R: [Cerchio] apologia all'ozio

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Szerző: marina
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Tárgy: R: [Cerchio] apologia all'ozio
Si in effetti hai ragione, ma cerca di comprendermi sono una donna
dotata di pessimo gusto...
m

-----Messaggio originale-----
Da: cerchio-admin@??? [mailto:cerchio-admin@inventati.org] Per
conto di magali
Inviato: venerd=EC 30 agosto 2002 19.07
A: cerchio@???
Oggetto: Re: [Cerchio] apologia all'ozio

...=E8 inutile che adesso mi ti allisci, io sono profondamente offesa =
con
te;
ho passato tutta l'estate ad aspettarti ai 'sassi neri' e tu invece
(fetiente!) hai preferito i lidi del Marocco... :)

----- Original Message -----
From: "marina" <fe11408@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Thursday, August 29, 2002 3:51 PM
Subject: Re: [Cerchio] apologia all'ozio


vorrei assegnarti l'imperituro premio "spunti stimolanti 2002".
veramente.
magali da te arrivano sempre dei bellissimi testi.
grazie
m

> Da: "magali" <magali77@???>
> Risposta: cerchio@???
> Data: Thu, 29 Aug 2002 12:20:25 +0200
> A: <cerchio@???>
> Oggetto: [Cerchio] apologia all'ozio
>
> CL=C9MENT PANSAERS
> L'apologia dell'ozio
> Se c'=E8 una cosa che viene regolarmente subissata dalla riprovazione
> generale, =E8 l'ozio, considerato una bestemmia in un mondo che ha =

fatto
del
> lavoro la propria religione. E per lavoro non bisogna intendere solo

la
> sofferenza cui siamo sottoposti per sbarcare il lunario, ma ogni

sforzo ed
> ogni attivit=E0 effettuati in nome dell'utile, del giusto, del vero,

calcolati
> in vista di un tornaconto, di un riscontro, di un guadagno.
> Accade cos=EC che a disprezzare l'ozio siano non solo i sostenitori di

un
> sistema produttivo "alla giapponese", per ovvi motivi, ma anche chi si
> oppone a tale sistema ed ai suoi valori di efficienza, velocit=E0,
> produttivit=E0. Infatti la critica al lavoro sfocia difficilmente
> nell'apologia dell'ozio, che viene considerato ancora secondo la

vecchia
> ottica cristiana come "padre di tutti i vizi". Del resto per avere

un'idea
> della pessima fama di cui gode l'ozio, basterebbe dare un'occhiata ad

un
> vocabolario e leggerne la definizione: "abituale e viziosa inerzia,

per lo
> pi=F9 dovuta a neghittosit=E0, infingardaggine, scarso senso del =

dovere",
ma
> anche "vita lussuosa e spensierata consentita dall'agiatezza

economica".
> Queste definizioni hanno se non altro il merito di spiegare come

l'ozio
> possa essere l'oggetto di una comune esecrazione: =E8 disprezzato =

dagli
> sfruttatori perch=E9 danneggia il ritmo produttivo del capitale, e =

dagli
> stalinisti perch=E9 a loro modo di vedere simboleggia i privilegi =

degli
stessi
> capitalisti. Insomma, il senso comune insegna che una persona oziosa =

=E8
> abulica, senza interessi, indolente, priva di energia: incapace di

lavorare
> quanto di fare la rivoluzione.
> Ma il vocabolario trova nella sua infallibilit=E0 descrittiva il =

proprio
> limite. Tanto per fare un esempio, alla voce "polizia" non indicher=E0

anche
> la sua funzione repressiva, fatta di pestaggi, di morti ammazzati, di
> torture e di soprusi quotidiani. Cos=EC come non =E8 in grado di =

spiegarci
> perch=E9 un individuo scegliendo di oziare sia affetto da "inerzia" o

