[Cerchio] quale differenza?

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Aihe: [Cerchio] quale differenza?
----- Original Message -----
From: "Pkrainer" <pkrainer@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Saturday, May 11, 2002 6:51 PM
Subject: R: [Cerchio] quale differenza?

> ----- Original Message -----
> From: karletto <karlettom@???>


> > MM: Ma io credevo che qui si stesse appunto soltanto
> > riportando, con serena
> > giocosità, quanto comunque fa parte attiva e concreta
> > della quotidianità
> > REALE di ciascuno degli "assatanati" partecipanti a questo
> > fantasmagorico
> > happening virtuale ... cos'è mò 'sta tua cupa, raggelante
> > tirata in ballo
> > della <<paura degli strapiombi>>?!?!


> Io non credevo, e non credo: credo che la realtà di ciascuno
> sia poco serena, poco giocosa, pochissimo reale, per nulla
> attiva e assai poco concreta


MM: E' un fatto ben certo che pressocchè tutt* ci si trovi a tirare avanti
in una situazione sostanzialmente dimmerda. Ma dal mio canto amo pensare,
contrariamente a quanto tu dichiari di <<credere>>, che non pochi di coloro
che hanno partecipato a questa ludica sarabanda "psichedelica" siano stati
mossi non già da una malsana pulsione a proiettare fuori di sè, "sotto
mentite spoglie", fantasmatiche angosce e più o meno recondite fobie, bensì
da una positiva propensione ad "esporsi", ad aprirsi su un "terreno"
dialogico collettivo, che proprio in quanto virtuale e quindi esente dai
rischi di verifiche sul piano immediatamente operativo della realtà,
garantisce di "uscire incolumi" da qualsivoglia incursione lungo i tracciati
di quelle "fantasie" troppo spesso relegate nell'ambito dell'onirico, o
dell'interdetto autocastratorio. Tu stesso, nel msg a Tuula cui io qui
rispondevo, affermavi che <<non vi è piacere se non nel desiderio>> e che
comunque <<i segnali di desiderio [...] hanno una loro potenza>>, ma subito
dopo giungevi a minacciare scadimenti <<masturbatori>> per un desiderio
bloccato a livello <<contemplativo>> e incapace di <<confrontarsi con la
pesantezza e l'irriducibilità dei corpi veri, vivi>>. Ed è questo scarto
subitaneo e drastico da te sanzionato così duramente, che a mio avviso
rischia di non rendere giustizia a quel libero librarsi delle fantasie
troppo spesso sottaciute e/o negate/rimosse, cui si è andati assistendo in
questa ancora inesausta "quale differenza?". Amo pensare, appunto, che la
grande maggioranza degli interventi sia stata improntata/dettata da una
reale volontà/scelta di schiettezza, di spontanea "auto/sovra/esposizione"
in una sede comunque pubblica, collettiva ... il che, evidentemente, non
vuol dire immediata scelta di "mettersi in gioco" direttamente, ma piuttosto
desiderio di una trasparenza immediata su tematiche solitamente relegate
nell'ambito di un "privato" che, in quanto tale, essendo realmente fatto di
esperienza vissuta e condivisa con altr* da sè, non può affatto intendersi
(come tu sembreresti invece giungere a sostenere) quale ambito
inevitabilmente incline all'onanismo (e ciò senza entrare nel merito del
fatto che anche l'autoerotismo non può "per statuto" venir relegato
nell'ambito di un rapporto scontatamente svilito/avvilente con la propria
sessualità!).

> > Se mai qualcuno ce l'avesse davvero avuta, con tale
> > appello al "dover
> > essere" non avresti ottenuto altro risultato che di
> > radicalizzargliela,
> > risospingendocelo dentro ...


> é un rischio, certo: il mio calcolo era quello di rendere
> noto che quella paura é diffusa, comune, perfino banale. Che
> non si é soli, ma - coem ha dimostrato anche questa
> performance psicolinguistica - fortunatamente male
> accompagnati. Con i bambini funziona, e non mi pare che
> siamo cresciuti così tanto da escludere che funzioni anche
> ora, e qui.


