[Forumlucca] 2articoli sulla marcia

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La marcia dei trecentomila=20
Una folla mai vista alla Perugia-Assisi si snoda in un serpentone di 24 =
chilometri, donne e uomini diversi per storie e appartenenze confusi =
insieme, con o senza bandiere, slogan, silenzi e musiche, cattolici e =
laici, una parola comune: No alla guerra ANGELO MASTRANDREA=20

BENEDETTO VECCHIINVIATI A PERUGIA=20




E' stata la pi=F9 grande manifestazione contro la guerra mai vista in =
Occidente dall'inizio dei bombardamenti anglomericani sull'Afghanistan. =
La marcia che Aldo Capitini aveva importato in Italia per la prima volta =
il 24 settembre del 1961, pensando a un appuntamento popolare regionale =
che tenesse insieme pacifismo e voglia di riscatto propria dei contadini =
dell'Umbria, dopo quello che si =E8 visto ieri cambia completamente =
segno. I 200 mila o forse pi=F9 che sono sfilati in un unico serpentone =
lungo 24 chilometri hanno trasformato la marcia in un appuntamento =
nazionale per partecipazione, ma la cui cassa di risonanza valica i =
confini italiani in quanto a valenza politica.=20

"Contro l'indifferenza"Sar=E0 per l'eccezionalit=E0 dell'attuale =
situazione internazionale, ma nemmeno durante la guerra del Kosovo, =
quando fu organizzata una marcia straordinaria, si era vista cos=EC =
tanta gente. Allora le presenze sfiorarono le 50 mila. Questa volta sono =
almeno il quadruplo. Un successo che spazza via anche tutte le polemiche =
della vigilia, le divergenze tra Genoa social forum e Tavola della pace, =
e le accuse di antiamericanismo che venivano da pi=F9 parti. "Questa =
partecipazione fa piazza pulita di ogni polemica, visto che un numero =
impressionante di persone ha deciso di ribellarsi al virus =
dell'indifferenza", afferma Flavio Lotti, coordinatore della Tavola =
della pace. Luca Casarini gioisce: "E' fallita l'operazione di D'Alema e =
Rutelli di far digerire alla gente la pillola dei bombardamenti come =
necessit=E0". E un po' tutti concordano sul fatto che tra il popolo di =
Genova e quello che sta marciando per la pace c'=E8 ben poca differenza =
e che le centinaia di migliaia di persone presenti hanno voglia di =
manifestare indipendentemente dalle appartenenze.
Che si preparasse qualcosa di assolutamente straordinario lo avevamo =
intuito gi=E0 la sera precedente, con la citt=E0 di Perugia =
letteralmente invasa da giovani saccopelisti, scout in zaino e divisa e =
militanti di diversa estrazione. Un po' papaboys, un po' no global, che =
a volte =E8 come dire quasi la stessa cosa. La mattina dopo, verso le =
7,30 ai Giardini del Frontone ci sono pi=F9 di ventimila persone pronte =
a partire, che aumentano a vista d'occhio. Mezzora dopo =E8 gi=E0 =
impossibile raggiungere la testa.
Melting pot
Delle cinque raccomandazioni espresse da Capitini nel '61 e lette come =
di consueto poco prima dell'avvio, ce n'=E8 una che non viene rispettata =
nelle forme, ed =E8 quella di sfilare senza bandiere. Ma =E8 solo un =
dettaglio che rende pi=F9 visibile ci=F2 che avverr=E0 nei 24 chilometri =
successivi, vale a dire una assoluta mescolanza di sigle, persone, =
storie. Di modo che lo spirito della marcia rimane quello di sempre. In =
testa una donna afghana con tanto di burqa che chiede la cessazione dei =
bombardamenti, un bandierone per la pace portato dagli scout, e poi a =
seguire i 150 rappresentanti dell'Onu dei popoli, le associazioni =
organizzatrici, i gonfaloni degli enti locali.
Poco pi=F9 indietro lo spezzone ulivista, con Massimo D'Alema che sfila =
tra qualche applauso e diversi fischi. Poco o nulla di organizzato, =
pi=F9 che altro l'espressione di un sentimento condiviso da buona parte =
dei manifestanti. Pi=F9 dietro i Verdi, con tanto di bandiera americana. =
Confusa nella parte centrale del corteo, la delegazione del Genoa social =
forum, con Luca Casarini dei centri sociali del nordest, Francesco =
Caruso della Rete No global, Raffaella Bolini dell'Arci e i Giovani =
comunisti. Tutti dietro allo striscione "No global war". Poi si =
aggiunger=E0 anche Vittorio Agnoletto. Verso la coda, che riesce a =
muoversi solo in tardissima mattinata, si notano Francesco Rutelli e il =
sindaco di Roma Walter Veltroni. Il leader dell'opposizione marcia per =
qualche chilometro, e anche per lui c'=E8 qualche contestazione.
A Ponte San Giovanni si aggrega qualche altro migliaio di persone, con =
il grosso dei manifestanti del Genoa social forum e Rifondazione =
comunista con Fausto Bertinotti. Apre lo spezzone il sound system dei =
Giovani comunisti. Ma ci sono anche il "Nomadi fans club" e =
l'associazione nazionale Vigili del fuoco, che marcia in ricordo dei =
colleghi morti a New York l'11 settembre. E' qui che ci saranno i =
maggiori fischi per Massimo D'Alema. Non molto massiccia, invece, la =
presenza degli immigrati, fatta eccezione per un cospicuo gruppo di =
kurdi con bandiere e immagini di Ocalan.=20

