[nuovopci] Buon lavoro ai promotori e ai partecipantidell’as…

Delete this message

Reply to this message
Autor: Delegazione del (nuovo)PCI
Data:  
Dla: Npci Inter
Temat: [nuovopci] Buon lavoro ai promotori e ai partecipantidell’assemblea nazionale di Resistenza Popolare!
_ [1] [2] [3]_

_Avviso ai naviganti_ 138 - 4 aprile 2024

_[Scaricate il testo del comunicato in Open Office [4] / Word [5]]_

Avanti nella rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato

Buon lavoro ai promotori e ai partecipanti dell'assemblea nazionale di
Resistenza Popolare!

Resistenza Popolare si è costituita a seguito della "scissione di
maggioranza" dichiarata da 40 delegati di compagni di 8 federazioni
regionali (Lombardia, Piemonte, Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia,
Basilicata, Calabria) e che ha portato alla fuoriuscita dal PC diretto
da Alberto Lombardo di tre quarti dei militanti. Cause immediate della
fuoriuscita dei compagni oggi aderenti a Resistenza Popolare sono state
l'aggravamento della deriva elettoralista già seguita da anni da Marco
Rizzo e la messa in liquidazione di fatto (attraverso la costituzione
del partito elettorale Democrazia Sovrana e Popolare)_ _dell'obiettivo
di costruire il partito comunista di cui Rizzo si è dichiarato promotore
fin dal 2009.

Nel breve manifesto di fondazione [6] pubblicato il 26 febbraio i
promotori di RP

1. dichiarano che RP nasce con l'obiettivo di costruire un partito
all'altezza del compito di instaurare il socialismo e capace di superare
"i limiti del '900";

2. pur usando l'infelice espressione di "programma minimo", corrente tra
i trotzkisti e più in generale tra quanti ritengono sbagliato porsi
l'obiettivo di instaurare il socialismo, indicano un programma di misure
da Governo di Blocco Popolare, cioè attuabili nell'ambito dell'azione di
un governo del paese emanazione e al servizio delle masse popolari
organizzate: un buon presupposto per lo sviluppo da parte di RP di un
intervento teso a dare uno sbocco politico alla resistenza spontanea
della classe operaia e delle masse popolari;

3. si propongono di agire in modo da alimentare la rinascita del
movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) e rapporti di unità
d'azione tra i suoi vari organismi, a superamento degli steccati settari
e in concorrenza che inquinano i rapporti nel MCCO: un terzo aspetto
positivo dell'attività che RP si propone di svolgere e lo sarà tanto più
quanto più RP assocerà alla promozione dell'unità d'azione anche la
promozione di dibattito franco e aperto e relazioni di solidarietà tra
organismi del MCCO.

Il (n)PCI augura ai promotori e ai militanti di RP di svolgere un lavoro
fruttuoso per la causa della rivoluzione socialista, obiettivo comune al
MCCO del nostro paese. Il buon esito del loro lavoro, più che dagli
auguri e gli auspici, dipende dalla misura in cui i promotori di RP
sapranno distinguersi sul piano ideologico e politico dalla loro "casa
madre", cioè dagli errori di fondo insiti nella concezione del mondo,
linea e modello organizzativo del PC di Rizzo, oggi platealmente
smascherati dalla deriva liquidatoria che Rizzo promuove nella speranza
di ritornare nelle assemblee elettive. Infatti, più importante della
separazione organizzativa da Rizzo è separarsene ideologicamente e
politicamente: superare i "limiti del '900", cioè cimentarsi in un serio
e approfondito bilancio dell'esperienza del MCCO italiano e degli altri
paesi imperialisti. In questi paesi la partecipazione alle elezioni e
alle assemblee elettive e le rivendicazioni sindacali e politiche di
migliori condizioni di vita e di lavoro hanno avuto un ruolo importante
nello sviluppo del movimento comunista di massa. Ma da quando sono
maturate le condizioni della rivoluzione proletaria (di cui il movimento
politico della classe operaia era l'aspetto soggettivo e il passaggio
della società borghese nell'epoca imperialista quello oggettivo) la
riduzione dell'attività dei comunisti a queste due attività ha dato
luogo a due deviazioni (elettoralismo ed economicismo) ed è diventata
l'ostacolo che ha impedito ai partiti comunisti di adempiere al loro
compito storico. Superare i "limiti del '900" significa, per i comunisti
dei paesi imperialisti, fare i conti con queste due deviazioni. Per
questo nelle due Appendici riportiamo una ricostruzione della storia
della "filiera" che dal vecchio PCI ha portato al PRC e poi alle varie
organizzazioni nate per scissione (tra cui il PC e il FGC) e una
sintetica ricostruzione della storia del PC. Queste ricostruzioni, pur
sintetiche, confermano

- che non fare i conti con le due deviazioni storiche del movimento
comunista dei paesi imperialisti conduce a rigirarsi nel pantano
dell'elettoralismo, come ben illustra Marco Morra nell'articolo _La
sinistra nel pantano dell'elettoralismo_ [7] pubblicato da
_L'AntiDiplomatico_ il 26 marzo 2024, a oscillare tra elettoralismo e
astensionismo di principio, a passare dalla padella dell'elettoralismo
alla brace dell'economicismo,

- che per superare "i limiti del '900" non basta voler "ristabilire i
principi del marxismo-leninismo", ma serve rispondere a quattro quesiti
decisivi.

