grazie.
non ricordando cosa si intenda per 'rivista predatoria', ho chiesto
a ChatGPT :-)))
saluti
M.A.
questa la sua risposta (fonti incluse):
"Una rivista predatoria (in inglese predatory journal) è una 
pubblicazione accademica che sfrutta il bisogno degli studiosi di 
pubblicare i propri lavori, offrendo in cambio una pubblicazione rapida 
e a pagamento, ma senza garantire la qualità scientifica e l'integrità 
del processo editoriale. Queste riviste si presentano come legittime, ma 
in realtà perseguono scopi economici a discapito della comunità 
scientifica.
Sistema bibliotecario di ateneo+5Unifi+5Wikipedia+5
Caratteristiche delle riviste predatorie
Le principali caratteristiche che contraddistinguono una rivista 
predatoria includono:
     Processo di peer review inesistente o superficiale: promettono 
revisioni rapide, spesso in meno di una settimana, senza un'adeguata 
valutazione scientifica .
     EBSCO
     Tempi di pubblicazione accelerati: offrono una pubblicazione quasi 
immediata, spesso in cambio di un pagamento.
     IZS+3uninsubria.libguides.com+3Simlaweb+3
     Costi di pubblicazione non trasparenti: le tariffe vengono 
comunicate solo dopo l'accettazione dell'articolo e possono aumentare 
improvvisamente .
     Wikipedia
     Comitati editoriali fittizi o inesistenti: i membri del comitato 
editoriale sono spesso nomi di scienziati rispettabili utilizzati senza 
il loro consenso .
     State of Mind+3uninsubria.libguides.com+3Wikipedia+3
     Dichiarazioni ingannevoli: affermazioni false riguardo 
l'indicizzazione in database riconosciuti come Scopus o Web of Science .
     IZS+5Unifi+5Sistema bibliotecario di ateneo+5
     Mancanza di trasparenza: assenza di informazioni chiare su ISSN, 
DOI, archiviazione digitale e politiche di copyright .
     openscience.unimi.it
     Marketing aggressivo: inviti via email a pubblicare articoli o a 
entrare a far parte del comitato editoriale, spesso con errori 
grammaticali e linguaggio poco professionale .
     Sistema bibliotecario di ateneo+2Wikipedia+2openscience.unimi.it+2
Come riconoscerle
Per evitare di cadere nella trappola delle riviste predatorie, è 
consigliabile:
Università di Pisa+5openscience.unimi.it+5Nurse24.it+5
     Verificare l'ISSN e il DOI: assicurarsi che siano validi e associati 
alla rivista in questione.
     IZS
     Controllare l'indicizzazione: verificare se la rivista è indicizzata 
in database riconosciuti come PubMed, Scopus o Web of Science.
     Sistema bibliotecario di ateneo
     Esaminare il comitato editoriale: accertarsi che i membri siano 
esperti nel campo e che le loro affiliazioni siano verificabili.
     uninsubria.libguides.com
     Analizzare il sito web: prestare attenzione a errori grammaticali, 
informazioni di contatto incomplete o assenti, e dichiarazioni vaghe.
     State of Mind+1Sistema bibliotecario di ateneo+1
     Consultare risorse affidabili: utilizzare strumenti come Think. 
Check. Submit. per valutare la credibilità della rivista.
     IZS+1uninsubria.libguides.com+1
Inoltre, è utile consultare elenchi affidabili di riviste predatorie, 
come la Beall’s List, per verificare se una rivista è stata segnalata 
per pratiche ingannevoli.
uninsubria.libguides.com+5Simlaweb+5Wikipedia+5
Conclusione
Le riviste predatorie rappresentano una minaccia per l'integrità della 
ricerca scientifica. È fondamentale che i ricercatori siano consapevoli 
di queste pratiche e adottino misure per proteggere la qualità e 
l'affidabilità del loro lavoro.
Il 2025-05-12 17:22 Maria Chiara Pievatolo via Aisa.circuli ha scritto:
> On 5/12/25 16:35, Mario Annunziato via Aisa.circuli wrote:
>> Salve a tutti,
>> 
>> sono capitato su questa rivista ad accesso aperto
>> senza costi. Pubblica un po' di tutto.
>> 
>> https://ijrjournal.com/index.php/ijr/index
>> 
>> Vi è già nota ?
>> 
> 
> No. Senza avere il tempo di leggere gli articoli, noto però che ha
> alcuni caratteri delle riviste predatorie, quali la genericità del
> titolo e la brevità dei tempi di revisione.
> Si tratterebbe, in ogni caso, di piccoli predatori. I grandi e
> temibili, infatti, sono quelli di cui parla Paola Galimberti qui:
> 
> https://zenodo.org/records/15354784
> 
> A presto,
> MCP