Nella piazza del Gsf
Verso mezzogiorno una parte del corteo, che ormai trabocca dalla strada =
nelle campagne circostanti, invade anche la superstrada E45, la dorsale =
che collega l'Adriatico con l'autostrada Firenze-Roma, paralizzando =
completamente il traffico.
Il sole =E8 alto su Santa Maria degli Angeli e la piazza di fronte la =
chiesa di Assisi =E8 piena di donne e uomini che gironzolano con =
bandiere e visi dipinti dei colori dell'arcobaleno. I vigili cercano =
disperatamente di lasciare la piazza libera dai pullman che continuano =
ad arrivare, perch=E9, annuncia uno di loro, il corteo =E8 vicino. Si =
sbaglia. La testa del lungo serpentone =E8 ancora lontanissima, ma ha =
ragione nel notare che migliaia di persone sono gi=E0 arrivate ai piedi =
della rocca: quel torrente di persone =E8 solo l'annuncio del fiume in =
arrivo.
A circa un chilometro da Santa Maria degli Angeli, c'=E8 la piazza =
tematica del Genoa social forum. E' agghindata con grandi striscioni con =
parole d'ordine contro la guerra e di critica del voto del parlamento =
italiano in appoggio all'inizio delle ostilit=E0 militari contro =
l'Afghanistan. Sono firmate da quasi tutti i gruppi e associazioni che =
si sono riconosciuti e tuttora si riconoscono nell'esperienza dei Gsf. =
Di persone ce ne sono poche, si sta allestendo il palco che dovrebbe =
prima ospitare un microfono aperto e poi trasmettere musica, a marcia =
conclusa. Continuano a sfilare manifestanti con bandiere della Cgil, =
della Cisl, di Rifondazione comunista, quella arcobaleno della pace o =
quella che riproduce il Quarto stato di Pellizza da Volpedo. Sono =
mischiate tutte. Snodati nel serpentone anche tanti con i simboli dei =
sindacati metalmeccanici, gli adesivi della Fiom "Per la democrazia, per =
il contratto, appuntamento a Roma il 16 novembre", assieme a quelli "No =
Global War".=20

