9incontro, pare, fu infruttuoso. Ma
dove non bast=F2 la programmazione, soccorse la spontaneit=E0. Nella pedalata
verso una birra consolatoria, il gruppo di ciclisti anzich=E9 procedere in
fila indiana, come vorrebbe il comune buon senso filoautomobilistico,
inizi=F2, non si sa perch=E9, a procedere a schiera. Era fatta!

A Milano, come in altre parti d=B9Italia e del mondo, la Cm ha incrociato le
strade di gruppi e singoli arrivati per conto proprio alla scoperta del
cicloattivismo, ovvero dell=B9uso politico della bici. Attenti a non
confondere le due cose: la Cm resta una coincidenza organizzata, senza
etichette, ma con molti slogan creativi. Il cicloattivismo, nelle sue varie
forme, =E8 altro. Sono due vasi diversi, comunicanti attraverso la
partecipazione individuale.
Il cicloattivismo ha una storia pi=F9 che secolare. Dalle suffragette
britanniche, che andavano in bici ai propri raduni (sconvolgendo la morale
tardovittoriana con l=B9allusivo movimento dei pedali), alle societ=E0
ciclistiche operaie non competitive, alle scorribande in bici a Parigi di
Alfred Jarry, poeta, drammaturgo e inventore della patafisica, la scienza
delle soluzioni paradossali. In Emilia, all=B9inizio del secolo scorso,
fiorirono i Ciclisti Rossi, ma la stagione d=B9oro fu quella dei Provos,
nell=B9Olanda degli anni =8C60.
Leggere oggi delle loro cicloimprese e delle loro idee, come le famose
Biciclette bianche, a disposizione di chiunque, svela il nesso intimo tra
bicicletta, libert=E0 e contestazione dell=B9ordine petrolifero-automobilistico=
.
Oltre a fornire buone idee per nulla invecchiate. Qualcosa di simile alle
Bici bianche, per esempio, si sta tentando nella ciclofficina del centro
sociale Bulk, a Milano. Un esperimento in un esperimento in un esperimento.
Per gemmazione spontanea, dal tronco della storia su due ruote, si =E8
sviluppato anche il ciclone dell=B9anarcociclismo. Non =E8 semplicemente la
somma di bici e anarchia, ma un ulteriore colpo di pedali in avanti. L=B9unic=
a
=B3Antistoria ufficiosa dell=B9anarcociclismo=B2 finora scritta, rivendica
l=B9eredit=E0 dei Provos, ma la connette a una miriade di altre contaminazioni,
soprattutto artistiche. Non a caso la mailing list che tiene unita questa
=B3entit=E0=B2 si chiama dadaciclo. Ci si pu=F2 avvicinare al nesso storico tra bic=
i
e anarchia, gi=E0 in parte menzionato, ma il nesso profondo resta insondabile=
,
se non facendone esperienza: =B3beh, se vai in giro in bici nelle citt=E0 dello
stivale, e non per una di quelle fetide e borghesi "domeniche senz'auto", m=
a
per regolare spostamento pendolaristico-lavorativo o orgasmico (se hai il/l=
a
bella/o in canna) scoprirai che tutti i segnali (verticali e orizzontali)
tutti i sensi unici, per non parlare dei semafori a "onda verde", sono
pensati ad uso e consumo delle auto e dei loro fetidi gas. Se non vuoi
allungare il tuo percorso a dismisura, di necessit=E0 scoprirai che devi
diventare critico rispetto all'autorit=E0 stradale costituita e crearti da t=
e
il percorso migliore, tale da non portarti alla morte falciato dalle quattr=
o
ruote, ma sufficientemente scaltro per guadagnarti dieci multe al giorno.
Multe che non riceverai mai, perch=E9 non hai targa e poi, chi ti pu=F2 fermare
per dartela?=B2. E questa =E8 giusto un=B9approssimazione.

