Re: [Hackmeeting] Come demonizzare Tor con titoli terroristi…

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Author: fabio Sallustro
Date:  
To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] Come demonizzare Tor con titoli terroristici: Sesso, > droga e armi la faccia cattiva del web (Robert J. Newmark)



Rieccomi da autentico "lurkatore".

Dopo aver letto decine di messaggi sul tema mi sono preso la
briga di leggere l'articolo di Luna.



Partiamo dalla premessa segnalando nel trittico mittente,
messaggio, destinatario la mia sfera d'appartenenza.





Destinatario:



Io credo di essere quanto di più vicino si possa individuare
parlando di un lettore di repubblica online.

E' vero che non la leggo assiduamente.

E' vero che il PD mi fa ribrezzo e Vendola ed il SEL mi
sembrano di destra.

Ma su repubblica ci finisco spesso, pur trovandolo, nel
migliore dei casi, riprovevole.



Inoltre, e questo mi sponsorizza con forza al ruolo di
candidato ideale, pur essendo un analista programmatore, lavoro su AS400 e
questo, potete facilmente intuirlo mi distanzia nozionisticamente da molte
delle digressioni che quotidianamente affrontate e soprattutto mi consegna la
palma di "discreta ignoranza" in relazione a tor e silk road.



Leggo e quello che leggo deve informarmi.

Punto.



Ovviamente però la finalità di repubblica non è quella di
informare quanto piuttosto quella di vendere (in questo senso vendere spazio
agli inserzionisti).

E se per vendere si valuta che narrativamente è preferibile
uno stile piuttosto che un altro (sia nei testi degli articoli quanto
banalmente nelle impaginazioni) questo poco conta.

Il problema resta ovviamente quello dei contenuti.



Nello specifico: l'articolo sembra scritto per evocare
atmosfere alla Dick-

Blade Runner, a questo sicuramente ha pensato Luna mentre
scriveva.

Nessun problema se non avesse premuto il pedale
sull'evocativo.

E se l'evocativo fosse diventato informazione a senso unico.









Ho contato il numero di volte in cui nell'articolo sono
stati esplicitati possibili aspetti positivi del web





1)"Il pensiero è andato subito alle recenti rivoluzioni
in Egitto e in Tunisia e al 2009 della rivolta degli iraniani sedata nel
sangue: già allora si parlava di una rete parallela dove gli attivisti potevano
comunicare senza essere intercettati dalle forze di polizia. È fondamentale,
questa Internet parallela, perché essere individuati vuol dire essere torturati
e uccisi. Per questo lo scorso giugno l'amministrazione Obama ha deciso di
finanziare con due milioni di dollari un progetto chiamato "Internet in a
suitcase", una rete parallela a disposizione dei dissidenti di tutto il
mondo." No, non parlo di quelle cose lì. Parlo del paradiso del commercio
di droga.



2)Perché Tor è uno strumento per diventare invisibili: lo
puoi usare per la libertà. Oppure per vendere cocaina e bombe.



3)In fondo anche Silk Road ha una sua etica. E la sbandiera.
"Non si commercia nulla che possa fare del male agli altri", è la
promessa. Le droghe sono un altro discorso, dicono, sono un fatto di libertà.





Come si vede i 3 punti non sono proprio cristallini.



Ovvero il punto 1 e 2 vengono ribaltati dalla successiva
frase... rispettivamente -No, non parlo di quelle cose lì. Parlo del paradiso
del commercio di droga.- e -Oppure per vendere cocaina e bombe.-



Il punto 3 invece trova l'aggiunta del "dicono".
Come dire: Loro dicono...ma noi che siamo furbi sappiamo che non è così.





E' ovvio che si potrebbe ribattere che il discorso
dell'articolo non è internet ma silkroad/tor. E che quindi è legittimo passare
tutto il tempo a sparare merda a destra e a manca.



Ma comunque non va bene lo stesso per almeno due motivi.



La narrazione (perché di narrazione si tratta) spinge a
credere che esista una gigantesca ombra immensa e malavitosa, infinitamente più
grande di internet aperto, che traffica ogni genere di pattume. -e vorrei
chiedere ai lettori di repubblica dopo aver letto questo pezzo cosa pensino dell'ipotesi di
"controllare con rigore" il web-



La narrazione ci racconta che TOR, in questa storia, è il
male.

E silkroad è il male.



Tor è il mezzo malefico.

Silkroad è il mezzo E fine satanico.



Su Tor possiamo soprassedere (possiamo usarlo anche per la
libertà ci viene detto..)

Su silkroad no.






In sintesi leggendo senza particolari velleità lo trovo un
articolo volontariamente ambiguo ed allarmista.

E non è possibile credere che sia finalizzato ad informare,
assumendo da ignorante che quanto dite corrisponda al vero.

E' finalizzato a vendere utilizzando lo strumento della
paura, del fascino oscuro delle stradine pericolose, dando immagini oscure e
lavorando sulle nostre paure.

E' finalizzato a parlare di un tema complesso richiudendolo
in uno steccato e contornandolo di alcuni dati privandolo di altri.



Non è poco.

Ma non è giornalismo.
Fabio