Rap di pace
Un gruppo di papaboys che reggono un piccolo striscione firmato =
dall'Azione cattolica improvvisa un rap su Ges=F9 Cristo messaggero di =
pace, accanto a loro altri giovanissimi rappano anch'essi, ma sulle =
parole di "Bella ciao". Non c'=E8 ostilit=E0 tra i due gruppi, n=E9 =
competizione a chi ha la voce pi=F9 forte. Semplicemente, ognuno a modo =
suo vuol testimoniare l'ostilit=E0 alla guerra. C'=E8 anche chi cammina =
con la bandiera dei Ds sulle spalle. Un bel fardello, visto che le voci =
sulle contestazioni a D'Alema corrono di bocca in bocca, ma portato con =
naturalezza e senza attirare l'astio di nessuno.
Quando arriva un minuscolo striscione di Emergency, l'applauso =E8 =
immediato, stupendo non poco i due giovani che lo portano. Per una =
organizzazione non governativa che lavora in silenzio, il "successo di =
pubblico" lo si misura con le vite salvate, senza pensare ad applausi e =
ricompense.Ci sono anche vigili in alta uniforme con gonfaloni dei =
comuni. E' quindi questa la testa del corteo? "No - ironizza un =
presidente di un municipio della capitale - siamo solo i primi ciuffi =
della testa".
Da un altoparlante si alternano alcuni esponenti del Gsf. Le loro parole =
sono di condanna dei bombardamenti angloamericani in Afghanistan, e =
insieme di denuncia di Osama bin Laden, "un miliardario che gioca in =
borsa, che =E8 inserito pienamente in quel meccanismo infernale che =E8 =
la globalizzazione dei mercati". Peppe De Cristofaro, coordinatore dei =
giovani comunisti, =E8 raggiante. "E' una grande manifestazione di tante =
persone diverse tra loro, ma unite da un sentimento, da un'idea che da =
Porto Alegre a Genova abbiamo sintetizzato con lo slogan 'Un altro mondo =
=E8 possibile'. Mi piace questa eterogeneit=E0, cos=EC come mi era =
piaciuta a Genova".
La scelta del Gsf di fare una piazza tematica non era per=F2 vincolante =
per nessuno. E cos=EC =E8 stato. Molti "no-global" hanno infatti =
preferito marciare da Perugia, una parte =E8 invece entrata in corteo a =
Ponte San Giovanni, parecchi hanno semplicemente camminato assieme ad =
altri, magari solo portando in bell'evidenza l'adesivo "No Global War". =
Piero Bernocchi dei Cobas della scuola =E8 contento di come sta andando =
la giornata. "E' una manifestazione contro la guerra e questo ci basta e =
avanza. Se qualcuno ha pensato di puntare sulla carta di una spaccatura =
del Gsf ha fatto male i suoi conti". Quando arriva Vittorio Agnoletto =
tutti si stringono attorno a lui. Il portavoce del Gsf prende la parola. =
Le sue sono parole accorate, rivolte a chi sta marciando, invita: "Non =
tornare nelle vostre case. Tornate s=EC alle vostre citt=E0 e paesi, ma =
non chiudetevi in casa, parlate con amici, con i vostri compagni di =
lavoro e spiegate quali sono i rischi che corriamo con questa guerra".=20

"Ripensateci"
Ogni conflitto bellico, ricorda Agnoletto, si =E8 tradotto in un attacco =
alle libert=E0 democratiche: "Anche adesso sta accadendo, magari =
giustificando uno stato di necessit=E0, come la lotta al terrorismo. =
Siamo contro un modello di sviluppo che produce povert=E0 e disperazione =
e che vede come protagonisti sia George W. Bush che bin Laden. Ma =
dobbiamo anche dire che oggi ha marciato anche chi pensa che per =
combattere il terrorismo bisogna bombardare. Mi riferisco a quei =
deputati e senatori del centrosinistra che hanno votato a favore della =
guerra. A loro consiglio di andare a casa e riflettere su quello che =
hanno fatto e su come poter rimediare alla vergogna di quel voto". =
Uomini e donne lo ascoltano, applaudono e riprendono a camminare pi=F9 =
speditamente.
Alle 16 il fiume di persone continua la sua marcia. Tutti guardano in =
alto, verso la rocca di Assisi, dove forse molti di loro non arriveranno =
perch=E9 non c'=E8 spazio. Comincia il gioco delle previsioni sulla =
partecipazione: 100 mila? No. 200mila? No. "300mila, perch=E9 senn=F2 =
mica bloccano una strada come l'E45", commenta un signore con bandiera =
rossa in bella mostra. E poi continua la sua marcia.=20



Perugia-Assisi 2001. La pi=F9 maestosa marcia dal 1961, anno in cui la =
ide=F2 Aldo Capitini, pioniere della non violenza
Trecentomila no alla guerra



