[ssf] Coca Cola in India

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Author: nicola pagani
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Subject: [ssf] Coca Cola in India
Niente acqua? Bevi Coca Cola. In India la Coca Cola estrae gratis l'acqua di
falda, lasciando la
comunità locale priva di risorse idriche

28 Maggio 2002 - Kerala, India. Lo scorso 22 Aprile circa 2,000 indigeni e
membri delle caste oppresse si
sono riuniti davanti ai cancelli dello stabilimento della Coca Cola in
Plachimada, nella regione del Kerala. I
residenti dei villaggi che circondano l'impianto di imbottigliamento della
Coca Cola sostengono che
l'estrazione dell'acqua di falda ha seccato molte sorgenti, e contaminato
quelle rimaste.Fino ad oggi, il
governo non ha preso alcun provvedimento per controllare il deterioramento
dell'acqua di falda provocato
nella regione dalla Coca Cola La polizia ha arrestato diversi manifestanti
il giorno della protesta. Un
contingente di polizia sorveglia tuttora lo stabilimento per proteggerlo da
eventuali minacce della comunità
locale.

La Coca Cola ha provveduto a fornire quotidianamente acqua trasportata con
autobotti ai due villaggi più
colpiti dalla crisi idrica, ma il gesto non ha impressionato i
contestatori. Essi sostengono che la Coca Cola
dovrà pagare per risanare la falda e ristabilire le forniture di lungo
termine ai villaggi colpiti.Un portavoce
della Coca Cola ha detto: "Non c'è alcun problema idrico nella regione. Non
abbiamo riscontrato alcun
cambiamento rispetto al passato. La questione è stata molto politicizzata."
Dall'altra parte, gli abitanti dei
villaggi dicono che è la multinazionale ad essere politicizzata. Essi
accusano i leader politici locali di
colludere con la Coca Cola. A parte l'ala giovanile del Congress Party,
nessuno dei partiti politici attivi nei
villaggi ha appoggiato la battaglia dei residenti contro la Coca Cola.

L'impianto di imbottigliamento della Coca Cola è stato costruito tre anni fa
nel bel mezzo di fertili terre
agricole. Secondo un leader tribale lo stabilimento è illegale perchè la
Coca Cola non ha ottenuto il
permesso di condurre attività non agricole in terre adatte
all'agricoltura, cosi' come richiesto dalla legge del
Kerala. Data la vicinanza a diversi canali di irrigazione, la regione ha
accesso a risorse idriche di falda
pulite. Fino a poco tempo fa, la Coca Cola estraeva dalla falda 1.5 milioni
di litri al giorno. Quest'anno la
multinazionale è riuscita a estrarre solo 800,000 litri al giorno. Il resto
proviene da autobotti che trasportano
acqua proveniente dai villaggi vicini. Secondo le stime, l'attività
estrattiva della Coca Cola ha inaridito le
terre di circa 2,000 persone residenti entro il raggio di 1.2 miglia
dall'industria.

Già sei mesi dopo l'inizio del funzionamento dell'impianto, i residenti e
gli agricoltori che vivono attorno
cominciarono a notare cambiamenti nella qualità e nella quantità
dell'acqua. L'acqua di un pozzo
appartenete ad una tribù composta da 100 famiglie che viveva nel lato
orientale dell'industria cominciò
rapidamente a diventare nerastra. L'acqua non era adatta per essere bevuta,
per cucinare o per l'igiene
personale. Le donne sono costrette a camminare un chilometro per ottenere
l'acqua dai villaggi vicini. Le
famiglie che non riescono a fare il tragitto continuano a utilizzare l'acqua
contaminata. Recentemente 100
persone hanno segnalato dolori allo stomaco che sostengono siano causati
dall'acqua inquinata. Si registrano
danni anche all'agricoltura, infatti i pozzi si esauriscono molto prima
rispetto al passato. La Coca Cola ha
risposto alle accuse sostenendo che nessuna legge del Kerala regola l'uso
dell'acqua: come la estraggono gli
altri, la estraiamo noi, sostiene un portavoce.

Alcuni campioni di acqua provenienti dai pozzi di Plachimada sono stati
mandati in un laboratorio scientifico
approvato dal governo. Secondo i risultati, l'acqua può essere classificata
come durissima . L'uso di
quest'acqua per l'igiene causerebbe nausea. L'acqua, inoltre, contiene alti
livelli di calcio e magnesio,
risultato del sovra-sfruttamento dell'acqua di falda da parte della Coca
Cola: la rapida estrazione provoca
infatti la spaccatura delle rocce presenti nella falda che liberano calcio e
magnesio.Secondo un economista
del Madras Institute, in questo caso la comunità ha perso l'accesso
all'acqua per rifornire la Coca Cola. Lo
stesso è successo in altri posti dove le industrie privatizzano o inquinano
le risorse idriche. In assenza di
leggi che regolino l'estrazione di acqua, le persone o le multinazionali
abbastanza ricche possono privatizzare
intere risorse idriche semplicemente possedendo un piccolo pezzo di terra.
In questo modo coloro che hanno
le risorse economiche vincono; i poveri perdono.

I profitti dell'industria indiana di acqua imbottigliata ha raggiunto i 170
milioni di dollari, e si prevede
cresceranno fino a 250 milioni entro il 2004. Mentre le multinazionali
pagano prezzi bassissimi per
l'estrazione, diversi stati indiani stanno pensando di far pagare il reale
costo dell'acqua potabile ai
consumatori urbani e rurali.

Fabio Quattrocchi

(Fonte AceA)


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