[Pacifistat] Fwd: VIAGGIO IN LIBANO SETTEMBRE 2024: AL VIA L…

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著者: comitato \"Con la Palestina nel cuore\"
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題目: [Pacifistat] Fwd: VIAGGIO IN LIBANO SETTEMBRE 2024: AL VIA LE ISCRIZIONI - Appello e (in allegato) le indicazioni per partecipare
PER NON DIMENTICARE SABRA E CHATILA - 2024


IN LIBANO DAL 16 AL 21 SETTEMBRE, AL VIA LE ISCRIZIONI
PER LA DELEGAZIONE ITALIANA

NEL 42° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE,
INCONTRO INTERNAZIONALE A BEIRUT ACCANTO AI PROFUGHI,
PER SOSTENERE IL DIRITTO DEL POPOLO PALESTINESE
ALLO STATO E ALL’AUTODETERMINAZIONE

Partecipate - You are all mostly welcomed to join us!


Cari amici della Palestina,

la diaspora dei Palestinesi, causata dalla Nakba del 1948, resta una
ferita profondissima e non sanata del mondo contemporaneo: metà di
questo popolo è stato costretto a lasciare la sua terra, non ha il suo
Stato e milioni di uomini e donne palestinesi vivono sparsi in diversi
paesi del pianeta.

Oltre 400mila sono profughi in Libano dal 1948: le loro condizioni di
vita sono terribili, aggravate nel corso degli anni dalle crisi
economiche globali, dalle guerre che portano altri profughi anche nel
Paese dei Cedri, ed inoltre, dopo la spaventosa pandemia che ha
colpito il paese è seguita una crisi economica che non dà tregua a chi
già soffre.

Anche quest’anno come ogni anno dal 2001, si terrà in Libano (dal 16
al 21 settembre) la settimana di commemorazione delle vittime del
massacro di Sabra e Chatila che sarà occasione di conoscenza,
solidarietà e informazione.

Da oggi e fino al 14 luglio siamo pronti a raccogliere le adesioni e a
formare una delegazione dell'Associazione "Per non dimenticare ODV".

Nello spirito dei nostri fondatori, Stefano Chiarini e Maurizio
Musolino, andremo a ricordare uno dei massacri più brutali che si
ricordi, commesso nel 1982 dalle forze falangiste e da quelle
israeliane contro persone inermi, e a denunciare le condizioni di vita
dei profughi, l’ignavia della comunità internazionale nei confronti
della Palestina, il crescente razzismo con cui i governi israeliani
stanno tentando di cancellare la questione palestinese, sfruttando
l’islamofobia dilagante e il disprezzo dello straniero nel mondo
occidentale per ‘sfilarla’ dall’agenda internazionale.

E’ molto importante andare in Libano e conoscere la realtà di quel
pezzo di umanità scacciata dalle proprie case nel 1947 e, dopo venti
anni nel 1967, rappresentata da uomini e donne a cui non sono concessi
una patria e un futuro, dentro e fuori dalla terra di Palestina.
Cittadini di serie B in un paese che li ospita malvolentieri.

Serve a capire la questione palestinese, specialmente oggi.
Ci troviamo, infatti, dal 7 ottobre 2023, dentro ad una tragedia
infernale che infiamma tutta la Palestina, da Gaza, alla Cisgiordania,
a Gerusalemme e al Libano. E’ in corso, infatti, un ennesimo massacro
contro il popolo palestinese a Gaza, di proporzioni ed intensità mai
visti. Un’operazione di vendetta dell’esercito israeliano agli ordini
di Netanyahu contro cittadini indifesi, allo stremo delle forze, senza
cibo, acqua, farmaci, ritenuti tutti colpevoli per l’azione militare
di Hamas sul loro territorio.
Il dolore fisico e morale di tutti noi e di milioni di persone nel
mondo che assistono impotenti, ha raggiunto livelli indescrivibili. La
guerra, il genocidio, la deportazione di massa sono tornate nel nuovo
secolo, e nell’anno in corso, promettono di estendersi e
intensificarsi.

In 7 mesi di aggressione, i generali di Tel Aviv hanno ucciso 34.654
civili e ferito altri 77.908.
La giustizia per una Palestina libera e uno Stato indipendente è un
problema che coinvolge tutta la società occidentale e, non essere
ancora riusciti a trovare una soluzione politica, evidenzia non solo
“il totale fallimento di tutta la Comunità internazionale”, ma anche
la sua complicità.

Denunciamo la crudeltà delle detenzioni di massa nelle carceri
israeliane (sono rinchiusi illegalmente senza processo, uomini, donne
e minori, oltre a una decina circa di parlamentari), la repressione,
oggi ancora più forte, in Cisgiordania, l’arroganza dello Stato
sionista che continua nella sua politica di occupazione delle terre,
di espansione delle colonie, di espulsione forzata dei Palestinesi da
Gaza e da Gerusalemme Est.

Si conosce da vicino anche tutto questo andando in Libano, visitando i
campi, parlando con le forze politiche e sociali, ricordando che il
Diritto al ritorno è sancito dalla Legge internazionale.

E' importante essere presenti ogni anno, quando ricorre la strage di
Sabra e Chatila, per ribadire che noi NON dimentichiamo.

Per questi motivi facciamo appello all’opinione pubblica italiana, ai
democratici, agli uomini e alle donne di cultura, alle associazioni,
ai politici, ai semplici cittadini, di unirsi a noi e alle altre
delegazioni internazionali che giungeranno in Libano per seguire la
programmazione che i nostri compagni di Beit Atfal Assomoud, hanno già
organizzato con lo scopo di:
- stare accanto ai Palestinesi durante le celebrazioni del 42°
anniversario del massacro
- conoscere la realtà di un popolo rifugiato
- chiedere alle autorità e alle forze politiche libanesi, con le quali
il nostro paese ha ottimi rapporti di cooperazione, che venga fatto
ogni sforzo per consentire ai Palestinesi di avere una vita dignitosa
- ricordare che il Diritto al Ritorno è sancito dalla legge
internazionale, con la risoluzione ONU 194, ma tuttora disatteso
- chiedere la fine delle aggressioni e delle repressioni contro il
popolo palestinese e la fine dell’occupazione militare della Palestina
- ripristinare lo status di città libera e multiconfessionale di Gerusalemme
- denunciare l’ebraicizzazione di Israele, l’espandersi delle colonie,
le politiche statunitensi e israeliane impegnate a realizzare sul
campo il progetto neocoloniale del sionismo, eliminando il diritto al
ritorno dei non ebrei e dei Palestinesi nati in quelle terre.

E’ necessario contrastare la propaganda sionista denunciando lo stato
di Israele (che si spaccia come l’unica democrazia del medio oriente)
come stato razzista e di apartheid.

La nostra delegazione in Libano si impegna a denunciare tutto questo,
perchè troppi sono i silenzi dell’Occidente, dell’Europa e del nostro
Governo che ci rendono complici.

Per queste ragioni vi chiediamo di comunicarci nel più breve tempo
possibile la vostra intenzione di partecipare, per consentirci di
organizzare al meglio la visita.

Contiamo anche quest’anno di essere numerosi.

L' Associazione "Per non dimenticare ODV"



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