Assisi - nostro servizio Ecco, la voglia di pace =E8 anche questo: =
moltitudini in marcia sotto il sole dolcissimo di questo scorcio di =
Umbria. La Perugia-Assisi fin dal mattino presto si preannuncia come =
un'immensa denuncia di massa della guerra, di questa guerra, come si =
legge su cartelli, striscioni, magliette. Stipati nelle stradine intorno =
ai giardini del Frontone, ben prima dell'appuntamento ufficiale, gi=E0 =
ci sono migliaia di persone di tutte le et=E0 e la fila di pullman dal =
centro di Perugia fino alla Piana sembra non finire mai. I gonfaloni e i =
vigili in grande uniforme hanno un bel da fare per conquistarsi il posto =
assegnato ai 236 enti locali che hanno promosso l'evento insieme alle =
Ong raccolte nella Tavola della pace. L'atmosfera =E8 festosa e =
determinata, si grida "Pace subito! " "senza se, senza ma alla guerra =
non si va! ". Disertori, disobbedienti, inflessibili, cos=EC si possono =
chiamare i camminanti che muovono serrati verso Assisi con il loro =
carico di rabbia e speranza, con un bagaglio che non =E8 fatto di soli =
sogni. La pace =E8 il loro quotidiano, =E8 il loro lavoro e, citt=E0 per =
citt=E0, viene declinata in mille modi: tra le file spuntano =
universit=E0 della pace, case della pace, agenzie e perfino agende della =
pace a dare conto di una miriade di progetti grandi o piccoli, veri =
ponti tra oriente e occidente tirati su dalla societ=E0 civile =
nell'indifferenza o nell'ostilit=E0 delle classi dirigenti. Fischi ai =
politici in prima fila Contravvenendo agli accordi iniziali, alcuni =
politici si infilano alla testa del corteo trovandosi circondati dalla =
totale indifferenza dei marciatori fino a quando non parte dai lati una =
bordata di fischi. Sono Fassino, D'Alema, Rutelli - che poi si defila - =
l'ex ministra Belillo, Veltroni e molti altri guru dell'Ulivo mentre =
Rifondazione e Verdi sono al posto assegnato come pesci nel mare di =
questo popolo della pace. Gettonatissimo, su teloni disegnati, il sogno =
di Martin Luther King e anche il suo timore del "silenzio degli onesti =
di fronte alle parole dei violenti". Molto visibili per l'intero =
percorso le strisce gialle adesive preparate dal Gsf per l'occasione: =
"No global war - Fame sfruttamento sete". Che poi =E8 il rovescio del =
titolo della marcia: "Cibo, acqua e lavoro per tutti". L'incontro tra =
chi scende da Perugia e chi aspetta in piano a Ponte S. Giovanni d=E0 il =
senso della grandezza di questa edizione, la pi=F9 grande dal '61, =
quando l'invent=F2 Aldo Capitini, pioniere della non violenza. A dare il =
ritmo, gli "ottoni a scoppio" milanesi della cascina occupata a =
Torchiera che si rincorrono con le chitarre degli scout, tantissimi e di =
tutte le et=E0. La musica che si sparge per la campagna =E8 anche quella =
dei Sound System, dei Giovani comunisti, degli studenti in movimento, =
della sinistra giovanile, di Udu-Udiesse. La moltitudine si arrampica a =
Collestrada debordando per i campi arati, accolta dagli abitanti che =
hanno i cancelli aperti e fontane a disposizione degli assetati. Un =
corteo dalle mille identit=E0 "Per fare le guerre, le religioni non sono =
indispensabili, per=F2 aiutano", dice il cartello di un gruppo di atei. =
Certo non si riferiscono alla religione praticata da Mani tese, =
Lilliput, Giovent=F9 evangelica, Agesci e altre decine di gruppi di =
credenti mescolati alle bandiere rosse di Rifondazione, a quelle del =
Quarto stato dell'Arci o multicolori della pace. Chi marcia esprime =
identit=E0 multiple - ad esempio c'=E8 chi =E8 iscritto ad Attac ma =E8 =
anche attivo nei Cobas - oppure identit=E0 solidali come possono essere =
quelle degli scout che indossano le kefia. I social forum, presenti in =
massa, sono i laboratori di queste identit=E0 in movimento. Brescia, =
Milano, Cremona, Veneto orientale, Alta valle del Tevere, provincia di =
Frosinone, no global della Campania, romani del Rage, teramani, le donne =
del Forum del Prc "Nomadi della pace", Senigallia, Torino, Genova, Campi =
di Firenze, Pisa e ancora le Donne in nero del campo di Gerusalemme. E' =
impossibile citare tutte le realt=E0 che gremiscono i dieci chilometri =
di corteo o raccontare tutta la creativit=E0 messa in scena nel =
percorso. Ci sono uomini-sandwich ma anche ragazzine col testo di =
"Imagine" di John Lennon scritto a pennarello sulla maglietta o slogan =
equo-solidali scritti sulla juta dei sacchi. La pace vuole le sue parole =
e sono quelle di Gandhi, Pertini, Padre Turoldo o di poeti come Boris =
Vian o Augusto Daolio. Le generazioni della Perugia-Assisi hanno molti =
modi per gridarlo ma l'urgenza di giustizia sociale =E8 la stessa. Ci =
sono anche striscioni firmati in prima persona dai partecipanti. Dai =
bambini piccolissimi del Celio azzurro, asilo multietnico di Roma, agli =
anziani reduci dei lager nazisti, =E8 chiaro a tutti che la guerra non =
=E8 soluzione, che l'Islam non =E8 il nemico. Contro il terrorismo, ma =
con altri strumenti =ABSono tutti qui a dire cessate il fuoco, no a =
questa guerra - dice Agnoletto, cotto dal sole, parlando dal camion =
della piazza tematica del Gsf a S. Maria degli Angeli - nessuno =E8 qui =
per sottilizzare sui tipi o sui tanti nomi che pu=F2 avere una =
guerra=BB. Non ci sono bombe umanitarie o missili chirurgici nella mente =
di chi si disperde tra i vicoli di Assisi per raggiungere alla =
spicciolata la Rocca Maggiore. Il loro messaggio chiaro e forte, =
dovrebbe colpire i parlamentari che hanno schiacciato il bottone per =
votare s=EC all'intervento italiano, con un gesto simile a chi sgancia =
gli ordigni dai bombardieri. L'alternativa alla guerra e al terrorismo =
viene fuori dall'elaborazione del movimento che tra pochi giorni si =
incontrer=E0 di nuovo a Firenze. L'idea =E8 quella di tagliare i cordoni =
delle borse a bin Laden colpendo i paradisi fiscali e, nello stesso =
tempo, strappargli il consenso che pu=F2 raccogliere tra i derelitti =
della Terra, riconoscendo lo stato di Palestina, togliendo l'embargo =
all'Iraq, annullando il debito dei paesi poveri, introducendo la Tobin =
tax. Cala il sole, con un tramonto da film sulla valle di fronte ad =
Assisi e ancora la gente si arrampica verso la Rocca dove pronunciano i =
loro discorsi Flavio Lotti (tavola della pace), Vincenzo Coli, custode =
francescano, la presidente umbra Lorenzetti, il sindaco di Betlemme e =
Giuliano Giuliani, padre di Carlo ucciso a Genova. Verr=E0 la pace e =
avr=E0 i loro occhi, gli occhi di chi ha camminato da Perugia ed Assisi =
e continuer=E0 a battersi contro questa guerra.=20