abbia
> uno "scarso senso del dovere". Ma noi s=EC. Noi sappiamo fin troppo =

bene
> perch=E9 non si ama lavorare o non si ha senso del dovere: perch=E9 =

non si
vuole
> buttare via la propria esistenza per qualcun altro o qualcos'altro, ma
> viverla solo per se stessi, per il proprio godimento.
> L'ozio =E8 odiato in misura della sua gratuit=E0, del rifiuto che =

implica
di
> lavorare per chicchessia, per il suo stretto legame con il piacere e

la
> volutt=E0. Fare nulla, produrre nulla, ecco qual'=E8 la colpa maggiore =

di
chi
> ozia per chi preferisce stare ad ascoltare la voce del padrone o della
> causa, anzich=E9 la propria. Il disprezzo nei confronti dell'ozio va

quindi
di
> pari passo con la rivendicazione del diritto al lavoro, questa

terrificante
> forma di miseria umana tanto diffusa in tutta Italia, in base alla

quale
gli
> schiavi si incatenano e si seppelliscono da soli, solo per poter

continuare
> ad essere incatenati e seppelliti dai loro padroni. Non esiste

spettacolo
> pi=F9 triste ed umiliante di uno schiavo che rivendica il diritto alla

propria
> schiavit=F9 e a quella altrui.
> Questo testo, "L'Apologia dell'Ozio", risente molto dell'influenza che

il
> Tao, con la sua filosofia del "non-fare" (we-wei), esercit=F2 sul suo

autore
> Cl=E9ment Pansaers, dadaista dei pi=F9 radicali e sconosciuto ai =

pi=F9, e ha
il
> pregio di sottolineare fortemente la sostanziale complicit=E0 che =

unisce
> l'ozio all'eros.
> Non =E8 forse vero che il letto =E8 il luogo ozioso per eccellenza? E =

non
=E8
> forse vero che la critica al lavoro e ai luoghi fisici in cui viene
> esercitato (uffici e fabbriche), se pu=F2 essere talora tollerata in

sede
> politica, non verrebbe accettata se lanciata da una alcova? Eppure il

letto
> =E8 uno dei pochi posti al mondo dove la legge del capitale viene =

messa
a
dura
> prova, tant'=E8 che si cerca disperatamente di farne una semplice

stazione
di
> riposo. Un tentativo inutile. Malgrado tutte le ridicole pretese delle
> formichine del produttivismo, a letto non ci si limita a ricaricare le

pile
> per affrontare una nuova giornata di lavoro: a letto si sogna, ci si
> accarezza, si gode fino al punto di diventare sordi agli ordini,

insensibili
> alla paura, avidi di infinite volutt=E0.
> =C8 vero, l'ozio rappresenta la vita "lussuosa e spensierata", una =

vita
ricca
> di piacere e divertimenti. Solo che, a dispetto di tutti i vocabolari

di
> questo mondo, questa vita non sar=E0 resa possibile dall'agiatezza

economica,
> uno squallido privilegio per pochi pescecani, ma al contrario sar=E0

data
> dalla distruzione stessa dell'economia, dalla soppressione dei

concetti
del
> dare e dell'avere, del lavoro e del riposo, dell'utile e dell'inutile.

Cos=EC,
> se c'=E8 una cosa per cui valga la pena di alzarsi dal letto, =E8 per =

fare
una
> rivoluzione che ci permetta di vivere oziando, di gustare gioie sempre

pi=F9
> intense.
> L'apologia dell'ozio =E8 dunque un primo passo verso la liquidazione =

di
chi
> vorrebbe imporre la brutalit=E0 del lavoro, sia nella sua attuale =

forma
> capitalistica, sia nella sua versione socialista del "lavoro giusto"

che
> vorrebbe farci lavorare tutti ma meno - aspirazione tipica di chi

avendo
> bandito il piacere dalla propria vita, =E8 intenzionato a proibirlo

anche
agli
> altri.
>
>
> da www.ecn.org/elpaso/distro/ozio.htm
>
> per cancellarsi dalla lista, andare su
> https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio
>


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