MM: Non sarò certo io a dubitare del fatto che tutto ciò che riguarda la
sessualità e l'erotismo, così come i
secreti e gli odori del corpo, sia oggi definitivamente stato
scotomizzato/astrattizzato in un'artificiale asetticità coatta e
caricato, nella sua inamovibile "residua" realtà, di valenze nefaste e
pregne di mefitici sensi di colpa ... ma proprio in forza di ciò penso che
questa <<performance psicolinguistica>> rappresenti già di per sè, in tutta
la sua limitata/ante dimensione virtuale, qualcosa di comunque positivo: il
segno chiaro di un anelito ostinato di condivisione, una sorta di "outing"
benefico e concretamente allusivo di una potenziale pratica, finalmente
dispiegata su un piano effettivamente collettivo. La <<paura>> è dentro
ciascuno di noi e penso sia superfluo, se non addirittura controproducente,
evocarla a suon di pur legittimi appelli ad una "prova del fuoco" sul piano
reale, troppo esposta al rischio di "apparire" come una sorta di "esame", di
opressiva ricattatoria minaccia. Appunto perchè forse fra i monatti
sovversivi ci sono non pochi irriducibili Peter Pan, ritengo errato urlar
loro addosso che con l'onanismo alla lunga "si diventa ciechi" ;-))) ... lo
sappiamo tutti/e, ma ciò non deve interdirci il ritrovato coraggio di
sognare ad occhi aperti e "in pubblico", insieme ad altri/e, che qui si è
manifestato in modo dirompente ...

> > e se invece, come credo, tutti/e sono andati
> > sinora cimentandosi in questa ludica ma pur serissima
> > sarabanda, mettendo in
> > gioco il proprio realissimo vissuto,


> oh, Madonna, certo che qualche dose di nesso con la realtà
> c'é: considera se non altro che l'età media dei partecipanti
> é a metà fra quella di un buon barolo e quella di una valida
> mummia (per restare in una casistica subalpina), come temeva
> quel maldestro assaggiatore di poco fa...


MM: In fin dei conti, ritengo che l'età non conti poi così tanto, su
terreni come quelli attraversati da "quale differenza": quella "situazione
sostanzialmente dimmerda", cui accennavo poco sopra, non costituisce in
alcun modo privilegio di una precipua fascia generazionale ... e semmai,
proprio in forza della stessa "inerzia" degli anni, ci sarebbe da sperare
che proprio quest* "mummie da cantina" che tu chiami in causa e che si sono
gagliardamente scatenate in lista, una qualche pregressa "verifica sul
campo" la possano ben vantare ... o devo magari pensare che proprio tu, con
i tuoi "virginali smarrimenti", di fronte ai "misteri" della biancheria
intima femminile (vai sempre ricordando la tua "scarsa dimestichezza" in
fatto di ferretti, balconcini, tanga, perizomi ecc.ecc.), ti ritrovi forse a
fare i conti con ... "memorie" un po' troppo lontane e necessitanti di
qualche "ripasso"?!?! ;-)))))))) ... NO, non ci crederò mai!!!! ... e
quindi lascia che gli eterni fanciulli riprovino la gioia di aprirsi l'un
l'altro/a, anche soltanto ri/cominciando, PER ORA, dal terreno pur
oggettivamente "falso" di una mailing list ... potrebbe forse essere il
segnale dell'alba di un "nuovo inizio", dopo vent'anni di oscurantismo
sessuofobico, non di rado celato dentro una "cultura della differenza di
genere" troppo spesso usata - essa sì - come castratoria "foglia di fico"
dietro cui rimuovere i fallimenti di una liberazione sessuale che i
sessanta/settanta videro tragicamente implodere nella catastrofe
esistenziale di un paio di generazioni, baldanzosamente bruciatesi nei pur
entusiasmanti azzardi ereticali di "sperimentazioni sessuo/sentimentali"
oggi forse addirittura inimmaginabili!