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spazza via anche tutte le polemiche della vigilia, le divergenze tra =
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dell'indifferenza", afferma Flavio Lotti, coordinatore della Tavola =
della pace.=20
Luca Casarini gioisce: "E' fallita l'operazione di D'Alema e Rutelli di =
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digerire alla gente la pillola dei bombardamenti come necessit=E0". E un =
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presenti hanno voglia di manifestare indipendentemente dalle=20
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avevamo intuito gi=E0 la sera precedente, con la citt=E0 di Perugia =
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stessa cosa. La mattina dopo, verso le 7,30 ai Giardini del Frontone ci =
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<H5>Melting pot</H5>
<P>Delle cinque raccomandazioni espresse da Capitini nel '61 e lette =
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condiviso da buona parte dei manifestanti. Pi=F9 dietro i Verdi, con =
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Agnoletto. Verso la coda, che riesce a muoversi solo in tardissima =
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tematica del Genoa social forum. E' agghindata con grandi striscioni con =
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d'ordine contro la guerra e di critica del voto del parlamento italiano =
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tuttora si=20
riconoscono nell'esperienza dei Gsf. Di persone ce ne sono poche, si sta =

allestendo il palco che dovrebbe prima ospitare un microfono aperto e =
poi=20
trasmettere musica, a marcia conclusa. Continuano a sfilare manifestanti =
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Volpedo. Sono=20
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appuntamento a Roma il 16 novembre", assieme a quelli "No Global =
War".</ST>=20
<H5>Rap di pace</H5>
<P>Un gruppo di papaboys che reggono un piccolo striscione firmato =
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cattolica improvvisa un rap su Ges=F9 Cristo messaggero di pace, accanto =
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visto=20
che le voci sulle contestazioni a D'Alema corrono di bocca in bocca, ma =
portato=20
con naturalezza e senza attirare l'astio di nessuno.<BR>Quando arriva un =