1. Siamo nel pieno della seconda crisi generale del capitalismo causata
da sovrapproduzione assoluta di capitale, una crisi che, come la
precedente verificatasi nella prima metà del secolo XX, può avere
soluzione solo nell'ambito di un rivolgimento politico e dunque con una
nuova ondata di rivoluzioni proletarie (o la guerra provoca la
rivoluzione o la rivoluzione precede la guerra come già indicarono
Engels e Lenin), oppure questo è un sogno da "pazzi o poliziotti" (per
usare un'espressione cara a Rizzo)? L'epoca imperialista è l'epoca delle
rivoluzioni proletarie o ancora non esistono le condizioni oggettive per
instaurare il socialismo come proclamano individui arresi e rassegnati?

2. siamo in un regime di "moderno fascismo" oppure di scontro più aperto
tra mobilitazione rivoluzionaria e mobilitazione reazionaria perché
l'avanzare della crisi generale del capitalismo intacca (come ben
illustrato nell'articolo _Il governo Meloni e la mobilitazione
reazionaria_ [8] di _La Voce_ 75) il regime di controrivoluzione
preventiva che la borghesia ha instaurato nei paesi imperialisti, già
all'inizio del secolo scorso negli USA e in Gran Bretagna e nel secondo
dopoguerra in quelli dell'Europa?

3. La rivoluzione socialista è un'insurrezione che esplode improvvisa e
il compito dei comunisti consiste nel preparare le masse all'ora x con
l'intervento nelle assemblee elettive e/o con lo sviluppo delle lotte
rivendicative o con azioni armate, oppure la rivoluzione socialista ha
vinto là dove ci sono partiti comunisti che l'hanno costruita ponendosi
alla testa della mobilitazione in senso rivoluzionario delle masse
popolari, perseguendo il loro obiettivo strategico con una successione
di operazioni tattiche, promuovendo e dirigendo quella che Mao
(apportando uno dei suoi contributi di valore universale alla scienza
dei comunisti) ha chiamato guerra popolare rivoluzionaria di lunga
durata?

4. Cosa insegna la prima ondata della rivoluzioni proletaria
(1917-1976), comprese la biografie di Antonio Gramsci, Ernst Thälmann,
Nikos Zachariadis e dello stesso Álvaro Cunhal (capi di partiti che
hanno operato in paesi imperialisti, ciascuno incarcerato a causa dei
limiti legalitari del partito che dirigeva), a proposito delle
caratteristiche del partito comunista? È questo l'apparecchio da
campagna elettorale e il promotore di lotte rivendicative conforme al
ruolo che nei paesi imperialisti i revisionisti moderni gli hanno dato e
"il partito dalle pareti di vetro", secondo l'accezione di Álvaro
Cunhal, che promuove al suo interno una vita comunitaria che sia
anticipazione dei rapporti sociali del comunismo, oppure in ogni
circostanza in cui i comunisti sono riusciti ad infliggere dure
sconfitte al nemico di classe è stato il corpo scelto degli uomini e
delle donne disposti ad assimilare e applicare la concezione comunista
del mondo e a far parte dello Stato Maggiore che mobilita, organizza e
dirige la classe operaia e il resto delle masse popolari a costruire la
rivoluzione socialista, quindi un'organizzazione che per i propri
obiettivi rivoluzionari e stante la natura del regime politico della
borghesia in epoca imperialista non può che essere strategicamente
clandestina?