> > questa battuta, scusami, suona davvero
> > un po' stonata ... una sorta di evocazione di fantasmi che
> > qui non penso
> > avrebbero potuto/dovuto aleggiare ... bah?! 'sta volta
> > non ti ho capito ...
> > io comunque, come ho già detto a Marinella, mi stavo
> > letteralmente
> > "scompisciando", come se dice a Roma ;-)))))
> > Abbraccioni a tutti/e
> > Marco (M.)


> ci si scompiscia anche a nord del Po, grato al Bossi; ma non
> so se sia del tutto il caso. E' un bene certo che la
> dialettica dei corpi (che non é fatta solo di assalti
> all'arma bianca, o con la gomma inastata come si dice a
> Torino, ma anche di elusioni, di schermaglie, di finte, di
> armistizi, perfino di qualche ritirata, purché strategica)
> sia emersa in piena luce: che ci si sia detti che vogliamo
> mettere in comune il piacere di essere presenti gli uni per
> gli altri.


MM: Appunto ... e allora godiamoci questo momento, magari "lavorandoci"
sopra come tu sai peraltro fare benissimno, e mettiamo per un po' al bando
... i memento homine ...!!!!

> Ma è comunque da meditare il fatto che questo
> emerge da lontano: probabilmente la cosa colpisce me più che
> altri, perché io conosco di persona parecchi dei
> protagonisti, e li ho chiari in mente con i loro sorrisi e i
> loro rossori mentre ticchettano blindati ciascuno davanti al
> monitor (l'ammonitore) della solitudine.


MM: Non so ... dal mio canto, di fronte a performance collettive del tipo
di "quale differenza?", istintivamente non mi viene da "collocare" gli
interventi rispetto ai loro estensori: mi ritrovo invece, quasi
automaticamente, a confrontarmi col flusso dialogico nella sua immediata,
trasparente polifonia ... le persone fisiche restano su uno sfondo su cui
non mi interessa più di tanto far luce, privilegiando invece la specifica
"quota di sè", che pur nell'anonimato virtuale dei nickname, esse scelgono
di proporre in questa agorà effimera e affatto virtuale, ma limpidamente
aperta su uno spaccato di umanità che di per sè allude ad un empito
potenziale di vita, di realtà vera ... e PER ORA questo già mi/ci può
bastare, su un terreno così particolare, essenziale ... e rimosso! Riguardo
al mio "personale", poi, tu mi hai conosciuto e credo che ti sia potuto ...
"rassicurare" ;-))) che, malgrado la mia zoppaggine, i <<rossori>> e le
<<blindature>> non mi pertengono in alcun modo ... e da ormai più di un
trentennio!

> Insomma perché per iscritto emerge l'anarchia dell'alcova e
> del serraglio, e di persona si ripiomba nel comunismo da
> caserma, casto e militante? Secondo voi, a Genova dove ci
> saranno stati, nella notte fra il 19 e il 20, centomila
> maschi e cinquantamila ragazze, quanti avranno fatto
> l'amore? io direi pochi, e pochissimi che non avessero una
> storia che si erano portati da casa nel portapranzi. Perchè,
> per iscritto, il nesso fra sovversione e desiderio é così
> fluido da passare da un tema all'altro con la naturalezza
> con cui spostiamo il peso del corpo da l'una all'altra
> chiappa,


MM: Perdonami, ma qui, secondo me, pecchi di un ottimismo addirittura
"allucinato"!!! Ma dove l' hai vista, negli ultimi vent'anni almeno, questa
<<fluida naturalezza>>?!?! E io non posso certo dire di aver frequentato
boy scout, chierici e parrocchie! ... le accuse di sessismo e
porno/coprolalia si sprecavano e si sprecano ancora, di fronte ad un decimo
di quanto è "uscito fuori" su questa ml !

