Grazie del libro,
Costretti a sanguinare non lo avevo ma ne ho letti dei pezzi, molto fico. A mio parere conferma quanto ho detto. Il punk è sempre stato troppo individualista per diventare comunitá.
Che poi ci fossero tra i punk persone che avevano anche altre identitá ( politiche ad esempio, tipo anarchici o comunisti libertari che hanno dato vita a comuni o occupazioni e centri sociali, lotte e manifestazioni) non trasforma il punk per la proprietá transitiva in una comunitá o in un movimento politico.
Ho conosciuto meglio la scena hardcore punk degli anni '90 perchè ero adolescente in quegli anni e nei CS si suonava quasi solo HC. Ricordo i Senza Benza di Latina, I Kina e i Negazione tra quelli che mi piacevano. Ovviamente i nostri miti erano i Dead Kennedys!
Come scrive Void la scena veicola i propri contenuti attraverso la condivisione di prodotti culturali, dischi, fanzine, concerti, vestiti, accessori a cui corrisponde uno stile di vita, dei valori, l'uso di sostanze.
La comunitá, lo dice la parola deve avere qualcosa in comune verso cui è responsabile. Un posto occupato da gestire è qualcosa di comune. Un hacklab in piccolo anche.
Un server, o uno stack sono qualcosa di comune che deve essere gestito da una comunitá, se non è gestito da privati.
Quindi sono d'accordo con Void sul fatto che anche formalizzare queste differenze sia utile a riflettere sulla struttura che assumono queste comunitá di hacking migliorandole per avere un impatto sempre maggiore e non accontentarsi di nicchie residuali.
Se per aumentare l'impatto serve una scena, ben venga! Ad esempio una scena di smanettoni che danno i soldi a A/I per aumentare l'offerta e la qualitá dei servizi offerti gratuitamente. Magari per ballare alle feste un certo genere musicale.. vestiti in una certa maniera.. identificati in qualche modo per valori, stile di vita controculturale.. e si spera non conformista e moralista.
abbraxi
AC
27 feb 2025 02:56:56 Maurizio via Hackmeeting <hackmeeting@???>:
> magari è affetto da fuzzy logic (era logica dell"incertezza)
> :
> https://www.abebooks.it/servlet/BookDetailsPL?bi=30984323728
> https://maria2021.noblogs.org/files/2025/01/Costretti-a-sanguinare-Marco-Philopat.pdf
> contro il consumismo neoliberale salvo riperdere tutto o Collina
> ha i 55 euro e non conosce amule?
> torno anonimo by
>
>> Il 26/02/2025 22:45 CET scarph--- via Hackmeeting <hackmeeting@???> ha scritto:
>>
>>
>> Il 26/02/25 21:15, Andrea Collina via Hackmeeting ha scritto:
>>> Ciao carissimə,
>>> per quanto ne so il punk nasce proprio come scena da una moda e da alcuni locali londinesi.
>>> Incorpora elementi di ribellione che non aveva certo creato e talvolta costruisce dei gruppi che chiamare comunitá forse è esagerato. Cosa avevano/mettevano in comune?
>>> In Europa il punk coincide con una forte politicizzazione dei giovani che però rifiutano proprio l'aspetto comunitario dei partiti di massa: la disciplina, la solidarietá, il conformismo, l'obbedienza alle gerarchie, i testi sacri..
>>> Che Hackmeeting sia una scena lo nego con sicurezza. Che sia una comunitá è forse più un intento dichiarato che una realtá stabile. Magari lo diventa in alcuni momenti che sono appunto gli Hackmeeting, in cui si condividono spazi, esperienze, conoscenze, cibo, musica, cazzeggio..
>>> Ma sono anche fusione e ricombinazione di gruppi di individui molto diversi.
>>
>> penso tu abbia una visione del punk prettamente musicale (e cmq il punk
>> a livello musicale e' nato negli Stati Uniti). Permettimi di
>> consigliarti di leggere almeno per avere un'idea di quanto successo in
>> un pezzetto di Italia, "Costretti a Sanguinare" di Marco Philopat o
>> anche "Creature Simili" di Tosoni e Zuccala', di pubblicazioni a livello
>> europeo ce ne sono a migliaia, guardati almeno la storia dei Crass
>>
>> ciao
>> s*
>> _______________________________________________
>> Hackmeeting mailing list
>> Hackmeeting@???
>> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting
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