I membri di RP affronteranno queste quattro questioni con tanto maggior
profitto e con tanto minor rischio di superficialità quanto più si
svilupperanno (nel gruppo promotore e nel corpo militante) il dibattito
e la connessa lotta tra linee nel bilancio della loro esperienza nel PC
di Rizzo. Il manifesto di fondazione di RP mostra che questo dibattito
esiste già nei fatti, ma per ora sembra prevalere una linea arretrata:
la linea della fuoriuscita dal PC di Rizzo per proseguire, fuori dal PC
di Rizzo, secondo i dettami ideologici, politici e organizzativi sanciti
con il IV Congresso Nazionale del PC del 25 e 26 marzo 2023. La linea di
ricostruire il PC di Rizzo senza Marco Rizzo (come se il problema fosse
l'emergere di tratti individuali particolarmente deteriori di Marco
Rizzo spuntati come una macchia in un vestito immacolato) non permette
di superare "i limiti del '900": impedisce di vedere gli errori di
concezione del mondo e di linea politica che hanno portato alle recenti
macchie di cui Rizzo si è insozzato, tra le quali la collaborazione con
scimmiottatori del fascismo come Gianni Alemanno è solo la più
repellente e porta a ribadire principi e linee che hanno generato la
deriva di Rizzo.

È con l'auspicio di una netta rottura con gli errori del passato e la
spinta alla lotta senza tregua per attuare gli obiettivi che dichiara
nel suo documento di fondazione che il (n)PCI saluta la fondazione di
Resistenza Popolare.

***

Appendice 1. PARTITI E ORGANISMI CHE SI SONO FORMATI PER SCISSIONE DAL
PRC

- 1991: nel febbraio 1991 si tiene il XX Congresso del PCI che sancisce
lo scioglimento del PCI e la nascita del Partito Democratico di Sinistra
(PDS); dal congresso emerge una corrente di sinistra, contraria allo
scioglimento del PCI (i suoi principali esponenti furono Cossutta,
Garavini, Libertini e altri) che dà vita al Movimento per la
Rifondazione Comunista (MRC), nel quale nei mesi successivi confluiscono
Democrazia Proletaria di Russo Spena, l'area Castellina-Magri del
giornale _il manifesto_ (gli ex PDUP Castellina e Magri) e altri piccoli
gruppi.

- 1992: il 19 gennaio i delegati del MRC si riuniscono in congresso e
fondano il PRC (segretario Garavini e Cossutta presidente del partito).

- 1993: Garavini propone l'unità di azione con il PDS che viene bocciata
dalla Direzione Nazionale. Garavini è costretto alle dimissioni e viene
convocato un nuovo congresso. Fausto Bertinotti, già capo della corrente
Essere Sindacato della CGIL, lascia il PDS e aderisce al PRC, di cui
diventa segretario.

- 1994: prima scissione da sinistra nel PRC: l'avvento della direzione
di Bertinotti che proviene dal PDS provoca la scissione del gruppo
Iniziativa Comunista diretto da Norberto Natali.

- 1994: Bertinotti guida il PRC ad aderire all'Alleanza dei Progressisti
(diretta dal PDS) che si presenterà alle elezioni politiche di marzo,
ottenendo il 6% dei voti.(1)

1. In entrambe le Appendici si tratta sempre di percentuali non degli
aventi diritto al voto, ma di percentuali dei voti validi: scompare
quindi che l'astensione dal voto, che cresce nel periodo, riduce il
numero a cui si riferiscono le percentuali.

- 1995: avviene una seconda scissione, questa volta da destra: 14
parlamentari del PRC votano la finanziaria del governo Dini non
rispettando la decisione contraria del Partito; 19 parlamentari (tra i
quali Garavini e Crucianelli) escono e formano il Movimento Comunisti
Unitari che tre anni dopo confluirà nel PDS.

- 1995: Prodi fonda il cartello elettorale L'Ulivo per le elezioni
politiche del 1996 a cui il PRC non aderisce ma con cui si accorda per
un "patto di desistenza": il PRC ottiene 45 collegi sicuri in cui
eleggere propri rappresentanti in cambio della mancata presentazione del
simbolo del PRC in altri collegi, in modo da favorire una maggiore
raccolta di consensi a favore di L'Ulivo.

- 1996: il PRC vota la fiducia al governo Prodi e si impegna a fornire
appoggio esterno, sostenendo caso per caso le deliberazioni del governo
senza impegnarsi direttamente nel governo con ministri e altri
incarichi.

- 1997: nell'autunno 1997 il PRC vota la legge finanziaria del governo
Prodi; ciò porta all'espulsione della parlamentare Mara Malavenda (che
si oppone all'appoggio alla finanziaria del governo Prodi). La
confluenza di Malavenda con altri dirigenti locali del PRC dissenzienti
provoca la terza scissione e la costituzione agli inizi del 1998 della
Confederazione Comunisti/e Autorganizzati (CCA).

