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著者: coordinamentoparcoaguzzano
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題目: [Coordinamentoaguzzano] 🔴CASALE ALBA 2: dom 17/12 Fotografatè documentario "Contact: I fotografi Magnum - Elliott Erwitt"; RIAPRIAMO VILLA TIBURTINA: incendio ospedale di Tivoli, tanto fumo (negli
FOTOGRAFATÈ - La sala da tè del Laboratorio di Fotografia di Casale
Alba Due
Che cos'è FotografaTè?
Prendendo ispirazione da un bel progetto avviato qualche tempo fa,
quello della sala da tè, abbiamo deciso di ritirare fuori tazze e teiere
per accompagnare la proiezione di un film o un documentario a tema
fotografico.
Noi ci mettiamo il film, il tè, il caffè e i dolci, voi portate la
vostra allegria e la voglia di fare quattro chiacchiere sulla fotografia
(e non solo) e insieme ci scalderemo dal freddo e allontaneremo la noia
della domenica pomeriggio.
Domenica 17 dicembre
Ore 16:30 Tè e dolcetti
Ore 18 Proiezione del film documentario "Contact: I fotografi Magnum -
Elliott Erwitt", a seguire video intervista in ricordo di Ivo Saglietti
"Quando uno si ritrova di colpo in mezzo a estranei che blaterano in una
lingua che non capisci, devi usare gli occhi. E cosa vedi? Vedi esseri
umani comici, tristi, felici: esseri umani più o meno come te."
Queste sono le parole di Elliott Erwitt, grande maestro che ci ha
lasciato recentemente. Il termine maestro in questo caso non è
assolutamente casuale. Non si tratta semplicemente del riconoscimento
dovuto ad un grande fotografo, perché Erwitt è stato un fotografo
veramente speciale da cui tante e tanti di noi hanno imparato (e
continueranno ad imparare) come osservare con grande attenzione, ironia
e sensibilità la complessità del mondo che ci circonda. Il debito verso
di lui è grandissimo. E grandissimo è il suo lascito. Attraverso i suoi
scatti, Erwitt continuerà a prenderci per mano e noi, come Alice, non
potremo fare altro che continuare a seguirlo nel suo paese delle
meraviglie. Speriamo di suscitare in voi curiosità e vivacità, come
quella dei cani che lui immortalava in pose incredibili e che sono
diventati iconici!
A seguire, vogliamo ricordare anche un altro maestro del
foto-giornalismo morto da poco, ossia Ivo Saglietti.
Dalle Americhe al Medioriente, passando per l'Africa e le isole
caraibiche, ci ha raccontato e fatto conoscere la storia e le cronache
di una umanità ai margini di un mondo ma che del mondo in realtà
diventano il centro dimenticato. Non solo foto-giornalista tra le più
importanti testate mondiali (Der Spiegel,Time, Newsweek, The New York
Times) e vincitore del World Press Photo nel '92, ma prolifero
costruttore di storie e narrazioni attraverso libri ed esposizioni. Sul
sito ufficiale viene così descritto:
"...come egli appartenga a quella "nobile schiera" di fotografi per i
quali è importante partecipare emotivamente, quasi empaticamente, alla
realtà che stanno vivendo, stabilendo con le persone che ritrae un
rapporto umano. Ciò che gli preme raccontare è l'uomo e il suo destino.
Altri mettono in evidenza la partecipazione alla sofferenza, con
discrezione e rispetto, sicché gli scatti che ne derivano non sono
quelli di un fotoreporter, ma di un compagno di strada che diventa
amico."
INGRESSO GRATUITO
COME ARRIVARE AL CASALE ALBA 2
Il Casale Alba 2 si trova all'interno del Parco di Aguzzano. Le entrate
più vicine sono situate in via Fermo Corni e all'angolo tra via Emanuele
Paternò di Sessa e via Gina Mazza. Le fermate autobus più vicine sono
del 341, 350 e il 311. La metro più vicina è Rebibbia, linea B.

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INCENDIO OSPEDALE TIVOLI: TANTO FUMO (NEGLI OCCHI)

Non c'è molto da sperare che la tragedia dell'ospedale di Tivoli faccia
capire agli attuali amministratori (e anche quelli passati) quanto sia
necessario cambiare radicalmente registro rispetto alle sciagurate
scelte di politica sanitaria adottate da qualche decennio.
Ancora di più, che qualcosa cambiasse, lo avevamo sperato dopo la
pandemia da COVID-19 che ha mostrato in maniera inequivocabile il
disastroso stato della Sanità Pubblica e la completa inaffidabilità di
quella privata in occasioni di emergenze sanitarie... ed invece niente,
la parola d'ordine è rimasta e rimane "Privatizzare tutto!"

La Regione Lazio in particolare sta da tempo gareggiando con la
Lombardia a chi privatizza di più, una tendenza che è cominciata ben
prima di Rocca e che ha un carattere assolutamente trasversale tra i
partiti che si succedono nei governi nazionali e regionali. Abbiamo il
non edificante primato nazionale del 51% dei ricoveri nella nostra
regione gestito da privati, quota che raggiunge il 92% nei post acuti.
Nei presidi territoriali non và meglio, nel nostro municipio/distretto
esistono 4 poliambulatori pubblici e decine e decine di privati, per non
parlare delle farmacie che vendono esami e visite a tutto spiano.

I quotidiani sono pieni di articoli che esaltano le iniziative della
Regione Lazio per rispondere all'incendio di Tivoli. La più rilevante è
quella di "comprare" ulteriori centinaia di posti letto privati. Eppure
in tutti gli ospedali pubblici esistono intere ali di edifici chiusi ed
abbandonati da anni, per non parlare di interi ospedali come Forlanini e
San Giacomo.

In questi giorni nei Pronto Soccorso romani stazionano decine di
ambulanze bloccate e poco meno di 3000 pazienti, gran parte dei quali in
attesa di posti letto, che non ci sono. In Italia ci sono poco più di 3
posti per mille abitanti, la media europea è di 6, in Germania ce ne
sono 8. Solo nel Lazio mancano 7000 infermieri/e. Tutto questo c'entra
poco con l'incendio di Tivoli.
Si potrebbe continuare all'infinito ad elencare numeri che danno il
quadro della situazione in cui stiamo e soprattutto quello che ci
aspetta.

Quello di Tivoli non è stato un "incidente che può capitare". E' uno
degli eventi che sono favoriti dallo stato di perenne affanno dei
presidi sanitari, sempre con poco personale e sovraffollamento di
pazienti. Ora si sono accorti che la maggior parte degli impianti
antincendio non funzionano, che i rifiuti speciali non si possono
ammucchiare dove capita (come succede in tanti ospedali), che un sacco
di strutture non sono antisismiche. Tra un po', c'è da scommetterci, se
ne dimenticheranno di nuovo….fino alla prossima tragedia.

NON C'È SALUTE SE NON È DI TUTT@

Riapriamo Villa Tiburtina

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