Re: [Hackmeeting] intelligenza artificiale

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Autor: isi
Data:  
A: hackmeeting
Assumpte: Re: [Hackmeeting] intelligenza artificiale
Ciao carie, approfitto e m'intrufolo nel thread perche' sto cercando di
prepare per i local  un incontro/introduzione sulle tecnologie, IA ...

al momento mi sto appoggiando sui testi qui sotto, piu' vari link ad
articoli o contribuiti. Es. articolo di Chomsky La falsa promessa di
ChatGTP, Anatomia di un sistema di I.A.  K. Crawford V. Joler ... ^

se avete consigli o altri contributi, testi a cui fare riferimento, grazie.

S. Borroni Barale L'intelligenza inesistente


M. Mitchell L' intelligenza artificiale. Una guida per esseri umani
pensanti

Carlo Milani Tecnologie conviviali

J.C. Martin  Contro lo smartphone


love isi


On 22/01/2024 12:29, maurizio via Hackmeeting wrote:
> Si stanno sviluppando delle app bot simile allo store androdi
> https://www.digitalic.it/intelligenza-artificiale/gpt-store-opneai
> https://www.ibm.com/it-it/products/watsonx-assistant/artificial-intelligence
> https://openai.com/blog/introducing-the-gpt-store
> Eric Olson, cofondatore e amministratore delegato della startup Consensus, un motore di ricerca per documenti accademici, descrive la sua app GPT come “un Google Scholar sotto steroidi”.
> https://www.wired.it/article/chatgpt-gpt-store-lancio-come-funziona-openai/
> "dalla scrittura creativa alla traduzione"
> Esplora il futuro: GPT Store di OpenAI
> Think1816 - Business Channel
> https://www.youtube.com/watch?v=lKMNLwl84H
>
> https://www.ibm.com/it-it/products/watsonx-assistant/artificial-intelligence
>
> concludendo:
> Sull'intelligenza artificiale dice Noam Chomsky:
> "La mente umana non è, come ChatGPT e i suoi simili, una macchina statistica e golosa di centinaia di terabyte di dati per ottenere la risposta più plausibile a una conversazione o la più probabile a una domanda scientifica".
> Al contrario... "la mente umana è un sistema sorprendentemente efficiente ed elegante che opera con una quantità limitata di informazioni. Non cerca di danneggiare le correlazioni dai dati, ma cerca di creare spiegazioni. [...] ]
> Smettiamola di chiamarla allora "Intelligenza Artificiale" e chiamiamola per quello che è e fa un "software di plagio" perché "Non crea nulla, ma copia opere esistenti, di artisti esistenti, modificandole abbastanza da sfuggire alle leggi sul copyright.
> Questo è il più grande furto di proprietà intellettuale mai registrato da quando i coloni europei sono arrivati nelle terre dei nativi americani. "
> Noam Chomsky, New York Times - 8 marzo 2023
> ciao
>
>
>
>
>> Il 22/01/2024 10:53 CET I-330 via Hackmeeting<hackmeeting@???> ha scritto:
>>
>>
>> Ciao,
>>
>> anche a me piacerebbe sapere che se ne pensa dell'IA in lista. E' da un
>> po' di tempo che sono stata tirata in mezzo a questo dibattito al lavoro
>> (sono ricercatrice in linguistica) e finora non ho trovato approcci
>> pratici soddisfacenti alla questione.
>>
>>> tibi--- via Hackmeeting ha scritto:
>>> Io non credo che l'intelligenza artificiale sia un male, anzi. E' uno
>>> strumento molto utile e importante. Ma come tutti gli strumenti
>>> ovviamente dipende da come viene utilizzato. E se viene gestito solo
>>> dall'alto è chiaro che il risultato è esattamente quello che la gente
>>> si aspetta. Volevo allora proporre una riflessione sulle possibilità di
>>> democratizzazione dell'Ai, per esempio creandone di condivisibili dalla
>>> gente? Oppure costringendo a usare strumenti trasparenti? O altro? Mi
>>> piacerebbe sapere che se ne pensa qui dentro :)
>> Da una parte, devo capire come gestirla nella produzione di esami degli
>> studenti. Finora la policy della mia universita' e' stata di vietare
>> totalmente l'uso delle IA generativa nella produzione di esami, pero' mi
>> sembra una policy che ha creato solo lavoro extra per me e nessun
>> beneficio agli studenti. Nei miei corsi l'esame finale e' un piccolo
>> progetto di ricerca: le piattaforme di IA generativa non sanno fare le
>> analisi necessarie, ma sanno per lo meno vagamente rielaborare una
>> riflessione sull'argomento in linguaggio tecnico in inglese. Quando
>> l'intero esame viene prodotto da una piattaforma di IA i risultati sono
>> disastrosi, ma d'altra parte queste piattaforme stanno chiudendo un gap
>> linguistico tra madrelingua e non nel mercato della scrittura tecnica, e
>> non mi sento di dire che questa applicazione e' necessariamente
>> sbagliata.
>>
>> Questo e' il primo semestre in cui provero' a non vietare l'uso delle IA
>> ma a chiedere che venga citato il prompt usato all'interno della
>> bibliografia del progetto. Il semestre scorso ho passato ore di lavoro a