- 1998: nel corso dell'anno si sviluppa la divergenza in seno al PRC tra
seguaci di Cossutta (filo governo Prodi) e seguaci di Bertinotti
(contrari alla prosecuzione dell'appoggio esterno). Gli organi dirigenti
del PRC decidono a maggioranza per la fine dell'appoggio esterno al
governo ma l'ala Cossutta vota ugualmente la fiducia sulla legge
finanziaria del governo Prodi dell'ottobre 1998. Il governo Prodi non
ottiene voti di fiducia sufficienti e cade. Avviene la quarta scissione
che porta alla costituzione (ottobre 1998) del Partito dei Comunisti
Italiani (PdCI) in cui confluiscono i seguaci di Cossutta. Il PdCI entra
a far parte del governo D'Alema e il PRC passa all'opposizione.

- 1999: il governo D'Alema (di cui il PdCI fa parte con numerosi
ministri e sottosegretari, tra cui Oliviero Diliberto nel ruolo di
Ministro di Grazia e Giustizia) fornisce appoggio ai bombardamenti NATO
contro la Jugoslavia, in fragrante violazione persino della
Costituzione.

- 2001: alle elezioni politiche del maggio 2001 (vinte dalla banda
Berlusconi) sia il PdCI che il PRC concorrono in appoggio per L'Ulivo,
concludendo accordi con i DS che permettono a entrambi di ottenere
alcuni parlamentari. Bertinotti alla guida del PRC promuove una linea
alla coda delle tendenze del movimento anti-globalizzazione del periodo
e di abbandono del legame con il movimento comunista. A seguito della
repressione delle mobilitazioni contro il G8 di Genova (uccisione di
Carlo Giuliani del 21 luglio 2001) Bertinotti dirotta la protesta di
massa verso l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta.

- 2002: si tiene il V Congresso del PRC che approfondisce la deriva
movimentista già intrapresa: Bertinotti promuove e partecipa alle
mobilitazioni contro la guerra e di pari passo si scaglia "contro gli
errori e orrori del comunismo novecentesco", vota assieme ai Democratici
di Sinistra (DS) mozioni di condanna contro Cuba e Fidel Castro, vara
future intese elettorali con L'Ulivo.

- 2003: la Direzione Nazionale del PRC si divide sull'adesione al
Partito della Sinistra Europea (PSE): 21 a favore e 17 contrari.

- 2004: i partiti dell'Ulivo fondano la Grande Alleanza Democratica
(GAD) con dentro il PRC, per le elezioni primarie. Bertinotti impone al
resto della GAD la candidatura di Nichi Vendola come candidato GAD alle
regionali della Puglia del 2005.

- 2005: dalla GAD nasce la coalizione de L'Unione, Vendola del PRC viene
eletto presidente in Puglia, si tiene il VI Congresso del PRC con 5
documenti alternativi, uno per ogni corrente. La corrente Bertinotti
vince il Congresso e viene così consolidata la linea di confluenza nel
centro-sinistra per le future elezioni politiche del 2006.

- 2006: L'Unione ottiene una vittoria di misura e il PRC ottiene un
grande successo al Senato (7,4%). Bertinotti viene eletto presidente
della Camera e Giordano gli succede nel ruolo di segretario del PRC. Il
PRC entra nel governo Prodi bis con un ministro (Ferrero) e alcuni
sottosegretari. L'entrata del PRC nel nuovo governo Prodi provoca tre
scissioni:

a) l'uscita della parte della corrente trozkista Progetto Comunista
capeggiata da Francesco Ricci (quinta scissione), che fonda
l'organizzazione Progetto Comunista - Rifondare l'Opposizione dei
Lavoratori che diventerà poi il Partito di Alternativa Comunista,

b) l'uscita della parte della corrente trozkista Progetto Comunista
capeggiata da Marco Ferrando (sesta scissione), che fonda
l'organizzazione Partito Comunista dei Lavoratori,

c) l'uscita del gruppo Progetto Comunista - Area Programmatica,
capeggiato da Luigi Izzo (settima scissione).

- 2007: PRC e PdCI votano tutti i provvedimenti del governo Prodi
comprese leggi finanziarie e rinnovo dei crediti di guerra per la
partecipazione dell'Italia alla "guerra contro il terrorismo" promossa
dagli imperialisti USA. Per iniziativa del parlamentare PRC Franco
Turigliatto, che nel febbraio 2007 non partecipa al voto sulle missioni
militari all'estero, a dicembre 2007 si costituisce l'organizzazione
Sinistra Critica (ottava scissione). Entra in crisi il governo Prodi.
Nel dicembre 2007 il PRC, il PdCI, Sinistra Democratica (scissione di
sinistra dei DS) e i Verdi si mettono assieme per costituire il cartello
elettorale La Sinistra Arcobaleno.