> e - non appena ci si incontra - "rieccoti la
> morsa", la parola ritorna neutra e il fatto di essere maschi
> e femmine (con quel che ne segue, come ammonisce l'umorista)
> si sotterra nell'essere "compagni". Come diceva un'altra
> tempra d'umorista: "siamo tutti compagni per la
> rivoluzione/e mo' vago a 'o ciesso e me fazzo 'nu
> trumone..."
> Ecco: io credo che questa difficoltà a cogliere le rose
> della nota e a te assai grata metafora (a me meno, ma dal
> cornuto che sono me ne profitto per i miei loschi
> intendimenti) travalichi la questione del sesso (comnque non
> so lì da te dove la fava romanesca é magari sempre all'erta,
> ma Il dialogo "come va? come vuoi ch vada, non si tromba" é
> frequente parlando con gente di tutti i sessi e di tutte le
> età) e indichi la diffcoltà di uscire dal "desiderare senza
> fine" (cosa nella quale, diciamolo, non ci caga il cazzo
> nessuno) dal "godere senza ostacoli, vivere senza tempi
> morti" che é la quintessenza, se mai fosse legittimo
> individuarne una, di tutta l'avventura dello scorso assalto
> proletario. Precisamente quello che ci ha svegliati alla
> passione un po' tutti, e tu ed io in particolare.
> Marco, ammettiamolo: si gode con parecchi ostacoli (e alcuni
> siamo noi ad elevarli) e si vive dribblando i tempi morti, a
> volte con la leggerezza di un Gigi Meroni, più spesso con la
> grevità di un Gresko...


MM: A parte i riferimenti, credo, calcistici, potrei risponderti "parla per
te!" ... ma so bene, purtroppo, che la mia soggettiva e particolarissima
esperienza di zoppo che è riuscito a "sublimare/risolvere" la propria
zoppaggine, nell'entusiastica e inesausta ebbrezza di una munifica e
magnifica accoglienza femminile (disperatamente agognata/inseguita, per i
suoi primi "pesantissimi" venti anni), nulla può rimuovere del quadro
deprimente che hai tratteggiato. Si tratta appunto della succitata
"situazione sostanzialmente dimmerda" in cui tutti siamo comunque immersi,
al di là degli specifici escamotage che ciascuno riesce ad esperire per la
propria sopravvivenza ... ma è proprio qui, come fra l'altro ben sai, che
noi due si diverge in modo non lieve: la critica/pratica della vita
quotidiana fa parte del mio essere comunista e da lunghi e innumerevoli anni
(a conferma, basterebbe sfogliarsi la solita "Vis-à-Vis"
http://web.tiscalinet.it/visavis) vado asserendo che essa NON può essere
demandata messianicamente al "dopo rivoluzione", dovendo invece costituire
integrante ed operante connotato dell'esistenza stessa di qualsiasi monatto
sovversivo ... MA sono anche convinto che la conquista di una "vita vera"
NON può essere frutto della mera sommatoria di una pur infinita serie di
liberazioni "individuali", in quanto tali "liberazioni" potranno darsi solo
nella pratica di massa di un soggetto collettivo infine capace di mettere in
mora l'intero complesso sistemico del dominio di Monsieur le Capital,
nell'autocostituzione universale di quella "comunità umana" di cui, a mio
avviso, continua a parlarci quel vecchio barbone di cui qualcuno ebbe modo
di dire che è fin noioso, per quanto continua ad averci ragione.
Un abbraccione a te, fratè, ed a tutti/e i/le baccanti "momentaneamente
virtuali" di questa sciamalnatissima ml ... vi seguirò in silenzio per un
po', perchè sto/stiamo lavorando ad un quadernetto della rivista (il
ritardatario n.9 per ora attende ancora ...) e il tempo mi vola ...
Marco (M.)
PS: Baci/oni a Boccadorata ... ma nel tuo definirti <<cornuto>>, cosa devo
pensare traspaia ... riguardo alla mia (segretamente) amata?!?!
;-)))))))))))