[nuovopci] Lettera aperta agli aderenti al Forum 'Elogio del…

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Author: Delegazione del (nuovo)PCI
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To: Npci Inter
Subject: [nuovopci] Lettera aperta agli aderenti al Forum 'Elogio del comunismo del Novecento'
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 (nuovo)Partito comunista italiano
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24 settembre 2024

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Lettera aperta agli aderenti al Forum "Elogio del comunismo del
Novecento"

Cari compagni,

all'inizio di settembre avevo chiesto ai promotori del Forum _Elogio del
comunismo del Novecento. Un Forum per discuterne... e rivendicarselo_
[7] del 4, 5 e 6 ottobre di presentare un intervento come noto esponente
del (nuovo)Partito Comunista Italiano, ma i dirigenti di Rete dei
Comunisti ci hanno seccamente risposto: "non ci sembra il caso". Noi
della Carovana del (n)PCI attribuiamo invece alla svolta che RdC sta
compiendo dalla fine del 2022 a questa parte molta importanza, anche per
superare la delusione e la sfiducia che ancora indeboliscono le masse.

La svolta si è manifestata pubblicamente nella serie di conferenze
tenute da RdC nel dicembre 2022 e in particolare nel Forum _Il giardino
e la giungla_ [8] svoltosi a Roma il 18 e 19 marzo 2023. Per maggiori
informazioni su queste iniziative e la svolta che esse mostrano rimando
comunque all'articolo _Dove va Rete dei Comunisti?_ [9] in _La Voce_ 74,
marzo 2023.

Il Forum del 4, 5 e 6 ottobre alimenterà ulteriormente in senso positivo
la svolta tanto più quanto più positivo sarà il dibattito ideologico a
proposito degli insegnamenti per l'oggi che è possibile ricavare dal
grande patrimonio di esperienze del movimento comunista del '900. In
particolare per noi comunisti dei paesi imperialisti dell'Europa
occidentale e degli USA, di fronte al compito lasciato cadere dopo il
1945 di far avanzare la rivoluzione socialista fino alla vittoria, sono
di fondamentale importanza gli insegnamenti che sappiamo ricavare dalla
prima ondata delle rivoluzioni proletarie iniziata dalla vittoria
dell'Ottobre 1917 in gran parte dell'Impero Russo e protrattasi fino al
1976, anno della morte di Mao Tse-tung che segnò il venir meno del
tentativo della Repubblica Popolare Cinese di assumere il ruolo di base
rossa delle rivoluzioni proletarie nel mondo dopo che l'URSS aveva
abbandonato questo ruolo nel 1956, sotto la direzione dei revisionisti
moderni sovietici capeggiati da Kruscev e suoi successori.

Per elaborare questi insegnamenti noi comunisti dei paesi imperialisti
dobbiamo imparare anzitutto e principalmente

- dai risultati positivi ottenuti dai primi vittoriosi assalti al cielo
che hanno portato alla nascita dei primi paesi socialisti,

- dai limiti che non hanno superato e dagli errori in cui sono incorsi
gli esponenti dell'ala sinistra dei partiti comunisti e del movimento
comunista cosciente e organizzato dei paesi imperialisti che hanno
tentato di porsi alla testa della lotta per l'instaurazione del
socialismo.

Dall'uno e dall'altro serbatoio di esperienza traiamo anzitutto
l'insegnamento che oggi, per porre fine all'eliminazione delle conquiste
strappate dalle masse popolari dei paesi imperialisti nel periodo
1945-1975, alla manipolazione delle menti e dei cuori delle masse
popolari, all'abbrutimento generale dell'umanità e alla distruzione e
all'inquinamento dell'ambiente che la borghesia imperialista per sua
necessità cerca di imporre con tutte le sue forze, non basta mobilitare
i lavoratori, i giovani, le donne e tutti gli altri settori delle masse
popolari in proteste e rivendicazioni sindacali e politiche. Occorre che
i comunisti di ogni paese imperialista, e quindi anche in Italia, si
impegnino a costruire nel proprio paese un partito comunista come
insegnato da Lenin, proseguito da Stalin e ulteriormente illustrato da
Mao Tse-tung (per l'apporto di questi rimando a _L'ottava discriminante_
in _La Voce _10 pagg. 19-42 [10] e _La Voce _41 pagg. 48-51 [11]), cioè
un partito

- capace di mobilitare le masse popolari a combattere una guerra
popolare rivoluzionaria di lunga durata [12] che inizi dalla
costituzione del Governo di Blocco Popolare [13] e sfoci
nell'instaurazione del socialismo, quindi guidato dalla concezione
comunista del mondo elaborata da Marx ed Engels, da un bilancio della
prima ondata delle rivoluzioni proletarie e un'analisi dell'epoca
imperialista e del corso delle cose giusti e deciso ad attuare la
strategia della guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata,

- che concepisca chiaramente i tre pilastri su cui poggia il socialismo:


1. il potere politico nelle mani del partito comunista e delle
organizzazioni popolari ad esso connesse (dittatura del proletariato),

2. le aziende produttive di beni e servizi gestite secondo un piano
perché soddisfino i bisogni della popolazione del paese e delle sue
relazioni con gli altri paesi,

3. le masse popolari mobilitate con il massimo delle risorse di cui il
paese via via dispone perché accedano in misura crescente alle attività
specificamente umane [14] dalle quali anche la borghesia le ha escluse
nella massima misura che poteva: fattore decisivo questo terzo per
progredire verso una società senza più divisione di classe.