- 2008: a gennaio cade il governo Prodi e alle elezioni politiche di
aprile la lista La Sinistra Arcobaleno non supera la soglia di
sbarramento del 4% e rimane fuori dal Parlamento. Nel luglio 2008 si
tiene il VII Congresso del PRC che nei progetti dell'ala destra del
partito è un congresso di liquidazione del PRC, invece vince la corrente
Ferrero, promotrice del mantenimento dei simboli del PRC e della sua
struttura organizzativa. La destra capeggiata da Vendola, Giordano e
Migliore fuoriesce e si raggruppa nel cartello elettorale Sinistra e
Libertà in vista delle elezioni europee dell'anno successivo (da qui nel
2009 nascerà Sinistra Ecologia e Libertà-SEL). È la nona scissione.

- 2009: in vista delle elezioni europee il PRC e il PdCI formano la
Federazione della Sinistra; Marco Rizzo abbandona il PdCI e forma il
gruppo Comunisti Sinistra Popolare-Partito Comunista, che dal 2014
diventerà Partito Comunista (PC). È la decima scissione.

- 2010: alle elezioni europee del 2010 viene formata la Lista Comunista
e Anticapitalista (che raggruppa PRC, PdCI, Socialismo 2000 e
Consumatori uniti), che non supera la soglia di sbarramento.

- 2011: la corrente del PRC de "L'Ernesto" fuoriesce dal PRC e
confluisce nel PdCI (undicesima scissione).

- 2012: PRC e PdCI, unite nella Federazione della Sinistra, si dividono
sul sostegno alle primarie nazionali del centrosinistra: il PdCI vi
partecipa sostenendo la campagna Vendola e il ballottaggio Bersani,
mentre il PRC non li sostiene. Il risultato è lo scioglimento della
Federazione della Sinistra. Contemporaneamente l'Associazione
ControCorrente per una Sinistra dei Lavoratori abbandona il PRC. È la
dodicesima scissione.

- 2013:_ _alle elezioni politiche del 2013 il PRC e PdCI promuovono il
cartello elettorale Rivoluzione Civile con il magistrato Antonio Ingroia
come candidato presidente del consiglio. Rivoluzione Civile non supera
la soglia di sbarramento.

- 2014: sull'onda dell'entusiasmo per la vittoria di Syriza in Grecia,
intellettuali della sinistra borghese, PRC, SEL, Azione Civile di
Ingroia e altri danno vita al cartello L'Altra Europa con Tsipras, che
si presenta alle elezioni europee superando di poco la soglia del 4% ed
eleggendo tre parlamentari europei, tra i quali la dirigente PRC
Eleonora Forenza.

- 2015: il Comitato Politico Nazionale del PRC avvia il dialogo per una
costituente della sinistra con SEL, Possibile di Civati e altri che
hanno lasciato il PD (Cofferati, Fassina); alcuni esponenti lasciano il
PRC e costituiscono il Fronte Popolare (FP), con a capo Alessio Arena,
che trascina al suo seguito frammenti dell'organizzazione giovanile del
PRC (Giovani Comunisti) di Milano e Torino. È la tredicesima scissione.

- 2016: la storica corrente trozkista Falce e Martello abbandona il PRC
in dissenso con la linea di alleanza con i fuoriusciti del PD e si
costituisce nell'organizzazione Sinistra Classe Rivoluzione
(quattordicesima scissione); il PdCI si trasforma nel Partito Comunista
Italiano (PCI) con segretario M. Alboresi.

- 2017: il X Congresso PRC elegge a segretario nazionale Maurizio
Acerbo, che succede a Paolo Ferrero. Il PRC partecipa con altre forze al
percorso costituente della lista Potere al Popolo (PaP) per le elezioni
politiche del 2018.

- 2018: alle elezioni politiche di marzo 2018 PaP prende poco più
dell'1% dei voti: a seguito del fiasco elettorale sia il PCI che il PRC
lasciano l'aggregato.

- 2019: il PRC partecipa alle elezioni europee con il cartello
elettorale La Sinistra in alleanza con Sinistra Italiana e residui della
lista L'Altra Europa con Tsipras. La lista ottiene l'1,75% e non
raggiunge l'obiettivo di confermare i seggi al Parlamento europeo
ottenuti con le elezioni del 2014.

-2021: nel febbraio 2021 si tiene l'XI Congresso del PRC che conferma
Maurizio Acerbo a segretario nazionale; a partire da questo congresso
inizia a maturare una nuova divisione in correnti del PRC tra l'ala
capeggiata da Acerbo e l'ala capeggiata dall'ex segretario nazionale
Ferrero; la causa principale delle divergenze è la linea elettorale, con
Acerbo fautore di alleanze con M5S, Sinistra Italiana e sinistra del PD
e Ferrero fautore di uno schieramento anti Larghe Intese. Prende forma
l'appello _Ora l'unità. Per il Partito Comunista in Italia_ promosso da
Fosco Giannini di _Cumpanis_ e a cui aderisce il PC di Marco Rizzo:
l'iniziativa di Giannini non provoca scissioni organizzate in seno al
PRC, ma raccoglie seguito e aderenti tra i suoi iscritti così come tra
gli iscritti del PCI di Alboresi.