minuscolo striscione di Emergency, l'applauso =E8 immediato, stupendo =
non poco i=20
due giovani che lo portano. Per una organizzazione non governativa che =
lavora in=20
silenzio, il "successo di pubblico" lo si misura con le vite salvate, =
senza=20
pensare ad applausi e ricompense.Ci sono anche vigili in alta uniforme =
con=20
gonfaloni dei comuni. E' quindi questa la testa del corteo? "No - =
ironizza un=20
presidente di un municipio della capitale - siamo solo i primi ciuffi =
della=20
testa".<BR>Da un altoparlante si alternano alcuni esponenti del Gsf. Le =
loro=20
parole sono di condanna dei bombardamenti angloamericani in Afghanistan, =
e=20
insieme di denuncia di Osama bin Laden, "un miliardario che gioca in =
borsa, che=20
=E8 inserito pienamente in quel meccanismo infernale che =E8 la =
globalizzazione dei=20
mercati". Peppe De Cristofaro, coordinatore dei giovani comunisti, =E8 =
raggiante.=20
"E' una grande manifestazione di tante persone diverse tra loro, ma =
unite da un=20
sentimento, da un'idea che da Porto Alegre a Genova abbiamo sintetizzato =
con lo=20
slogan 'Un altro mondo =E8 possibile'. Mi piace questa eterogeneit=E0, =
cos=EC come mi=20
era piaciuta a Genova".<BR>La scelta del Gsf di fare una piazza tematica =
non era=20
per=F2 vincolante per nessuno. E cos=EC =E8 stato. Molti "no-global" =
hanno infatti=20
preferito marciare da Perugia, una parte =E8 invece entrata in corteo a =
Ponte San=20
Giovanni, parecchi hanno semplicemente camminato assieme ad altri, =
magari solo=20
portando in bell'evidenza l'adesivo "No Global War". Piero Bernocchi dei =
Cobas=20
della scuola =E8 contento di come sta andando la giornata. "E' una =
manifestazione=20
contro la guerra e questo ci basta e avanza. Se qualcuno ha pensato di =
puntare=20
sulla carta di una spaccatura del Gsf ha fatto male i suoi conti". =
Quando arriva=20
Vittorio Agnoletto tutti si stringono attorno a lui. Il portavoce del =
Gsf prende=20
la parola. Le sue sono parole accorate, rivolte a chi sta marciando, =
invita:=20
"Non tornare nelle vostre case. Tornate s=EC alle vostre citt=E0 e =
paesi, ma non=20
chiudetevi in casa, parlate con amici, con i vostri compagni di lavoro e =

spiegate quali sono i rischi che corriamo con questa guerra".</ST>=20
<H5>"Ripensateci"</H5>
<P>Ogni conflitto bellico, ricorda Agnoletto, si =E8 tradotto in un =
attacco alle=20
libert=E0 democratiche: "Anche adesso sta accadendo, magari =
giustificando uno=20
stato di necessit=E0, come la lotta al terrorismo. Siamo contro un =
modello di=20
sviluppo che produce povert=E0 e disperazione e che vede come =
protagonisti sia=20
George W. Bush che bin Laden. Ma dobbiamo anche dire che oggi ha =
marciato anche=20
chi pensa che per combattere il terrorismo bisogna bombardare. Mi =
riferisco a=20
quei deputati e senatori del centrosinistra che hanno votato a favore =
della=20
guerra. A loro consiglio di andare a casa e riflettere su quello che =
hanno fatto=20
e su come poter rimediare alla vergogna di quel voto". Uomini e donne lo =

ascoltano, applaudono e riprendono a camminare pi=F9 =
speditamente.<BR>Alle 16 il=20
fiume di persone continua la sua marcia. Tutti guardano in alto, verso =
la rocca=20
di Assisi, dove forse molti di loro non arriveranno perch=E9 non c'=E8 =
spazio.=20
Comincia il gioco delle previsioni sulla partecipazione: 100 mila? No. =
200mila?=20
No. "300mila, perch=E9 senn=F2 mica bloccano una strada come l'E45", =
commenta un=20
signore con bandiera rossa in bella mostra. E poi continua la sua =
marcia.=20
</FONT></SPAN><BR></P></FONT></BIG></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><BIG><FONT size=3D2=20
style=3D"TEXT-DECORATION: none"></FONT></BIG></FONT>&nbsp;</DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><BIG><FONT size=3D2=20
style=3D"TEXT-DECORATION: none">Perugia-Assisi 2001. La pi=F9 maestosa =
marcia dal=20
1961, anno in cui la ide=F2 Aldo Capitini, pioniere della non=20
violenza</FONT><BR><FONT size=3D4=20
style=3D"TEXT-DECORATION: none"><STRONG>Trecentomila no alla=20
guerra</STRONG></FONT><BR></DIV></BIG><!--Foto--><BR>
<P align=3Djustify>Assisi - nostro servizio E<FONT face=3D"Times New =
Roman"=20
size=3D2><B><N>cco, la voglia di pace =E8 anche questo: moltitudini in =
marcia sotto=20
il sole dolcissimo di questo scorcio di Umbria. La Perugia-Assisi fin =
dal=20
mattino presto si preannuncia come un&#8217;immensa denuncia di massa =
della guerra, di=20
questa guerra, come si legge su cartelli, striscioni, magliette. Stipati =
nelle=20
stradine intorno ai giardini del Frontone, ben prima =
dell&#8217;appuntamento=20
ufficiale, gi=E0 ci sono migliaia di persone di tutte le et=E0 e la fila =
di pullman=20
dal centro di Perugia fino alla Piana sembra non finire mai. I gonfaloni =
e i=20
vigili in grande uniforme hanno un bel da fare per conquistarsi il posto =

