[Lifeoutoffb] evoluzioni del significato del termine hacker

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Author: Cristiano Longo
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To: lifeoutoffb
Subject: [Lifeoutoffb] evoluzioni del significato del termine hacker
Ho fatto un breve riassuntino della sezione che descrive le evoluzioni
del termine Hacker nella relativa pagina di wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Hacker .

CL


Al MIT degli anni 1920-26 vigeva un elevato livello di competizione e
l'attività di hacking emerse sia come reazione sia come estensione di
una tale cultura competitiva. L'istituto, con la miriade di corridoi e
tunnel sotterranei, offriva ampie opportunità esplorative agli studenti.
Fu così che "tunnel hacking" divenne l'accezione usata dagli stessi
studenti per indicare queste incursioni sotterranee non autorizzate.

[...]

I primi ad auto-qualificarsi "computer hacker" nel campus del MIT negli
anni 1960 furono un gruppo di studenti appassionati di modellismo
ferroviario, che negli ultimi anni 1950 si erano riuniti nel Tech Model
Railroad Club. [...] In maniera sottile, il termine hacking si trasformò
da sinonimo di gioco ozioso, a un gioco in grado di migliorare le
prestazioni o l'efficienza complessiva del sistema ferroviario del club.
Quanto prima i membri di quel comitato cominciarono a indicare con
orgoglio l'attività di ricostruzione e miglioramento del circuito per il
funzionamento delle rotaie con il termine "hacking", mentre "hacker"
erano quanti si dedicavano a tali attività.

[...]

Sul finire degli anni cinquanta, l'intero comitato Signals and Power era
emigrato in massa nella sala di controllo del TX-0, portandosi dietro lo
stesso spirito di gioco creativo. Il vasto reame della programmazione
informatica avrebbe portato a un ulteriore mutamento etimologico. "To
hack" non indicava più l'attività di saldare circuiti dalle strane
sembianze, bensì quella di comporre insieme vari programmi, con poco
rispetto per quei metodi o procedure usati nella scrittura del software
"ufficiale". Significava inoltre migliorare l'efficienza e la velocità
del software già esistente che tendeva a ingolfare le risorse della
macchina.

[...]

Un classico esempio di quest'ampliamento della definizione di hacker è
Spacewar!, il primo video game interattivo. Sviluppato nei primi anni
sessanta dagli hacker del MIT, Spacewar! includeva tutte le
caratteristiche dell'hacking tradizionale: era divertente e casuale, non
serviva ad altro che a fornire una distrazione serale alle decine di
hacker che si divertivano a giocarvi. Dal punto di vista del software,
però, rappresentava una testimonianza incredibile delle innovazioni rese
possibili dalle capacità di programmazione. Inoltre era completamente
libero (e gratuito). [...] Furono i concetti di innovazione collettiva e
proprietà condivisa del software a distanziare l'attività di computer
hacking degli anni sessanta da quelle di tunnel hacking e phone hacking
del decennio precedente.

[...]

Nella seconda metà degli anni settanta il termine "hacker" aveva assunto
la connotazione di élite. [...] Per potersi definire hacker, una persona
doveva compiere qualcosa di più che scrivere programmi interessanti;
doveva far parte dell'omonima cultura e onorarne le tradizioni.

[...]

A partire dai primi anni ottanta i computer presero a spuntare un po'
ovunque, e i programmatori [...] improvvisamente si trovarono a stretto
contatto con hacker di grande livello via ARPANET. Grazie a questa
vicinanza, i comuni programmatori presero ad appropriarsi delle
filosofie anarchiche tipiche della cultura hacker di ambiti come quello
del MIT. Tuttavia, nel corso di un simile trasferimento di valori andò
perduto il tabù culturale originato al MIT contro ogni comportamento
malevolo, doloso. Mentre i programmatori più giovani iniziavano a
sperimentare le proprie capacità con finalità dannose - creando e
disseminando virus, facendo irruzione nei sistemi informatici militari,
provocando deliberatamente il blocco di macchine quali lo stesso Oz del
MIT, popolare nodo di collegamento con ARPAnet - il termine "hacker"
assunse connotati punk, nichilisti.