[Pacifistat] L’inquietante industria dell’aldilà digitale - …

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Author: Roberto Badel
Date:  
To: pacifistat
Subject: [Pacifistat] L’inquietante industria dell’aldilà digitale - Guerre di Rete

"Inevitabilmente, tutto ciò ha dato vita a un nuovo fiorente settore, ribattezzato “industria dell’aldilà digitale” (in inglese, digital afterlife). È un mercato nato da poco, su cui ci sono ancora pochi dati (alcuni stimano il giro d’affari attorno ai 350 milioni di dollari, in crescita fino a 5 miliardi entro il 2026) e di cui fanno parte startup come la statunitense GoodTrust o la giapponese Hanamaru Syukatsu, che aiutano le persone a scegliere a chi affidare i loro account, a decidere in che modo trasformarli o cancellarli, dove archiviare il materiale presente e, soprattutto, come gestire le lungaggini burocratiche."
(...)
"Tutto ciò riguarda l’attuale, nascente, mercato odierno dell’aldilà digitale. Sono però le prospettive future e futuribili di questo settore a suscitare la maggiore fascinazione e inquietudine: è possibile, per esempio, che tutti i dati (testi, audio, foto, video) che abbiamo lasciato dietro di noi possano essere sfruttati per restituirci la vita? O meglio: per creare un simulacro digitale di noi stessi?
Per capire meglio di che cosa stiamo parlando, facciamo prima un passo indietro. Già oggi abbiamo a disposizione dei simulacri digitali che conversano con noi in maniera a volte indistinguibile da come farebbe un essere umano: i chatbot. ChatGPT e tutti gli altri Large Language Model conversazionali (algoritmi di deep learning in grado di generare testi di ogni tipo, rispondendo a nostre richieste effettuate in linguaggio naturale) imparano a dialogare con noi sfruttando il mare di testi che è stato loro fornito in fase di addestramento, apprendendo – per semplificare – quali risposte abbiano la migliore probabilità statistica di essere coerenti con la richiesta posta.

Che cosa succederebbe, però, se a un modello linguistico di questo tipo venissero forniti tutti i nostri dati e soltanto i nostri dati? Secondo numerose startup sorte negli ultimi anni, e anche stando ai brevetti di qualche colosso tecnologico, diventerebbe almeno teoricamente possibile creare un chatbot in grado di imitarci al meglio.

Addestrandolo con i nostri messaggi, le nostre email, i nostri post sui social e tutte le altre tracce testuali che abbiamo lasciato dietro di noi nel corso di una vita daremmo forma a un avatar di noi stessi, in grado di rispondere ai messaggi con il nostro stile, le nostre battute, evocando i nostri ricordi, replicando le nostre opinioni e, in definitiva, riproducendo la nostra personalità. Non solo: tramite i dati recuperati dai messaggi vocali inviati su Whatsapp sarebbe possibile ricreare la nostra voce (come già oggi è possibile fare usando semplici software come VoiceMod o Speechify), mentre le nostre foto e i nostri video potrebbero animare l’avatar, rendendolo una presenza con cui dialogare tramite schermo o addirittura in realtà virtuale."
(...):

[ https://urlsand.esvalabs.com/?u=https%3A%2F%2Fwww.guerredirete.it%2Flinquietante-industria-dellaldila-digitale%2F&e=2637b01d&h=4ffd1270&f=y&p=y | https://www.guerredirete.it/linquietante-industria-dellaldila-digitale/ ]