assegnato ai 236 enti locali che hanno promosso l&#8217;evento insieme =
alle Ong=20
raccolte nella Tavola della pace. L&#8217;atmosfera =E8 festosa e =
determinata, si grida=20
&#8220;Pace subito! &#8221; &#8220;senza se, senza ma alla guerra non si =
va! &#8221;. Disertori,=20
disobbedienti, inflessibili, cos=EC si possono chiamare i camminanti che =
muovono=20
serrati verso Assisi con il loro carico di rabbia e speranza, con un =
bagaglio=20
che non =E8 fatto di soli sogni. La pace =E8 il loro quotidiano, =E8 il =
loro lavoro e,=20
citt=E0 per citt=E0, viene declinata in mille modi: tra le file spuntano =
universit=E0=20
della pace, case della pace, agenzie e perfino agende della pace a dare =
conto di=20
una miriade di progetti grandi o piccoli, veri ponti tra oriente e =
occidente=20
tirati su dalla societ=E0 civile nell&#8217;indifferenza o =
nell&#8217;ostilit=E0 delle classi=20
dirigenti. Fischi ai politici in prima fila <FONT face=3D"Times New =
Roman"=20
size=3D2><B><N>Contravvenendo agli accordi iniziali, alcuni politici si =
infilano=20
alla testa del corteo trovandosi circondati dalla totale indifferenza =
dei=20
marciatori fino a quando non parte dai lati una bordata di fischi. Sono =
Fassino,=20
D&#8217;Alema, Rutelli - che poi si defila - l&#8217;ex ministra =
Belillo, Veltroni e molti=20
altri guru dell&#8217;Ulivo mentre Rifondazione e Verdi sono al posto =
assegnato come=20
pesci nel mare di questo popolo della pace. Gettonatissimo, su teloni =
disegnati,=20
il sogno di Martin Luther King e anche il suo timore del &#8220;silenzio =
degli onesti=20
di fronte alle parole dei violenti&#8221;. Molto visibili per =
l&#8217;intero percorso le=20
strisce gialle adesive preparate dal Gsf per l&#8217;occasione: =
&#8220;No global war - Fame=20
sfruttamento sete&#8221;. Che poi =E8 il rovescio del titolo della =
marcia: &#8220;Cibo, acqua=20
e lavoro per tutti&#8221;. L&#8217;incontro tra chi scende da Perugia e =
chi aspetta in piano=20
a Ponte S. Giovanni d=E0 il senso della grandezza di questa edizione, la =
pi=F9=20
grande dal &#8217;61, quando l&#8217;invent=F2 Aldo Capitini, pioniere =
della non violenza. A=20
dare il ritmo, gli &#8220;ottoni a scoppio&#8221; milanesi della cascina =
occupata a=20
Torchiera che si rincorrono con le chitarre degli scout, tantissimi e di =
tutte=20
le et=E0. La musica che si sparge per la campagna =E8 anche quella dei =
Sound System,=20
dei Giovani comunisti, degli studenti in movimento, della sinistra =
giovanile, di=20
Udu-Udiesse. La moltitudine si arrampica a Collestrada debordando per i =
campi=20
arati, accolta dagli abitanti che hanno i cancelli aperti e fontane a=20
disposizione degli assetati. Un corteo dalle mille identit=E0 <FONT=20
face=3D"Times New Roman" size=3D2><B><N>&#8220;Per fare le guerre, le =
religioni non sono=20
indispensabili, per=F2 aiutano&#8221;, dice il cartello di un gruppo di =
atei. Certo non=20
si riferiscono alla religione praticata da Mani tese, Lilliput, =
Giovent=F9=20
evangelica, Agesci e altre decine di gruppi di credenti mescolati alle =
bandiere=20
rosse di Rifondazione, a quelle del Quarto stato dell&#8217;Arci o =
multicolori della=20
pace. Chi marcia esprime identit=E0 multiple - ad esempio c&#8217;=E8 =
chi =E8 iscritto ad=20
Attac ma =E8 anche attivo nei Cobas - oppure identit=E0 solidali come =
possono essere=20
quelle degli scout che indossano le kefia. I social forum, presenti in =
massa,=20
sono i laboratori di queste identit=E0 in movimento. Brescia, Milano, =
Cremona,=20
Veneto orientale, Alta valle del Tevere, provincia di Frosinone, no =
global della=20
Campania, romani del Rage, teramani, le donne del Forum del Prc =
&#8220;Nomadi della=20
pace&#8221;, Senigallia, Torino, Genova, Campi di Firenze, Pisa e ancora =
le Donne in=20
nero del campo di Gerusalemme. E&#8217; impossibile citare tutte le =
realt=E0 che=20
gremiscono i dieci chilometri di corteo o raccontare tutta la =
creativit=E0 messa=20
in scena nel percorso. Ci sono uomini-sandwich ma anche ragazzine col =
testo di=20
&#8220;Imagine&#8221; di John Lennon scritto a pennarello sulla =
maglietta o slogan=20
equo-solidali scritti sulla juta dei sacchi. La pace vuole le sue parole =
e sono=20
quelle di Gandhi, Pertini, Padre Turoldo o di poeti come Boris Vian o =
Augusto=20
Daolio. Le generazioni della Perugia-Assisi hanno molti modi per =
gridarlo ma=20
l&#8217;urgenza di giustizia sociale =E8 la stessa. Ci sono anche =
striscioni firmati in=20
prima persona dai partecipanti. Dai bambini piccolissimi del Celio =
azzurro,=20
asilo multietnico di Roma, agli anziani reduci dei lager nazisti, =E8 =
chiaro a=20
tutti che la guerra non =E8 soluzione, che l&#8217;Islam non =E8 il =
nemico. Contro il=20
terrorismo, ma con altri strumenti <FONT face=3D"Times New Roman"=20
size=3D2><B><N>=ABSono tutti qui a dire cessate il fuoco, no a questa =
guerra - dice=20
Agnoletto, cotto dal sole, parlando dal camion della piazza tematica del =
Gsf a=20
S. Maria degli Angeli - nessuno =E8 qui per sottilizzare sui tipi o sui =
tanti nomi=20
che pu=F2 avere una guerra=BB. Non ci sono bombe umanitarie o missili =
chirurgici=20
nella mente di chi si disperde tra i vicoli di Assisi per raggiungere =
alla=20
spicciolata la Rocca Maggiore. Il loro messaggio chiaro e forte, =
dovrebbe=20
colpire i parlamentari che hanno schiacciato il bottone per votare s=EC=20
all&#8217;intervento italiano, con un gesto simile a chi sgancia gli =
ordigni dai=20
bombardieri. L&#8217;alternativa alla guerra e al terrorismo viene fuori =

