io credo fermamente che non ci siano motivi per cui una persona debba esser=
e
costretta a stare vicino ad un'altra persona che non ama pi=FA o addirittura
che non sopporta pi=FA o peggio ancora che la fa star male: i figli, i
parenti, gli amici non hanno alcun diritto di porre ricatti morali e se lo
fannosbagliano e tu non devi lasciarti condizionare.
credo fermamente che se poi uno decide di ammazzarsi (ma di solito chi lo
dice non lo fa) beh =E9 una sua decisione e una sua scelta e una sua
responsabilit=E1. sicuramente non una tua colpa. credo anche che minacciare i=
l
suicidio in caso di abbandono sia una vigliaccata e una forma di pressione
orribile. sarebbe motivo sufficiente per lasciarlo.
veniamo a te: tuo marito =E9 un violento?
perch=E9 posto che secondo me tu dovresti proprio mollarlo, il discrimine =E9
questo.=20
se non =E9 un violento te ne vai ti trovi alla peggio una stanza in affitto ,
un amica che ti ospita o simili per spendere il meno possibile e ricominci
da capo.
se =E9 violento invece, beh, esistono molti centri laici che possiedono case
protette in cui alloggiare donne in situazioni simili in modo che non
possano essere trovate dal partner violento.
matilde ti abbraccio forte
m
> Da: <matilde@???>
> Risposta: cerchio@???
> Data: Fri, 20 Sep 2002 15:20:56 -0000
> A: <cerchio@???>
> Oggetto: Re: [Cerchio] Venire con Matilde
>=20
> rispondo a tutti in una botta
>=20
> immaginate che a un certo punto della vostra vita coniugale avete una sor=
ta
> di collasso (lasciamo stare il perche') e lei/lui non vi piace piu' ne'
> dentro ne' fuori dal letto.
> avete una famiglia intorno, figli, nipoti, persone che contano su voi.
> non avete la possibilita' economica per fare dei viaggi, distrarvi, e in =
piu'
> lui e' gelosissimo quindi se uscite avete sempre paura di ritrovarvelo
> nascosto dietro a un muretto.
> avete gia' provato a dare una svolta con un allontanamento imprevisto, ma
> sono giunte le solite minacce del partner innamorato che non vede che voi
> (suicidio, omicidio, entrambe, se ne sente parlare spesso anche in tv di
> queste forme di ricatto).
>=20
> che fate voi? abbandonate il tetto ed emigrate dove lui non possa
> raggiungervi? ripeto, non avete mezzi.
> lasciate perdere il discorso della sofferenza, ne' piu' ne' meno quella c=
he
> puo' provare un/a detenuto/a che si trova costretto a non avere rapporti =
da
> un'istituzione molto piu' grande di lui/lei (anche mio marito e' molto gr=
osso
> rispetto a me).=20
> io penso di percorrere la via piu' corretta e meno traumatizzante per tut=
ti,
> anche se con lentezza: cercare, se riesco, a riavere un'indipendenza
> economica che mi permetta di non dover chiedere a lui i soldi per uscire =
di
> casa anche solo per prendere l'autobus.
> lo sbaglio che io ho fatto nel corso della mia vita e' stato quello di no=
n
> pensare a mettere da parte qualcosa per me, solo per me, ma dare tutto in
> casa per le necessita' della famiglia, cosa che ad un'altra donna oggi co=
n
> l'esperienza che ho consiglierei di non fare mai, pensando quindi
> all'eventualita' di un domani indipendente (pur augurando a tutte ovviame=
nte
> di rimanere innamoratissime del loro coniuge fino alla morte).
>=20
> riguardo alla domanda come mi sento, posso solo rispondere in un modo:
> elettrica.
>=20
> matilde
> per cancellarsi dalla lista, andare su
> https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio
>=20