-2022: il PRC in collaborazione con PaP costituisce in Parlamento il
gruppo Manifesta-PRC-PaP, composto da alcuni parlamentari fuoriusciti
dal M5S. La costituzione del gruppo parlamentare comune riavvicina il
PRC a PaP e apre alla costruzione della coalizione elettorale Unione
Popolare con De Magistris, che alle elezioni politiche del settembre
2022 otterrà l'1,4% dei voti (molto al di sotto della soglia di
sbarramento del 3%).

- 2023: la tornata delle elezioni regionali del 2023 (Lazio e Lombardia)
allarga nel PRC la spaccatura tra la linea Acerbo e la linea Ferrero:
quest'ultima riesce a imporsi preservando la presentazione del PRC con
liste Unione Popolare ed evitando l'accodamento del PRC al M5S oramai
divenuto interno alle Larghe Intese. Tuttavia Unione Popolare peggiora i
suoi risultati rispetto alle elezioni politiche dell'anno precedente. Si
approfondisce la crisi del PRC tra corrente Acerbo e corrente Ferrero e
di riflesso in seno alla coalizione Unione Popolare, di lì in poi divisa
tra De Magistris e l'ala Acerbo del PRC da un lato, favorevoli allo
scioglimento di Unione Popolare dentro cartelli elettorali più ampi
(insieme a Sinistra Italiana, M5S, sinistra del PD) e l'ala Ferrero del
PRC e PaP dall'altro, fautori della prosecuzione dell'esperienza
elettorale di Unione Popolare.

-2024: De Magistris rassegna le dimissioni da portavoce di Unione
Popolare, attualmente in crisi e in cui vanno esacerbandosi i contrasti
di linea già esistenti. Nel PRC si impone la corrente Acerbo che decide
per l'adesione al cartello elettorale Pace, terra, dignità promosso dal
giornalista Michele Santoro (ex parlamentare europeo PD).

***

Appendice 2. AREA PC RIZZO E FGC-FC

- 2009: a seguito del fallimento della lista La Sinistra Arcobaleno alle
elezioni politiche del 2008, Marco Rizzo abbandona il PdCI e a luglio
annuncia la fondazione di Comunisti Sinistra Popolare (CSP). Fin dalla
sua costituzione CSP inizia a prendere le distanze dall'orientamento
ideologico del PdCI da cui proveniva e proclama il ristabilimento dei
principi del marxismo-leninismo come linea guida del nuovo partito.

- 2010/2011: CSP svolge attività di propaganda e sviluppa collaborazione
con il PC greco (KKE) organizzando numerose conferenze con ospiti
esponenti del KKE. In parallelo CSP sviluppa il legame con il movimento
studentesco Senza Tregua di Alessandro Mustillo.

- 2012: CSP tiene il suo I Congresso e assume la denominazione di
Comunisti Sinistra Popolare - Partito Comunista. Il congresso conferma
gli stretti legami internazionali con il KKE e nel paese con il
movimento studentesco Senza Tregua che nel 2012 si costituisce
nell'organizzazione nazionale Fronte della Gioventù Comunista (FGC).
Rizzo alla guida di CSP assume l'obiettivo della ricostruzione del
partito comunista e, a segnare la presa di distanza dall'elettoralismo
di PRC-PdCI, non pianifica la partecipazione alle scadenze elettorali
successive, per dare priorità alla ricostruzione del partito comunista.

- 2013: nel 2013 si tiene il I Congresso nazionale del FGC, che pur
essendo formalmente autonomo da CSP-PC ne diviene di fatto una costola,
controllata tramite dirigenti di CSP-PC (lo stesso fondatore del FGC,
Alessandro Mustillo, ha ruoli di responsabilità nell'organizzazione
romana di CSP-PC). Nell'ottobre 2013 CSP-PC aderisce al raggruppamento
internazionale Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d'Europa
promosso dal KKE.

- 2014: si tiene il II Congresso di CSP-PC, I Congresso di fondazione
del Partito Comunista (PC) di Marco Rizzo, in cui confluisce la totalità
di CSP-PC. A 5 anni dalla fuoriuscita dal PdCI, Rizzo proclama il
raggiungimento dell'obiettivo della ricostruzione del partito. Il PC di
Rizzo alla sua nascita esprime una concezione del mondo mutuata da
quella del KKE: ristabilimento dei principi del marxismo-leninismo,
difesa dell'eredità dei primi paesi socialisti e di Stalin, critica al
revisionismo moderno e proclamazione della propria continuità con
l'esperienza di Pietro Secchia e della sinistra emersa nel primo PCI
dopo la vittoria della Resistenza e l'affermazione della direzione di
Togliatti alla guida del PCI.

