R: [Forumumbri] reds

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Author: cica1
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Subject: R: [Forumumbri] reds
Non si può che condividere quasi totalmente quello che scrivi anche se mi
sembra che il fatto di averlo scritto (forse?) a novembre 2001 da
parzialmente dei piccoli limiti che probabilmente si sono abbastanza
"colmati" nei mesi successivi...

la logica politica nella costruzione dei forum sociali é chiaramente in
parte all'interno di un'egemonia non dichiaratamente espressa dai partiti di
cui fanno parte... le correnti e gli individui che non hanno troppo "potere"
decisionale all'interno degli stessi con poca faccia come il culo tentano
come hanno tentato di condizionare le forme ed i passaggi di crescita di
alcuni forum...

probabilmente la cosa é generalizzata, cioé anche fuori dai piccoli forum
che stanno in umbria...

ciò non toglie che la grossa fetta di questo movimento non la fanno certo
loro, ne' qualsiasi altra forma organizzata che vuoi o non vuoi come dici
anche tu, tenta anche non soltanto in termini di egemonia, di fare suo un
percorso...
credo che l'elemento principale sia un'altro:

la componente di chi non fa riferimento a nessuno, ma decide tramite gli
appuntamenti o le scadenze di piazza, di ritrovarsi "occupato" all'interno
della propria vita di cane sciolto...

il fatto viene da un piccolo esempio:
le sigle, i forum, le organizzazioni istituzionali più o meno correntistiche
lavorano su un piano politico di lotta e di interesse di rivendicazione
sociale attraverso le iniziative, ma in queste stesse partecipano qualcosa
come centinaia di migliaia di persone in più...
praticamente 300 sigle indicono un corteo come quello di genova o di roma o
di milano e migliaia di persone attive partecipano praticamente con le
proprie gambe e le proprie capacità organizzative proprie dei cani
sciolti...

e però si parla di migliaia di cani sciolti!

ora non voglio andare in fissa sul concetto ti totale libertà
nell'organizzazione delle questioni che invece ne hanno ampliamente bisogno,
ma credo che questo elemento vada ridisegnato come base forte di questo
ipotetico movimento di persone... chiamato anche e forse con il nome di
forum...

al di la di questi dati abbastanza chiari ed ovvi. il pericolo é proprio del
condizionamento e dei piccoli scontri che i forum vogliono mantenere senza
"produrre"conflitto(?).

se nelle liste, nei comunicati, nei dibattiti chi emerge( vedi l'ultimo
incontro nazionale social forum tentosi a roma) sono i politici
straconosciuti é un dato di fatto, che i sistemi di far politica non hanno
niente a che vedere con un "altro mondo/modo possibile", mi sembra più che
chiaro...
dall'altra parte però c'é un terribile dato e cioè che non si affronta la
logica delle esigenze e dei bisogni al di fuori dei grossi problemi che ci
"accomunano" con quelli che contano meno di niente a questo mondo...
sostanzialmente ci si accalora giustamente per le guerre tutt'ora in azione
finanziate dalle politiche dell'imperialismo e degli interessi del grande
capitale di qualsiasi colore o nazione, ma chi cazzo gli fornisce le armi é
tra noi, nei nostri luoghi nelle piccole fabbriche di assemblaggio magari di
4 pezzi che servono a costruire un detonatore o una canna di mitra
ultramostruosi; oppure un potere come quello delle biotec che finalizza il
sistema di un unico potere in questo caso nell'agricoltura e
nell'alimentazione...
bene, abbiamo indirizzi e indirizzi di studi, laboratori e campi
sperimentali in tutta italia e dico tutta italia...
bene chi alza il culo e sradica o da fuoco alle piante trans o blocca le
fabbriche di costruzione?

a questo punto entrano proprio loro e cioè quelli, che visto l'inefficacia
di un'ipotetica lotta diretta dettata da azioni per perlomeno ostacolare
l'espressione di un potere, loro ragionano in termini sostanzialmente
politico/istituzionale visto anche la grossa opportunità di fare della
pubblicità a qualche corrente che purtroppo non é elettrica per le chiappe
dei potenti...

qui non si tratta più con le questioni di un piccolo potere o un altro,
dentro i forum ma di intendere delle lotte che ci compromettano realmente da
vicino, che influenzino, condizionino le vite di chi é all'interno del
movimento,
perchè tornare a casa e vedere se parlano di te e di quello che vuoi
esprimere alla televisioni o sui giornali, penso che oramai sia una cosa
totalmente negata ed era però una forma di voglia comunicativa che altri
movimenti "vissuti" anni indietro e comunque legati per storia e componente
nel presente, sentivano la necessità.

oggi (ieri) con il cambio della comunicazione e con le possibilità maggiori
per estenderla questo è discretamente funzionale sotto il punto di vista
dell'autonomia della comunicazione però anche questa é stata costruita come
forte bisogno che spingeva da anni e che poi è sfociato in un'organizzazione
planetria proprio per questo...

il piccolo dove cazzo stà???!!!!!

E' solo nel Chiapas, in Brasile nei seem terra oppure nei contadini
nicaraguensi o Salvadoregni o ancora in amazzonia o nei ricordi dei
pellerossa, nei Kurdi o nei Palestinesi, negli argentini
insomma l'intolleranza, lo sfruttamento, la repressione, il lavoro nero come
il carbone, le morti bianche, l'industrializzazione, i colletti bianchi, il
fascismo e il potere totalitario con la politica del capitale con nome
neoliberista, gli assassini con le divise color morte stanno soltanto
lontano da noi o non riusciamo a decodificare un'immagine tanto chiara
quanto l'incazzatura che proviene da questo?

se nella nostra, vostra quotidianità non troviamo degli obbiettivi che siano
tali come il nome che portano, il movimento sarà, al di la di qualche
sprazzo di lucidità affascinante, in conflitto sempre con se stesso visto
che "lavora" per una politica a cui non appartiene la realtà che é il
soggetto della lotta.

Se si continuerà che gli studenti finiranno nelle casse delle aziende quando
incontereranno il lavoro e non lavoreranno per una costruzione di logiche
differenti che li riguardano, il passo è sempre quello uno avanti e tre
indietro...
se i lavoratori, almeno quelli giovani, non radicalizzano lo scontro con il
potere tutto, padrone della vita e delle produzioni, i passi sono quelli...

se non prendiamo a calci in culo i governanti di oggi come quelli di ieri
sarà banale ma non cambia un cazzo di niente...

se non buttiamo sul tavolo della nostra vita un progetto che ci riguardi da
vicino e cioè la vita, l'apprendimento, la casa, gli spazi in cui vivere
degnamente la propria vita, il lavoro che sia lavoro per tutti e non solo
abolizioni di articoli, scaramucce tra derivati di movimento etc. chi é
sempre caduto con il culo per terra continuerà a cadere... chi non cadrà ...
non cadrà, ma non si influisce su un bel niente...

padroni di niente servi di nessuno... e neanche coglioni da macerare con il
tempo.

olmo