Questa è la lezione che ci ha dato la prima ondata della rivoluzione
socialista iniziata con la vittoria dell'Ottobre 1917 e che ha
caratterizzato il corso delle cose lungo gran parte del Novecento.

Perché la borghesia imperialista riesce a imporre l'attuale catastrofico
corso delle cose, nonostante le lotte generose condotte in tanti degli
ex paesi coloniali e dai primi paesi socialisti che hanno proseguito
nella via del socialismo nonostante l'opera nefasta dei revisionisti
moderni sfociata nella dissoluzione dell'Unione Sovietica? Perché i
partiti costruiti nel secolo scorso nei paesi imperialisti dell'Europa,
e l'Italia era uno di essi, dopo la grande vittoria dell'Armata Rossa
sovietica e della Resistenza nel 1945 non hanno proseguito nella
strategia della guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata e questo
ha creato profonda delusione tra le masse popolari. Sviluppare la
rivoluzione socialista era più difficile che nell'Impero Russo e tutti
quei partiti hanno subito la direzione dell'ala destra.

Questa sosteneva che nei paesi imperialisti non c'erano le forze per
proseguire la lotta e bisognava limitarsi a rivendicazioni e a
condizionare le istituzioni elettive con cui la borghesia manipolava le
masse popolari. Ma perché se non proprio per farle desistere dalla lotta
per instaurare il socialismo la borghesia avrebbe ceduto alle masse
popolari dei paesi imperialisti tutte le conquiste di benessere e di
civiltà che ha ceduto, quelle che a partire dagli ultimi decenni del
Novecento a questa parte sta invece via via eliminando?

Alcuni che pur si dicono comunisti anche oggi sostengono che non ci sono
le forze neanche per resistere alle imposizioni della borghesia e tanto
meno ci sarebbero per andare verso l'instaurazione del socialismo. Chi
ancora concepisce la rivoluzione socialista come un evento che scoppia
(concezione già esaurientemente criticata da Engels nel 1895), a ragione
sostiene che non ci sono le condizioni perché scoppi. Ma dove mai il
socialismo è stato instaurato dallo scoppio di una sollevazione
popolare? In realtà la borghesia cerca in mille modi di influenzare e
impedire l'azione dei comunisti. Uno dei sei insegnamenti principali del
maoismo [15] è proprio che, dato che nella società esistono due classi
antagoniste, nel corso delle cose si scontrano due vie e in ogni partito
comunista esiste sempre lotta tra due linee. È quanto l'opera di Stalin
ha chiaramente mostrato [16].

Questo è in estrema sintesi quello che avrei esposto nel mio intervento
nel Forum.

Auguro comunque per conto del Comitato Centrale del (n)PCI che il Forum
sia fecondo, Giuseppe Maj

_----------------_

Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghesi,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html].

Links:
------
[1] https://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2024/indcom24.html
[2] https://www.nuovopci.it/index.html
[3] https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html
[4] https://www.nuovopci.it/voce/voce77/La_Voce_77.pdf
[5]
https://www.nuovopci.it/dfa/2024/146/Avv_nav_146_Lettera_aperta_a_aderenti_Forum-Elogio_com_del_Novecento.odt
[6]
https://www.nuovopci.it/dfa/2024/146/Avv_nav_146_Lettera_aperta_a_aderenti_Forum-Elogio_com_del_Novecento.doc
[7]
https://www.retedeicomunisti.net/2024/06/27/elogio-del-comunismo-del-novecento-un-forum-per-discuterne-e-rivendicarselo/
[8]
https://www.retedeicomunisti.net/2023/03/07/il-giardino-e-la-giungla-modo-di-produzione-capitalista-e-frammentazione-del-mercato-mondiale/
[9] https://nuovopci.it/voce/voce74/dovevaRdC.html
[10] https://nuovopci.it/voce/voce10/otta2a.htm
[11] https://nuovopci.it/voce/voce41/ottavad.html
[12] https://nuovopci.it/voce/voce43/gprdild.html
[13] https://nuovopci.it/dfa/avvnav07.html
[14] https://nuovopci.it/glossario/Glossario_letteratura_npci.html
[15] https://nuovopci.it/scritti/sei_app/seiapmao.html#ottava
[16]
https://nuovopci.it/classic/stalin/opere/Stalin_Opere_Vol_10.pdf#page=257