dall&#8217;elaborazione del movimento che tra pochi giorni si =
incontrer=E0 di nuovo a=20
Firenze. L&#8217;idea =E8 quella di tagliare i cordoni delle borse a bin =
Laden colpendo=20
i paradisi fiscali e, nello stesso tempo, strappargli il consenso che =
pu=F2=20
raccogliere tra i derelitti della Terra, riconoscendo lo stato di =
Palestina,=20
togliendo l&#8217;embargo all&#8217;Iraq, annullando il debito dei paesi =
poveri,=20
introducendo la Tobin tax. Cala il sole, con un tramonto da film sulla =
valle di=20
fronte ad Assisi e ancora la gente si arrampica verso la Rocca dove =
pronunciano=20
i loro discorsi Flavio Lotti (tavola della pace), Vincenzo Coli, custode =

francescano, la presidente umbra Lorenzetti, il sindaco di Betlemme e =
Giuliano=20
Giuliani, padre di Carlo ucciso a Genova. Verr=E0 la pace e avr=E0 i =
loro occhi, gli=20
occhi di chi ha camminato da Perugia ed Assisi e continuer=E0 a battersi =
contro=20
questa guerra.=20
</P></B></FONT></B></FONT></B></FONT></B></FONT></FONT></BODY></HTML>

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