Autore: leonardo Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] Comunicazione alla lista dall'assemblea di
Hackmeeting
Il 2024-08-03 09:33 G10h4ck ha scritto: >
> E' proprio questa giocosita', folkore e a volte un po' di zuffa del
> linguaggio di hackmeeting che mi sembra si stia mettendo a rischio,
> perche' tanti non ce la fanno a tollerare 3 che stronzi o meno che
> siano, sono 3 contati e si sta parlando di cancellare 925 persone
> argomentando la ormai solita solfa del linguaggio...
>
> Io questa liberta' non al voglio mettere a rischio, per una stronzata
> del genere, se il 90% vuole dare un calcio in culo a 3, mandateli a
> fanculo e bannateli, ma non mettiamoci in mezzo argomentoni incredibili
> e misure inutili e sproporzionatamente dannose...
>
Questo intervento sottintende un comportamento non vero, e cioe' che in
venti e passa anni questa lista abbia funzionato come polo di attrazione
e di accumulo infinito. In altre parole, che le persone una volta
iscritte abbiano deciso sempre e comunque di restare, abbiano capito il
funzionamento e i meccanismi, conoscano i soggetti che la frequentano,
contribuiscano attivamente o passivamente all'arricchimento del luogo
fisico (hm) o virtuale (la lista), fino a creare una comunità coesa
anche se frammentata.
Ovviamente non è così. Posso garantire che di gente che si è iscritta e
poi disiscritta nel corso del tempo c'è e c'è stata. Persone che
vivevano la comunità di hm anche fisicamente e che poi se ne sono
distaccate, per i più svariati motivi che non sono necessariamente la
tossicità delle dinamiche - che comunque è un fattore che non può essere
escluso. Oppure persone non preparate a trovarsi in mezzo a quasi un
migliaio di potenziali leoni da tastiera, scaraventate nella lista solo
per partecipare all'organizzazione di hm nel loro spazio sociale,
trovatesi a saggiare l'aggressività della scena hacking italiana.
Per poter stare al gioco bisogna essere almeno sullo stesso piano. Uno
scambio di messaggi tra due veterani della lista in cui uno dice che la
decisione di assemblea è una minchiata e l'altro gli risponde che è un
coglione è cosa un po' diversa di quella che è successa qua dentro un
mese fa, dove una persona appena iscritta viene derisa nemmeno sul
contenuto del suo messaggio ma sulla grammatica.
Questa lista non è una bottiglia col collo stretto da cui si entra e non
si esce. è un secchio pieno di buchi, sul fondo e sui lati, con attorno
altre miriadi di ciotole e bicchieri. La questione non è impedire che si
creino i fori, o che non si rimescolino calda e fredda, ma fare almeno
in modo che l'acqua potabile che ne esce non sia sprecata perché
l'abbiamo fatta sgocciolare verso le fogne.
Oggi qua dentro si parla di lavoro di cura. Io due anni fa scrissi un
messaggio mortalmente noioso di cui l'unico passaggio che salverei è
questo:
> Riprendiamo per favore in mano il dato di fatto che
> comunicare tra esseri umani e' un lavoro difficile in maniera
> proporzionale alla dimensione della comunita' che si sta creando. È
> facile essere tutti sulla stessa lunghezza d'onda se siamo in cinque o
> sei, molto meno se siamo in cinquemila.
>
> Ricordare, soprattutto, che arrivati al dunque il reale filtra il
> virtuale. Perche' io non credo che, una volta riuniti in assemblee
> fisiche e prehack, sia la lista a dettare la linea politica, ma le
> soggettivita' siano capaci di decidere quale opinione sia rilevante e
> quale idea sia accettabile e da mettere in pratica.
Magari premere il tasto unsubscribe e poi vedere chi si reiscrive non è
la soluzione, magari intanto serve per contarci, e capire chi c'è
davvero.