- 2015: il FGC stampa e diffonde il giornale _Avanguardia_, diventa
membro della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY), che
riunisce le organizzazioni giovanili che lottano per la pace, contro
l'imperialismo e partecipa annualmente all'Incontro Europeo delle
Organizzazioni della Gioventù Comunista (MECYO), entrambi raggruppamenti
internazionali in cui il KKE ha ruolo egemone.

- 2016: PC partecipa con proprie liste alle elezioni amministrative di
Torino e Roma. A Torino il candidato sindaco è Marco Rizzo che concorre
con la lista PC e ottiene 3.300 voti pari allo 0,86%. A Roma il
candidato sindaco è Alessandro Mustillo che concorre con lista PC e
ottiene 10.371 voti pari allo 0.79%.

- 2017: si svolge il II Congresso nazionale del PC di Rizzo che conferma
l'impianto ideologico del primo (affiliazione alle posizioni del KKE).
Inoltre il II Congresso ratifica:

- il patto d'azione tra PC e FGC (che rimane un'organizzazione
formalmente autonoma ma i cui dirigenti sono integrati nella direzione
di PC),

- la partecipazione di PC alle elezioni con liste di partito.

Il II Congresso sancisce anche l'abbandono del progetto di costruzione
del Fronte Unito dei Lavoratori. Secondo la linea del I Congresso, il
Fronte Unito dei Lavoratori avrebbe dovuto operare come organismo di
massa del PC in campo sindacale con la libertà d'iscrizione anche ai
sindacati di regime per i membri di PC. In disaccordo con questa linea
avviene la fuoriuscita di buona parte della Federazione campana e di una
parte importante della Federazione toscana di PC (prima scissione).

- 2018: l'asse PC-FGC raggiunge un grande sviluppo organizzativo, con
una funzione particolare del FGC nel raccogliere e mobilitare i giovani
della base rossa (in particolare studenti medi). Alle elezioni politiche
di marzo 2018 il PC si presenta con il proprio simbolo in 14 regioni (in
36 su 63 collegi per la Camera e in 19 su 32 collegi per il Senato, poco
meno del 60% dei collegi totali), raccogliendo circa 106.816 mila voti,
pari allo 0,33%.

- 2019: alle elezioni europee Marco Rizzo è capolista della lista PC in
tutte le circoscrizioni: ottiene 233.000 voti pari allo 0,9%. A ottobre
si svolgono le elezioni regionali in Umbria dove il PC si presenta con
una propria lista e ottiene 4.100 voti pari all'1%. Le tornate
elettorali del 2018-19 rivelano la linea elettoralista portata avanti da
Rizzo: le campagne elettorali, inizialmente presentate come una linea
tattica per far conoscere il partito e propagandare il comunismo,
diventano il fine e il centro dell'attività del PC. A partire dalle
elezioni regionali in Umbria si sviluppano contraddizioni tra FGC e PC
sulla linea elettorale. Sul finire del 2019 Alessandro Mustillo si
dimette dall'Ufficio Politico di PC.

- 2020: all'inizio dell'anno la frattura tra il FGC di Mustillo e il PC
di Rizzo diventa insanabile e porta alla fuoriuscita da PC e alla
successiva scissione (la seconda della storia di PC) della maggioranza
degli iscritti del FGC che a novembre si costituiscono nella nuova
organizzazione Fronte Comunista (FC) cui si associa il FGC che
continuerà una sua azione autonoma come organizzazione giovanile del FC.
FC-FGC avviano una stretta collaborazione con il sindacato di base
SiCobas e con la Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria (TIR) di
Pietro Basso.

Nell'autunno 2020 si tiene il III Congresso di PC che segna il cambio di
linea nelle relazioni internazionali: allontanamento dal KKE sul terreno
ideologico e politico e valutazione positiva del ruolo antimperialista
della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese (paesi che il
KKE considera imperialisti). Inoltre il III Congresso sancisce un cambio
di linea nell'intervento elettorale, ammettendo la partecipazione di PC
ad alleanze con altre forze comuniste. Sulla base di questa linea
nell'autunno 2020 PC aderisce al cartello elettorale Comunista!
(promosso dal PCI Alboresi) che partecipa alle elezioni regionali,
ottenendo 10.381 voti pari all'1,41%.