>> cercare di dimostrare che dei compiti chiaramente insensati erano stati
>> scritti con l'IA e mi e' sembrato un processo burocratico inutile. Una
>> volta che ho dimostrato l'inautenticita' di un compito e lo studente in
>> questione ha fallito l'esame, mi pare di aver ottenuto poco dal punto di
>> vista educativo. Mi sembra piu' utile un approccio dove lo studente e'
>> libero di usare questa piattaforma e viene poi considerato responsabile
>> di ogni cosa scritta nel compito (allucinazioni, bias, etc). Nella mia
>> visione forse idealistica, questo sistema richiede allo studente di
>> ingaggiare in maniera critica col contenuto della IA per farne delle
>> correzioni. Non ho idea di come possa andare, ad aprile lo scopriro'. Se
>> andra' bene, mi sembra un buon risultato nel panorama socio-politico
>> dove lavoro io.
>>
>>> Sandcat via Hackmeeting ha scritto:
>>> Ciao, penso che un punto fondamentale del discorso, che nel mainstream
>>> viene spesso sottovalutato, è la mole, qualità, e lavorazione dei dati
>>> che rappresentano la vera base di potere dello strumento ai.
>>> [...]
>>> penso che la base del potere dei sistemi ai derivi dai dati con cui
>>> vengono addestrati, ne consegue che una democratizzazione dello stesso
>>> non possa prescindere dal reclamare il potere sui dati che ne stanno
>>> alla base. :)
>> L'altro modo in cui sono costretta ad approcciarmi alla IA e' che
>> costruisco corpora linguistici di lingue dell'Asia Centrale. Al momento
>> col mio team stiamo per pubblicare un corpus di kazako. Nel mettere
>> insieme questo corpus abbiamo fatto un sacco di riflessioni su cosa
>> volevamo rappresentare della lingua perche' e' un po' un dovere quando
>> ti proponi di rilasciare al pubblico una collezione che 'rappresenta'
>> un'intera varieta' linguistica. Quando abbiamo iniziato 4 anni fa non
>> avremmo mai immaginato che il nostro corpus potesse essere utilizzato
>> come base dati per fare training a un LLM per IA generativa, pero' ora
>> non e' piu' cosi' impensabile e mi preoccupa l'idea che le decisioni di
>> rappresentazione della lingua che abbiamo preso passino come la realta'
>> oggettiva della lingua kazaka.
>>
>> Stiamo costruendo un corpus di parlato per la ricerca linguistica, mi
>> rendo conto che la quantita' di dati che siamo in grado di produrre non
>> soddisfa il bisogno di chi sviluppa LLM. Ma ogni step del processo di
>> costruzione di un dataset linguistico e' pieno di implicazioni
>> socio-politiche e gli esperti di NLP che lavorano con me non mi sembrano
>> interessati o addestrati a capirle. Che dati raccogliamo? Come li
>> trascriviamo? (in quale alfabeto?) Lasciamo gli 'errori' grammaticali o
>> no? Chi sono i parlanti che stiamo rappresentando? che genere
>> comunicativo stiamo rappresentando e questo genere e' usato ugualmente
>> dalla popolazione intera? Il mio team di linguisti e antropologi di 30
>> persone ci ha messo 4 anni a rispondere ad alcune di queste domande e
>> non siamo completamente soddisfatti delle risposte. Un collega in NLP mi
>> ha recentemente messo in mano una raccolta di post di Reddit per fargli
>> una valutazione linguistica e me l'ha descritta come 'la
>> rappresentazione completa della lingua inglese' con una tranquillita'
>> d'animo che io non riusciro' mai ad avere.
>>
>> Mi sembra che finche' non avremo il controllo di cosa va dentro questi
>> modelli, non abbiamo modo di democratizzare la costruzione della IA.
>> Magari l'approccio giusto e' prendere un ruolo attivo nel fornire
>> correttivi ai bias rappresentati. Per esempio, io non riesco a essere
>> completamente d'accordo con la decisione del Manifesto (e in generale
>> dei siti di giornali) di sottrarre i propri dati all'addestramento delle
>> IA. Non riesco a non pensare che se iniziamo a eliminare i dati in cui
>> possiamo trovare dei correttivi, quello che stiamo lasciando indietro e'
>> la fogna dell'internet.
>>
>>
>> Comunque non ho risposte, solo una lista di dubbi sempre piu' lunga.
>>
>> Un abbraccio,
>> I-330
>>
>> --
>> - Ma, I-330, questo è assurdo. Dal momento che il numero dei numeri è
>> infinito, quale ultimo numero vuoi da me?
>>
>> - E tu quale ultima rivoluzione vuoi? Non c'è un'ultima rivoluzione, le
>> rivoluzioni sono senza fine.
>> _______________________________________________
>> Hackmeeting mailing list
>> Hackmeeting@???
>> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting
> _______________________________________________
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> Hackmeeting@???
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" Socializzare saperi senza fondare poteri"

Primo Moroni