R: R: R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trip…

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Author: Pessoa
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Subject: R: R: R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trippa
porcodio come parli bene! Scusate se non sono mai così chiaro nelle mie
idee. Dico sicuramente un sacco di cazzate, a volte lo faccio apposta per
provocare,altre perchè non sono molto in grado di comunicare via internet
(ho già detto, ho bisogno di guardare negli occhi..) e soprattutto perchè
non seguo ideali ben precisi, ma solo la rabbia che ho in me. Solo la nausea
che sento ogni giorno. Porco il signore (inteso in senso religioso e
autoritario)
ricky

----- Original Message -----
From: Pkrainer <pkrainer@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Wednesday, September 11, 2002 11:09 AM
Subject: Re: R: R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trippa


>
> ----- Original Message -----
> From: "marina" <fe11408@???>
>
>
> >cioé il senso é piú sei diverso e piú ti ammazzo facile?
> >lo sai che questa teoria portata agli estremi significa che per un bianco

é
> >piú facile ammazzare uno con la pelle di un altro colore piuttosto che un
> >altro bianco?
> >m
>
> ma è verissimo, d'altra parte anche logico: il principale motivo per cui

si
> ha ripugnanza per l'uccisione é l'identificazione con la vittima (potrei
> esserci io al posto suo). Chiaro che questa identificazione é tanto più
> facile quanto meno la vittima ci somiglia, da qualsiasi punto di vista. Al
> punto che é indispensabile attribuire tratti non umani ai nostri nemici

per
> poterli ammazzare, si lapida la gente dopo averla coperta con una

lenzuolo,
> etc.
> E più in generale si cerca di dare l'incarico di ammazzare a degli
> specialisti, macellai, chirurghi, militari, poliziotti, boia, beccamorti,
> sacerdoti, tutte figure che hanno una forte connessione col sacro, giacché
> si sacrificano per noi attraversando per conto di tutti il crinale fra la
> vita e la morte. Sono ad un tempo ammirati e disprezzati, amati e temuti,

e
> schifati. Anche dalla stessa persona.
> In questo senso io rivendico l'urgenza di rifarsi carico direttamente

della
> questione dell'uccidere, e del morire, sia come una delle tappe per la
> cancellazione dello specialismo dal mondo, sia come passaggio fondamentale
> per l'estinzione della porca religione, sia come riconquista del corpo nel
> tempo, con la sua pesantezza e fragilità, con la sua ostinata materialità

e
> il suo fascino insondabile.
> Non possiamo sperare di liberarci davvero dall'alienazione sociale, dalla
> pretesa della società di farsi natura, se i nostri stessi alimenti ci
> provengono confezionati dal lavoro sociale. Se gli uomini sono ciò che
> mangiano, noi mangiamo società, tre volte al giorno. Mangiamo merce,

lavoro
> morto, lavoro astrattamente umano, alimenti astrattamente commestibili.
> L'intera attività sociale asservisce tutti i viventi e ci impone di
> consumarci gli uni con gli altri.
> In questo senso la ripugnanza del vegetariano é un interessante segnale di
> rifiuto per questo meccanismo mortifero ed incosciente, insieme col

rifiuto
> della chirurgia e dei trapianti, col rifiuto della guerra e della pena di
> morte, con la critica che monta contro le carceri, col disgusto per le
> attività industriali: ma, come ogni altra scelta individuale, esprime

degli
> argomenti, é un percorso di sperimentazione e di riflessione, può in certi
> casi contribuire al sabotaggio di determinati meccanismi. Ma non può

essere
> mai non dico l'unica, ma anche solo un'autentica rivoluzione. La cui
> caratteristica é di essere un percorso pubblico visibile gli uni per gli
> altri, di inventare delle proprie forme e di demolirne altre.
> Sicuramente, però, la ricerca che tutte queste persone (che ormai non sono
> poche) hanno svolto per individuare un proprio ritmo coerente con il

respiro
> dei corpi (primo il loro) non può non riverberare una luce incoraggiante

su
> questo processo per molti aspetti ancora in una fase iniziale
>
> per cancellarsi dalla lista, andare su

https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio