[Lecce-sf] dopo l'11 settembre

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Falchi e colombe, lupi ed agnelli - del governo americano - avrebbero =
gia' deciso l'attacco di guerra al'Iraq, tra la fine di quest'anno e =
l'inizio del prossimo. In prossimita' dell'anniversario dell'11 =
settembre dell'attacco del terrorismo globalizzato del fondamentalismo =
islamizzante su New York e Washington (con alcune migliaia di vittime =
civili) l'amministrazione Bush lancer=E0 la sua invettiva per la sua =
guerra, vestira' ancora una volta il patriottismo retorico della =
reazione di guerra, assumera' senza sforzo l'espressione gretta irrisa =
in un bel video-clip a cartoon di una nota rok star.=20
Dai piani militari illustrati sulla stampa pare si privilegi una =
riedizione della Guerra del Golfo (Desert Storm) aggiornata e corretta, =
con in conto centinaia o migliaia di vite umane perdute per chi attacca =
e un numero imprecisato di perdite tra civili e militari dell'obiettivo =
da "terminare". Per Desert Strom furono ipotizzati trecentomila morti =
all'ingrosso, con sproporzione nei due campi del tipo 150 soldati =
americani uccisi contro 150.000 iracheni. Piu' appunto civili, kurdi, =
conseguenze letali tra gli stessi soldati americani per l'uranio =
impoverito ed armi chimiche e batteriologiche pi=F9 sindromi =
psichiatriche. Pi=F9 l'inquinamento per i pozzi di petrolio dati alle =
fiamme. Pi=F9 le conseguenze letali sulla popolazione civile irachena a =
causa del duro embargo imposto dagli USA. Pi=F9 il fatto che Saddam =
rest=F2 al potere continuando il suo mestiere di dittatore sanguinario. =
Piu' le vittime dei bombardamenti anglo-americani di "avvertimento".
Ora pare che gli strateghi americani consiglieri di Bush parlino di una =
guerra di pochi mesi, dall'esito scontato e prevedibile. Quello che =
invece nessuno di loro saprebbe prevedere sono le conseguenze, gli =
effetti collaterali, la catena di eventi e contraddizioni messe cosi' in =
moto. Le lobby del petrolio hanno una rappresentanza enorme e diretta in =
quella amministrazione.
Comunque sia l'opposizione a questa avventura militare e' enorme, sia in =
Europa, che tra capi religiosi, che in altri Paesi che pure avevano =
aderito alla grande alleanza antiterrorismo del dopo-11 settembre dello =
scorso anno. Sia che tra i democratici e dissenzienti vari degli stessi =
Stati Uniti. In teoria nel caso di guerra effettiva lo spazio per il =
nuovo pacifismo si e' accresciuto enormemente. Non e' il caso di =
isolarsi in isterie minoritarie.
Se la democrazia "in un Paese solo" e' gia' messa in questione dai =
poteri economici della globalizzazione che sono transnazionali, uno =
stato endemico e permanente di conflitti armati globalizzati rimette in =
discussione il concetto stesso di democrazia dello stato-nazione, che e' =
poi quello che storicamente conosciamo, nelle virtu' e nelle aporie, =
nelle promesse mancate e nelle cose decenti a cui siamo affezionati. =
Puo' facilmente affermarsi una democrazia eccezionalistica, da stato =
permanente di guerra, con riduzione dei diritti in nome della sicurezza. =
Non solo. Puo' succedere che il risultato elettorale di un solo paese, =
se questo e' situato strategicamente o e' una superpotenza militare ed =
economica, diventa decisivo per il resto del mondo. Oppure che =
maggioranza e minoranza di un paese come ad esempio Israele siano =
necessitati a coalizzarsi per portare avanti una guerra permanente. =
Naturalmente la situazione non migliora se si pensa a quanti paesi non =
conoscono neppure uno straccio di democrazia.
Come ha efficacemente scritto il filosofo della politica americano =
Michael Walzer l'amministrazione Bush intende avvalersi di una presunta =
"licenza dell'11 settembre" per legittimare una guerra difficile da =
motivare e giustificare altre iniziative unilaterali.=20
Se puo' essere ritenuta legittima la "lotta al terrorismo" (che non puo' =
essere solo militare), la "guerra al terrorismo" diventa "guerra =
all'Asse del Male", necessita' di "terminare stati canaglia", e cosi' =
farneticando. Qui diventera' centrale la risposta dell'Europa e del =
movimento pacifista internazionale. Va contrastato l'isolazionismo =
americano esaltato e cavalcato dall'amministrazione Bush.=20
Continuo a pensare che americanismo ed antiamericanismo non hanno alcun =
senso, soprattutto nel dibattito italiano. Faremmo meglio a pensare ad =
un europeismo democratico ed efficace. La democrazia sovranazionale e in =
prospettiva globale va ritenuta una utopia possibile e necessaria, per =
quanto non facile neppure a pensarsi, altrimenti cosa?=20
L'attacco terrorista alle Torri ci fu. Quello su Washington anche. =
Migliaia di corpi bruciati, smembrati, urla, sangue, merda, piscio, =
gente che si lancia dalle finestre, lacrime dei familiari, urla, paura, =
la memoria sgomenta delle vite perdute, la sensazione a New York di =
un'attacco di guerra. Da allora e' cambiata, e non solo per l'America, =
la percezione di una societa' del rischio in cui da tempo ci troviamo =
tutti gettati. Il mondo del dopo 11 settembre e' quello in cui si e' =
aggravato il conflitto israelo-palestinese. Quello della guerra in =
Afganistan. Quello in cui il vertice di Johannesburg e' stato =
clamorosamente inadeguato rispetto ai guasti irreversibili arrecati al =
pianeta e alle prospettive nere dei prossimi decenni. Da quell'11 di =
settembre le cose sono cambiate e non in meglio.


silverio tomeo

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del Golfo
(Desert Storm) aggiornata e corretta, con in conto centinaia o migliaia =
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sanguinario. Piu&#8217; le vittime dei bombardamenti anglo-americani di
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dissenzienti vari degli stessi Stati Uniti. In teoria nel caso di guerra
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sicurezza. Non solo. Puo&#8217; succedere che il risultato elettorale di =
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paese, se questo e&#8217; situato strategicamente o e&#8217; una =
superpotenza militare ed
economica, diventa decisivo per il resto del mondo. Oppure che =
maggioranza e
minoranza di un paese come ad esempio Israele siano necessitati a =
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New York di un&#8217;attacco di guerra. Da allora e&#8217; cambiata, e =
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