- 2021: il cambio di linea nelle relazioni internazionali e in campo
elettorale porta all'ingresso nel PC Rizzo di nuovi iscritti, attratti
1. dall'avvicinamento alla RPC che ha ottenuto grandi successi nel
fronteggiare la pandemia da Covid-19 e 2. dal ruolo assunto da PC nel
promuovere l'unità d'azione tra forze comuniste (Comitato NO Draghi e
adesione alla costituente comunista promossa da Fosco Giannini di
_Cumpanis_ con l'appello _Ora l'unità. Per il Partito Comunista in
Italia_). In parallelo, di fronte al dispiegarsi del movimento di massa
contro il Green Pass, Rizzo assume una posizione di sostegno alle
rivendicazioni di questo movimento. In tutte le elezioni amministrative
cui partecipa PC peggiora nettamente i risultati raggiunti nel 2016: a
Torino ottiene lo 0,66%, a Roma lo 0,34%, a Milano lo 0,27%.

- 2022: PC prosegue l'intervento nel movimento NO Green Pass e
nell'aprile 2022 Rizzo pubblica un appello all'unità tra i comunisti e
le variegate forze che si battono "contro i piani euro-atlantici di
azzeramento del nostro Paese". Con questo ribalta la linea di apertura
al fronte elettorale solo con forze comuniste praticata fino allora. Il
cambio di linea suscita la fuoriuscita della maggioranza della
Federazione Lombardia del PC (quarta scissione) che si riorganizza nel
collettivo Comunisti Milano e della maggioranza della Federazione
Piemonte (quinta scissione) che si riorganizza nell'associazione
Interstampa. Disdicendo ruolo e impegni assunti nella costituente
comunista promossa da Fosco Giannini e combinandosi con una parte del
Comitato NO Draghi (Patria Socialista) e una serie di forze anti Larghe
Intese non comuniste (Ancora Italia, Riconquistare l'Italia, Azione
Civile), il PC dà vita alla lista Italia Sovrana e Popolare (ISP). ISP
concorre alle elezioni politiche del settembre 2022 ottenendo 348.831
voti pari all'1,24%. Dopo le elezioni politiche, in rotta con l'esito
dell'esperienza di ISP, avviene la fuoriuscita da PC della maggioranza
degli iscritti dell'Abruzzo, del Molise e dell'Emilia Romagna (sesta
scissione) che si organizzano in Costituente Comunista.

- 2023: il 21 gennaio 2023 il CC del PC elegge come nuovo segretario
Alberto Lombardo e Marco Rizzo diventa presidente onorario. Due giorni
dopo PC insieme ad Azione Civile, Fronte per la Sovranità Popolare e
Ancora Italia Sovrana e Popolare fonda Democrazia Sovrana e Popolare
(DSP) per proseguire l'esperienza di ISP. La conferma della linea
elettorale seguita in occasione delle elezioni politiche del 2022 e la
subordinazione di PC a DSP portano altri militanti e iscritti ad
allontanarsi da PC:

a) una parte si aggrega, insieme ad alcuni dei gruppi già fuoriusciti
(una parte di Costituente Comunista e dell'Associazione Interstampa),
alle iniziative di Fosco Giannini che a maggio costituisce il Centro
Studi Domenico Losurdo (CSDL) e a novembre tiene l'assemblea fondativa
del Movimento per la Rinascita Comunista (MpRC),

b) un'altra inizia a riorganizzarsi in Resistenza Popolare che si
costituisce nell'ottobre 2023 ad opera dei fuoriusciti della Federazione
umbra di PC.

- 2024: la riunione del CC che si tiene il 21 gennaio porta all'ennesima
spaccatura sulle alleanze elettorali e sulla confluenza di PC in DSP.
Dopo la riunione del CC 8 Federazioni escono da PC al seguito di
Alessandro Pascale (già responsabile nazionale della formazione) e
Salvatore Catello (ex vice Segretario Generale e responsabile nazionale
dell'organizzazione), entrambi membri dell'Ufficio Politico. Nel
febbraio 2024 i promotori della "scissione di maggioranza" si uniscono
ai fuoriusciti umbri dell'ottobre 2023 e si riorganizzano in Resistenza
Popolare.

_----------------_

Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html].

Links:
------
[1] https://www.nuovopci.it/index.html
[2] https://www.nuovopci.it/contatti/infocont.html
[3] https://www.nuovopci.it/voce/voce75/indvo75.html
[4]
https://www.nuovopci.it/dfa/2024/138/Avv_nav_138_Buon_lavoro-Resistenza_Popolare.odt
[5]
https://www.nuovopci.it/dfa/2024/138/Avv_nav_138_Buon_lavoro-Resistenza_Popolare.doc
[6]
https://intellettualecollettivo.it/resistenza-popolare-manifesto-e-regolamento/
[7]
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_sinistra_nel_pantano_dellelettoralismo/39602_53792/
[8] https://www.nuovopci.it/voce/voce75/govmeloni.html