Re: [Hackmeeting] alibi, giustificazioni e assoluzioni

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Szerző: 朱莉娅酷
Dátum:  
Címzett: hackmeeting
Tárgy: Re: [Hackmeeting] alibi, giustificazioni e assoluzioni
On 27/07/2024 14:31, karlessi wrote:
> - il professore tal dei tali chiede: trovo molto comodo chiedere a X
> (un qualsiasi sistema di identificazione di plagio, ce ne sono sempre
> di più in giro) di riconoscere se i compiti degli studenti sono
> plagiati. Non è questo un buon uso dell'IA? Che ne dici?


molto preoccupante. dovrebbe chiedersi, esattamente, perché ha bisogno
di un sistema di identificazione di plagio, e che significa essere
"professore", e se sta "insegnando" qualcosa o valutando talenti
naturali o abilità imparate fuori dalla scuola. esempio: se lo studente
ha delle grandi doti di rielaborazione dei testi, potrà copiare parole
altrui senza che siano riconoscibili come plagio, e se copia le parole
giuste avrà un buon voto; il voto sarà un premio per quelle doti, e non
per qualsiasi cosa il professore abbia insegnato

da Lettera a una professoressa:

> i giudizi
>
> C’è una materia che non avete nemmeno nel programma: arte dello scrivere.
> Basta vedere i giudizi che scrivete sui temi. Ne ho qui una piccola
> raccolta. Sono constatazioni, non strumenti di lavoro.
> «Infantile. Puerile. Dimostra immaturità. Insufficiente. Banale». Che
> gli serve al ragazzo di saperlo? Manderà a scuola il nonno, è più maturo.
> Oppure: «Contenuto scarso. Concetto modesto. Idee scialbe. Manca la
> reale partecipazione a ciò che scrivi». Allora era sbagliato il tema.
> Non dovevate neanche chiedergli di scrivere.
> Oppure: «Cerca di migliorare la forma. Forma scorretta. Stentato. Non
> chiaro. Non costruito bene. Varie improprietà. Cerca d’essere più
> semplice. Il periodare è contorto. L’espressione non è sempre felice.
> Devi controllare di più il tuo modo di esprimere le idee». Non glie
> l’avete mai insegnato, non credete nemmeno che si possa insegnare, non
> accettate regole oggettive dell’arte, siete fissati
> nell’individualismo ottocentesco.
> Finché si arriva alla creatura toccata dagli dei: «Spontaneo. Le idee
> non ti mancano. Lavoro con idee proprie che denotano una certa
> personalità». Ormai che ci siete metteteci anche «Beata la mamma che
> t’ha partorito».
>
> il genio
>
> Consegnandomi un tema con un quattro lei mi disse: «Scrittori si
> nasce, non si diventa». Ma intanto prende lo stipendio come insegnante
> d’italiano.
> La teoria del genio è un’invenzione borghese. Nasce da razzismo e
> pigrizia mescolati insieme.
> Anche in politica piuttosto che arrabattarsi nel pensiero complesso
> dei partiti è più facile prendere un De Gaulle, dire che è un genio,
> che la Francia è lui. Così fa lei con l’italiano. Pierino ha il dono.
> Io no. Riposiamoci tutti: Pierino non importa che ripensi a quel che
> scrive. Scriverà libri come quelli che c’è in giro. Cinquecento pagine
> che si potrebbero ridurre a 50 senza perdere un concetto solo.
> Io posso rassegnarmi e andare al bosco.
> Lei può seguitare a oziare in cattedra a far segnini sul registro.

(ho sempre trovato inspiegabile che la paternità del libro venga
attribuita personalmente a don Milani, quando invece lo stile è del
tutto coerente col metodo di scrittura collettiva che i ragazzi
descrivono subito dopo questa parte)

il sistema di riconoscimento del plagio serve solo a punire chi plagia male

> che alternative ci date voi tecnici???


hanno ragione, devi prenderti anche tu una parte di responsabilità/colpa
collettiva. vivono nel mondo che gli abbiamo fatto noi

> "cmq uso questa cosa per scopi nobili"


questa è ignoranza, o ingenuità. cambiare mezzi cambia anche,
sottilmente, gli scopi

con l'"AI" non fai "le stesse cose di prima, ma meglio": fai cose
diverse, e le cose che facevi prima non le puoi più fare. ogni comodità
può diventare, col tempo, un obbligo

> Anche qui, non so se è dovuto alle lenti della mia cultura e
> formazione (illuminismo, enciclopedismo, ecc.), ma percepisco un
> irrazionalismo tenace, una volontà di non guardare le cose per quello
> che sono, un rifiuto del reale


ho appena scritto un messaggio in lista su questo - parla di te. non mi
dire che non lo hai letto

> Pur da relativista convinto, al là dei differenti punti di vista,
> continuo a pensare che una bomba rimane una bomba. Nulla potrà farla
> diventare una zappa, a meno che non ci raccontiamo la favoletta che
> delle bombe sganciate con precisione chirurgica (da un'IA sviluppata
> per il bene comune, s'intende!) possono creare dei solchi rettificati
> pronti per la semina, con un costo e una fatica assai inferiore
> rispetto ad altri metodi...


e allora lo vedi che capisci l'influenza del mezzo sul messaggio. è
questo che devi approfondire

> Mi sento sempre più usato da queste persone che mi chiedono alibi,
> giustificazioni e assoluzioni.


su questo hanno ragione loro. la tecnologia è la nuova religione e tu
sei un sacerdote, o almeno un iniziato. loro si trovano in questo mondo
che non capiscono, senza il loro consenso e contro la loro volontà

per essere credibile, dovrai dare spiegazioni che potrebbero fare danno
a te e alle tue fonti di reddito. senza questo, rimani coinvolto come
parte interessata e sei loro "nemico"

> un'evoluzione dell'elettrodomestico che aiuta non solo le casalinghe
> frustrate e sfruttate dal sistema patriarcale


l'elettrodomestico ha reso forse meno frustrate e sfruttate le
casalinghe? parti da qui

> obbediscono, infine, al godimento dell'autoabuso dopaminergico,


dio, quanto odio il moralismo endocrinologico