Corte Penale Internazionale - notiziario di informazione -
Stato attuale delle ratifiche: 66/60.
Il trattato entra in forza a decorrere dal 1° luglio 2002.
° Con estrema gioia salutiamo il raggiungimento delle 60 ratifiche che
permettono allo Statuto di Roma di entrare in forza. Oggi, in luogo di un
appuntamento riservato a poche persone appartenenti a delegazioni
governative, le Nazioni Unite -vista la straordinarietà dell'evento- hanno
organizzato una eccezionale cerimonia aperta alla presenza di responsabili
di Ong, in rappresentanza della società civile mondiale, permettendo la
copertura in diretta televisiva e via internet; durante questa cerimonia
hanno depositato il loro strumento di ratifica gli ambasciatori dei seguenti
Stati: Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Regno di Cambogia, Repubblica
Democratica del Congo, Irlanda, Giordania, Mongolia, Niger, Romania,
Slovacchia. Sono 66 gli Stati Parte.
Benché fisicamente le ratifiche siano state depositate secondo l'ordine
citato, il rappresentante delle Nazioni Unite che presieduto l'appuntamento,
Hans Corell (essendo il Segretario Generale assente perché a Roma), ha
dichiarato che formalmente esse sono state depositate contemporaneamente;
pertanto è possibile che tutti i 10 Paesi vengano considerati come 60° Stato
Parte, cosa che li rende tutti allo stesso modo Stati fondatori della CPI.
° La storica giornata odierna si è aperta alle 9,30 di New York (15,30 ora
italiana) con la cerimonia presso le Nazioni Unite durante la quale sono
state depositate le 10 ratifiche in programma. Successivamente c'è stato
alle 10,45 ora di New York (16,45 ora italiana) un appuntamento celebrativo
con il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che ha ospitato al
Quirinale il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, rimanendo
in collegamento con la conferenza stampa organizzata contemporaneamente a
New York. Kofi Annan ha risposto ad alcune domande proveniente da
giornalisti presenti nella sede delle Nazioni Unite. Terminato l'
appuntamento di Roma, è proseguita a New York la conferenza stampa, alla
quale presiedevano tra l'altro il già citato Hans Corell, consigliere legale
delle Nazioni Unite, e William Pace, responsabile della Coalizione di Ong di
tutto il mondo che hanno lavorato per la nascita della Corte.
° William Pace, responsabile della Coalizione delle Ong, ha dichiarato che
"l'istituzione della CPI è il maggior passo in avanti del diritto
internazionale dalla nascita delle Nazioni Unite ad oggi." . Altri
rappresentanti delle Ong hanno messo in evidenza come il raggiungimento dell
'obiettivo delle 60 ratifiche nel giro di poco più di 3 anni e mezzo sia un
risultato straordinario; alla fine della Conferenza di Roma del 1998 alcuni
ritenevano che ci sarebbero voluti anni e anni. Il risultato è tanto di più
eccezionale se si pensa che molti Stati hanno dovuto non solo modificare il
proprio ordinamento interno, ma anche modificare la stessa Costituzione.
Tutto questo dimostra la necessità per il mondo contemporaneo di dotarsi
dell'anello mancante del sistema internazionale: una corte permanente e
precostituita in grado di farsi monito davanti alle genti, ed in grado di
sanzionare le violazioni di alcuni diritti fondamentali.
° In base al meccanismo previsto dall'art. 126 dello Statuto, lo stesso
entrerà in forza effettivamente il 1° luglio 2002. Sarà quella la data da
cui inizierà la competenza temporale della Corte. Bisognerà però attendere
che i giudici siano eletti per vedere le prime reali riunioni; i tempi di
costituzione del nuovo organo sono questi: settembre 2002: prima Assemblea
degli Stati Parte; gennaio 2003, seconda Assemblea e elezione dei giudici;
febbraio 2003, giuramento dei giudici e inizio dei lavori della Corte.
° Il 9 aprile il Parlamento del Gambia ha adottato la legge che consente la
ratifica dello Statuto. Nei prossimi giorni è prevista la consegna dello
strumento alle Nazioni Unite.
° Come già indicato nell'edizione precedente sul sito
http://ftw.superstore.it è presente una nuova sezione: riguarda la
legislazione statunitense relativa alla Corte Penale Internazionale discussa
nell'anno 2001.
Inoltre è possibile trovare notizie circa le recenti esternazioni
statunitensi sui Tribunali Penali Internazionali (nella sezione "commenti e
notizie dal mondo").
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° Che cosa è la Corte Penale Internazionale?
La Corte vuole essere un organismo internazionale permanente in grado di
punire i reati di genocidio, i crimini contro l'umanità e i crimini di
guerra, nel caso in cui i tribunali degli Stati non provvedano loro stessi a
promuovere azioni giuridiche nei confronti di coloro che si sono resi
colpevoli di tali crimini.