Dagli anarcociclisti alle associazioni che promuovono la costruzione di
piste ciclabili, le declinazioni del cicloattivismo sono moltissime, e in
parte ancora inesplorate. Il gruppo BiciG8 (www.bicig8.org), per esempio, =E8
nato per le mobilitazioni genovesi dell=B9anno scorso, con l=B9epica pedala da
Lecco a Genova e il servizio di staffetta e controllo di piazza nei giorni
delle manifestazioni. Adesso ha proposto al Forum sociale europeo un
seminario dal titolo =B3pedalare domandando=B2. Se le etichette servissero, si
potrebbe parlare forse di =B3ciclozapatismo=B2. In Sudafrica, l=B9associazione
Afribike =E8 nello stesso tempo uno dei motori della Critical Mass di
Johannesburg e promotore di un piano di distribuzione di biciclette (20mila
negli ultimi due anni) per incoraggiare la mobilit=E0 sostenibile nelle
periferie urbane. A Manila, il collettivo Brigata fireflies (lucciole) lott=
a
contro l=B9inquinamento urbano...
I modi possono essere tanti, l=B9obiettivo =E8 unico: l=B9automobile, uno degli
anelli pi=F9 resistenti della catena che lega la vita individuale (della
stragrande maggioranza nei paesi ricchi, delle oligarchie nei paesi poveri)
all=B9assetto ineguale del mondo. Si pu=F2 partire ragionando del nesso
auto-petrolio-guerra, per esempio, oppure di quello auto-forma
urbana-inquinamento. Il risultato cambia di poco. Occasionalmente,
l=B9assurdit=E0 del modello di trasporto di massa basato sull=B9auto privata si
manifesta in modo inequivocabile, sia per gli allarmi inquinamento (Milano,
e non solo, pochi mesi fa) sia per il costo elevato a carico dei cittadini,
pi=F9 vittime che utenti dell=B9automobile (rincari dell=B9assicurazione, per
esempio). Eppure, passato l=B9allarme, la pubblicit=E0 accattivante su giornali
e televisioni continua a presentare l=B9auto come principale oggetto del
desiderio e simbolo di realizzazione. Nonostante oltre diciassette milioni
di morti in poco pi=F9 di un secolo di storia, e solo negli incidenti
stradali, sulle fiancate delle auto non c=B9=E8 ancora scritto =B3nuoce gravement=
e
alla salute=B2. Anzi, i sostegni all=B9industria dell=B9auto vengono presentati
come =B3eco-incentivi=B2.
Le linee di pensiero e di azione del cicloattivismo, confluiscono allora in
un fiume ancora pi=F9 grande, quello dello studio e delle proposte di modelli
di mobilit=E0 urbana alternativa. La bici occupa un posto chiave, ovviamente,
accanto a metropolitane leggere, bus elettrici, sistemi di trasporto delle
merci.=20
Se ne =E8 parlato a Lione, qualche anno fa, nella prima edizione dell=B9incontr=
o
internazionale =B3Citt=E0 senz=B9auto=B2. A marzo del 2003 ci sar=E0 la terza
edizione, a Praga, promossa e organizzata dalla rivista Carbuster
(www.carbuster.ecn.cz), uno dei principali nodi del network mondiale
anti-automobile. Da questo nucleo praghese =E8 partita anche l=B9idea delle
Giornate mondiali senza macchine, quindici giorni di piccole e grandi
iniziative per =B3mettere fine all=B9et=E0 dell=B9automobile=B2. La partenza =E8 stata
il 13 settembre, e il culmine sar=E0 proprio la ricorrenza che celebra la
prima Critical mass. Passando per la Giornata europea senz=B9auto, il 22
settembre. Un momento di =B3illuminazione=B2 continentale, giusto per un
servizio di tre minuti in un telegiornale (se va bene), prima dello spot co=
n
il nuovo modello di autosauro. Che purtroppo non =E8 mai l=B9ultimo.=20