Author: arnihacker Date: To: HackMeeting, Agnese Subject: Re: [Hackmeeting] Lavoro di cura [Era Re: Comunicazione alla lista
dall'assemblea di Hackmeeting]
Io ogni tot di tempo scelgo un motorola e anche se di fascia medio bassa ha la tendenza di scendere di prezzo e sono molto ordinati:
https://www.wired.it/gallery/classifica-migliori-smartphone-top/ se qualcuno puo dirmi di telefoni con linux perche ho due schede telefoniche attendo qui qualche consiglio.... thx
> Il 30/06/2024 20:23 CEST Agnese <agnese@???> ha scritto:
>
> Il 29/06/24 18:21, no ha scritto:
> >> Non è un problema di linguaggio, è che si perpetua lo stereotipo del
> >> maschio che si occupa dei motori ( oggi digitali) anche perché le
> >> donne vanno maggiormente verso lavori di cura e di relazione meno
> >> pagati, e che relazione vuoi avere con uno schermo 15" e una GPU?
>
>
> > da persone che con la tecnologia ci smanettano mi aspetterei che fossero
> > capaci di vedere quanto lavoro di cura esiste nella relazione con un
> > poweredger650/mikroticCRS326/altroapparatogenerico.ma nel dubbio
> > esplicito due pensieri:
> >
> > mantenere aggiornato un sito/applicazione/server/router/salcazzo E'
> > LAVORO DI CURA
> > e magari questo puo' farci interrogare su come mai ci troviamo tanta
> > roba abbandondata e non aggiornata.
>
>
> Grazie no,
>
> un piccolo episodio che mi ha fatto riflettere, il mio fedele smartphone
> huawei che mi accompagnava da 6 anni ha cominciato a lasciarmi, prima
> non era più aggiornabile (alcune app non le potevo usare) poi lo speaker
> ha smesso di funzionare, non squilla, non si sente il vivavoce, etc.
> Poi ha smesso di connettersi alla rete dell'operatore, quindi era
> isolato. Riavvio, niente non prende, comincio a controllare nelle
> impostazioni per capire perché non trova gestori, faccio una ricerca in
> rete per capire le possibili cause, decido di aprirlo, smontarlo e
> rimontarlo, lo estraggo dalla sua gloriosa custodia a libretto che lo ha
> protetto per sei anni rendendolo così longevo, senza la sua custodia
> sembra nudo ma... c'è qualcosa incastrato dentro? Lo osservo con
> attenzione, è gonfio, la batteria si è gonfiata e contiene uno strano
> liquido. Cerco di aprirlo ma vedo che come un moribondo se intervengo
> troppo sui suoi equilibri lo uccido. Capisco che devo procurarmi un
> altro smartphone se voglio fare telefonate.
>
> Sono in una nota località marina verso sud. Presso il rivenditore di
> elettronica locale che si chiama "La casa del televisore" trovo uno
> xiaomi redmi note 9 pro con 8 giga di ram e 128 di spazio di
> archiviazione, ricondizionato a 140 euro. Senza scatola, senza
> caricatore, nudo e crudo pure lui, la tipa però gentilmente mi fa lo
> sconto sul cavo originale.
>
> Torno a casa e inizia l'abisso. Lo smartphone è infestato di pubblicità
> e notifiche push. Come lo prendo in mano si aprono pubblicità che non
> posso interrompere fino a che non ne ho visti 10 secondi. Pare un mio
> racconto distopico [1]. Mi metto con santa pazienza a disinstallare le
> app del male, spesso non si possono disinstallare perché sono app di
> sistema, allora gli levo tutti i permessi, gli tolgo l'accesso alla
> rete, disattivo le notifiche, so che rischio che alcune cose che mi
> servono poi non mi funzioneranno più ma me ne sbatto, vado avanti
> imperterrita e penso, perché non posso usare ancora il mio vecchio
> huawei? (che comunque è vivo perché pur senza sim si connette al wifi e
> mi consente di usarlo per la messaggistica e archivio).
>
> È come stare su un pazzo ottovolante, anzi no, su un veicolo che va a
> velocità spericolata e il cui controllo ci è totalmente precluso. Penso
> a mio padre e a tutte quelle persone che quando devono cambiare
> smartphone non hanno le forze di mettersi a disattivare tutto, penso
> alle scarpe che vengono riparate, alle bici che se si buca una ruota la
> cambi, alle macchine a motore che tanto ci hanno fatto penare e che però
> se devi ripararla puoi aprire il cofano e metterci mano mentre ora per
> quelle elettriche serve l'officina della casa madre con il software
> proprietario.
>
> Penso a tutto questo e penso che ci vuole cura, che nella relazione con
> la tecnologia e con la tecnica stiamo perdendo il senso della cura
> risucchiate in un vortice di innovazione coatta non richiesta.
>
> Il mio vecchio smartphone è vissuto 6 anni perché ne ho avuto cura, e
> ora conto di riconvertirlo a dispositivo per foto e archivio.
>
> Non è vero che non ci si può affezionare a uno schermo o a una GPU,
> assolutamente falso, sempre si crea una relazione con le macchine con
> cui stiamo insieme, più che mai con gli smartphone che abbiamo sempre in
> mano e la relazione affettiva viene nascosta sotto gli strati di rituali
> digitali, automatismi che accettiamo come necessari e che ci precludono
> la costruzione di un rapporto di cura reciproca con le macchine.
>
> Strumento del potere, diceva qualcuno nei ten minutes che aveva così
> rinominato il proprio smartphone per essere consapevole di cosa aveva in
> mano ogni volta che lo prendeva in mano.
>
> "ti voglio bene" recitava sul display il mio ex appena andato in
> pensione. Forse ora che non è più un dispositivo attivo del sistema del
> potere potrà diventare un compagno di giochi. Forse ora ci posso
> sperimentare e costruire con lui un rapporto nuovo. In Fratelli Invalidi
> di Egon Bondy in un mondo moribondo e crepuscolare gli unici presi bene
> sono i pensionati invalidi, coloro che non sono più utili alla società.
> Leggetelo, è bellissimo anche se credo fuori catalogo. Ma qui sto
> divagando troppo.
>
> Grazie ancora no per aver ripreso questo discorso della cura.
>
> Un abbraccio
> a
>
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> --
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