In tal senso, il progetto della Corte Penale Internazionale porta con sé una
assoluta innovazione: infatti, fino ad oggi - ad eccezione dei tribunali di
Norimberga e Tokio e i più recenti tribunali istituiti dall'ONU per l'ex
Yugoslavia e il Ruanda - la giustizia internazionale ha avuto unicamente
come scopo la regolamentazione delle controversie tra i singoli Stati.
° Quando è stata prevista la sua nascita?
Dopo decenni di negoziati, e dopo intense consultazioni durante tutti gli
anni novanta, si è giunti alla Conferenza di Roma del 1998, nella quale è
stato adottato il Trattato ("Lo Statuto di Roma") che prevede la nascita
della Corte Penale Internazionale.
L'ultimo giorno della Conferenza, la notte del 17 luglio, hanno votato per l
'adozione del testo conclusivo dello Statuto 120 Paesi, 7 sono stati i voti
contrari, mentre 21 Stati si sono astenuti.
° Quando nascerà effettivamente?
La Corte nascerà quando 60 Stati decideranno di vincolarsi alle norme dello
Statuto di Roma, depositando lo strumento della "ratifica" ,o quello
equivalente dell'"adesione", alle Nazioni Unite. Le 60 ratifiche sono state
raggiunte l'11 Aprile 2002: la giurisdizione della Corte pertanto (come
previsto dal meccanismo descritto nell'art. 126 dello Statuto) avrà
decorrenza dal 1° luglio 2002. Cioè significa che la Corte potrà giudicare
per fatti avvenuti dal 1° luglio 2002 in poi, sempre che siano soddisfatti i
requisiti giurisdizionali (vedere punto successivo).
° Quando la Corte potrà agire?
La Corte avrà giurisdizione su una situazione se ad aver ratificato lo
Statuto (vale a dire ad aver accettato la sua giurisdizione) è:
1) lo Stato sul cui territorio si sono compiuti i fatti,
oppure
2) lo Stato di cui è cittadino il sospetto autore dei crimini.
La giurisdizione non è quindi universale, ma sottoposta a tali condizioni.
° Cosa è la clausola opting-out?
Al momento della ratifica dello Statuto, lo Stato può utilizzare la clausola
opting-out (prevista all'articolo 124 del trattato) con la quale dichiara di
non accettare la giurisdizione della Corte per i soli crimini di guerra
compiuti dai propri cittadini o sul proprio territorio, accettandola quindi
solo per il genocidio e i crimini contro l'umanità.
° Chi potrà attivare la Corte?
Sono 3 i soggetti individuati dallo Statuto di Roma che possono attivare la
Corte:
1) Ogni Stati Parte
2) Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
3) Su iniziativa autonoma del Procuratore della Corte
Aver consentito alla Corte di potersi mettere in moto da sola, senza dover
rimanere in attesa di un input proveniente da soggetti esterni, è stato uno
dei maggiori risultati della Conferenza di Roma del 1998.
Il singolo individuo non può adire alla Corte direttamente mettendola in
moto; tuttavia nulla impedisce a chi lo desidera di trasmettere segnalazioni
o testimonianze al Procuratore della Corte, il quale valuterà questo
materiale al fine di considerare se ci sono gli estremi per attivare l'
organismo penale internazionale di sua iniziativa.
° Quale sarà il ruolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite?
Al Consiglio di Sicurezza vengono affidati principalmente due poteri in
relazione alla Corte:
1) può sottoporre una situazione all'attenzione della Corte. Quando la Corte
ha tale investitura proveniente dal Consiglio, essa può esercitare la sua
giurisdizione su una certa situazione anche se non sono presenti le
condizioni della ratifica dello Stato su cui sono stati commessi i fatti, o
di quella dello Stato di cui sono cittadini i sospetti autori.
2) Il Consiglio può sospendere per 12 mesi rinnovabili l'attività
(investigativa e processuale) della Corte su una certa situazione se ritiene
che tale attività sia suscettibile di mettere a repentaglio la pace e la
sicurezza internazionale. Per sospendere tale attività il Consiglio deve
prendere una risoluzione in cui tutti e cinque i Membri Permanenti (Usa,
Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia) sono concordi.
° Quali pene sono previste?
È esclusa la pena di morte. Il massimo della pena prevista è fissata in 30
anni di detenzione, o in casi assolutamente eccezionali, nell'ergastolo.
Alcuni Stati che non contemplavano la misura dell'ergastolo nel loro codice
penale ( considerando la pena come tendente alla riabilitazione del detenuto
e alla sua riacquisizione da parte della società) hanno ritenuto opportuno
modificare il loro ordinamento interno prima di ratificare lo Statuto.
Fondazione Toni Weber, Roma
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E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile
Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva
loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo