[RSF] R: Cara Pilar - Cessate il fuoco in Ucraina! E noi da…

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Szerző: pilar castel quarzell
Dátum:  
Címzett: Alfonso Navarra, pace, cellulaimmaginativaroma@googlegroups.com, forumroma@inventati.org, donneinnero@listas.nodo50.org
Tárgy: [RSF] R: Cara Pilar - Cessate il fuoco in Ucraina! E noi dall'Italia non gettiamoci ancora sopra della benzina!
Ciao Alfonso, bello risentirti. Il refuso unanisti sta per umanisti (o onanisti)? Si, più tardi lo chiamo, questa sera mi connetto ma lui deve andare in biblioteca per Internet. Anche questa è una realtà la povertà di mezzi dei pacifisti . Io sto approntando il mio progetto Teatro in Natura , con una tensostruttura di 100mq , e WIFI, a Palombara Sabina , dove potremmo vederci , gratis, in un incontro PER FARE. Basta parole. Sono stata da Santoro, parole parole .Parole loro , non hanno fatto parlare nessuno, che 'assemblea' è ?Nessuno che parla dei Camalli, di boicottare le armi, l altro giorno il compleanno di Gandhi :nessuno che si sdraia per strada con cartello basta guerra...Domani c è la mega manifestazione chiedo a Nowar che facciamo ? Silenzio . Per me non avendo nè macchina nè mezzi pubblici sotto casa, è un impegno che rasenta il martirio venire a Roma , però bisogna dire la nostra, ovunque . Con questo settarismo partecipativo , fra l ' altro, non ci si accoderanno mai dei giovani. E cominciamo a sentire un po' troppo la mancanza del passaggio del testimone .. A stasera , paci

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Da: Alfonso Navarra <alfiononuke@???>
Inviato: venerdì 6 ottobre 2023 03:10
A: pilar castel <pilarcastel@???>
Oggetto: Cara Pilar - Cessate il fuoco in Ucraina! E noi dall'Italia non gettiamoci ancora sopra della benzina!

Da parte di Alfonso Navarra, coordinatore dei Disarmisti esigenti: ecco una iniziativa cui, da soggetti coerentemente interessati a superare il sistema di guerra, si potrebbe aderire con i propri contenuti e con le modalità che si riterranno opportune. Soprattutto se si considera che gettare benzina sul fuoco della guerra in Ucraina fa da motore per la militarizzazione in tutti i suoi aspetti. A dicembre verrà rivotato il decreto ex Draghi, oggi Meloni-Crosetto, per gli aiuti militari al governo di Kiev in concomitanza con il bilancio dello Stato che aumenta le spese militari tagliando quelle per i beni pubblici e comuni (sanità, istruzione, welfare, etc.). I costi della guerra - questo noi lo abbiamo capito - devono essere scaricati sui settori popolari: più si è poveri più dura si avvertirà la mazzata! Telefonare 340-0736871

PS - per Pilar: potresti dare una svegliata a Marco Palombo che si è perso sulla strada della "convergenza" con gli unanisti?

PER UN DICEMBRE DI COERENZA PACIFISTA
INCALZIAMO IL GOVERNO CHE E' IN DIFFICOLTA' CON L'OPINIONE PUBBLICA CONTRARIA ALLA GUERRA
MOBILITIAMOCI ANCORA CONTRO IL RINNOVO DEL DECRETO CHE CONSENTE DI INVIARE ARMI ALL'UCRAINA SCAVALCANDO IL PARLAMENTO

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Su la Repubblica di giovedì 5 ottobre 2023 a pagina 19 troviamo l'articolo di Tommaso Ciriaco e Gianluca Di Feo, rubricato sotto la categoria "IL CASO".
Titolo: Mancano le risorse e il consenso. L'Italia frena sulle armi all'Ucraina.
Commentano i giornalisti:
"L'Ucraina ha chiesto materiale che Roma ha difficoltà a concedere. Per ragioni di sicurezza nazionale, ufficialmente. Ma anche per evidenti difficoltà politiche e finanziarie. (...) Bisogna rispondere al quesito più delicato: davvero Roma vuole entrare (con un certo tipo di armi, i missili Storm Shadow - ndr) nella partita degli attacchi in un territorio (la Crimea - ndr) che i russi considerano proprio? (...) Non è facile, per Palazzo Chigi, impegnarsi in nuove costose spedizioni mentre è in discussione una manovra di austerità, che taglia settori chiave come la Sanità. (...) La guerra è sempre meno popolare. E Meloni, che ha sempre tenuto per un anno il timone dritto sul sostegno a Kiev, deve iniziare a fare i conti anche con il consenso in vista delle Europee. (...) Non significa che Palazzo Chigi ha deciso di interrompere il sostegno militare. Ma è abbastanza per alimentare i dubbi di un senatore DEM vicino alla causa di Kiev, Filippo Sensi. "Il sostegno (al governo Ucraino - ndr) non può vacillare sull'altare delle europee".

Quindi nella maggioranza si litiga e, preso atto che l'opinione pubblica è tutt'altro che entusiasta sul coinvolgimento nella guerra, ci si comincia a smarcare dall'oltranzismo Zelenskiano, come già nel Congresso USA, ma anche in Polonia, in Ungheria e in Slovacchia. All'"eroe" non si è più disposti a dare quasi tutto quello che vuole e come lo vuole. L'opinione pubblica americana al 51% ritiene di avere già dato più che a sufficienza, secondo un sondaggio del Washington Post.
Meno male che a portare soccorso ai bellicisti ci pensa il PD, proiettato anche con la Schlein ad essere più atlantista e guerrafondaio degli USA.
E meno male che a soccorso del PD sta scendendo in campo, il 7 ottobre, trainato dalla CGIL, quello che Crosetto definisce "pacifismo serio".
Si sta ripetendo il corteo del 5 novembre 2022, quello delle belle parole che suonano vuote se poi si evita la concretezza dei nodi reali e decisamente impattanti.

Le armi - è vero - devono tacere, se si vuole davvero opporsi alla guerra. Ma perché questo accada bisogna impedire l'invio di forniture assassine dall'Italia ai teatri di guerra. C'è chi propone e pratica, come i portuali di Genova, l'azione diretta nonviolenta bloccando la produzione e il trasporto degli strumenti di morte. Senza necessariamente arrivare subito a tanto, si può almeno rimproverare il governo e il parlamento quando decidono di passarle a coloro che sparano, di rifornirli di pallottole e di addestrarli se non riescono a fare funzionare sistemi complicati.
Quale occasione migliore di una manifestazione nazionale a Roma per interloquire con il governo e le forze politiche, richiamando la loro responsabilità sulla via maestra della Costituzione che stanno abbandonando proprio con le forniture di armi che hanno deciso e continueranno a decidere?
Sappiamo bene che questo non succederà, che l'iniziativa del 7 ottobre sarà, con questa omissione, nella piattaforma ufficiale e nel discorso pubblico, del fatto armi passate a Kiev, un fumo retorico pro pace, pro negoziati, pro obiettori, cui non potranno ovviare gli striscioncini in piazza magari antiNATO e anticapitalisti, ma buoni solo per un "popolo della pace" autoreferenziale. che deve rassicurare psicologicamente sé stesso ("come è bello non sentirsi soli, vedere che siamo in tanti!"), ma che non ha nessuna capacità e forse nemmeno volontà di rappresentare il popolo tout court.
Ecco perché noi Disarmisti esigenti chiamiamo a darsi appuntamento per fine dicembre 2023: invitiamo a contestare il rinnovo del decreto Draghi per gli aiuti militari al governo ucraino: questo è il modo di premere per il cessate il fuoco e uscire dalla guerra!
Dobbiamo tenerci pronti per una mobilitazione pacifica quando il Parlamento, insieme al bilancio che aumenta le spese militari, voterà il decreto Draghi, già rinnovato nel 2022 dal governo Meloni, che consente gli aiuti militari al governo ucraino attraverso semplici Dpcm. E' un suicidio del ruolo istituzionale del Parlamento, che si lascia informare solo tramite il COPASIR, in violazione della Costituzione che ripudia la guerra; ed in dispregio della volontà maggioritaria del popolo italiano contrario su questo come su altri punti di militarizzazione. Armi, spese militari, nuove "atomiche", sanzioni, rifiuto di porsi come mediatori, ostano alla fuoriuscita dell'Italia da questo "grande" conflitto che può sciaguratamente avvitarsi in escalation incontrollabili.

Da coordinamentodisarmisti@???<mailto:coordinamentodisarmisti@gmail.com> i digiunatori per coerenza pacifista, che sono stati più volte (5 volte) presenti in piazza, unici a protestare a ridosso di momenti e sedi istituzionali, invieranno le loro comunicazioni e faranno da punto di riferimento con il seguente striscione, immutato dal 5 novembre 2022 (sperando che risponda all'appello un millesimo di quelli che si mobilitano per le adunate oceaniche che non mettono in rapporto le parole con le realtà di fatto determinanti):

OGGI NON ESISTONO GUERRE GIUSTE (PAPA FRANCESCO)
Fermate subito i combattimenti, intervenga l'ONU per negoziare una tregua e prevenire una escalation nucleare
Custodiamo, esseri umani cooperanti, la Terra sofferente
Riconvochiamoci, quando si vota in Parlamento, per protestare contro l'invio di nuove armi all'esercito ucraino.


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Si ricorda altresì:

Contributo alla lista dei pacifici. Riunione online convocata dai Disarmisti esigenti
Venerdì, 6 ottobre⋅18:00 – 20:00

Entra in Zoom Riunione

https://us06web.zoom.us/j/84347921494?pwd=OITZvdHcgaL5kAwUAxQ6j7pJgZJDom.1<https://www.google.com/url?q=https://us06web.zoom.us/j/84347921494?pwd%3DOITZvdHcgaL5kAwUAxQ6j7pJgZJDom.1&sa=D&source=calendar&usd=2&usg=AOvVaw1Y4k4hdwaSDBDf88NwVcTm>


Abbiamo aderito e proponiamo di aderire, con i Disarmisti esigenti, alla lista dei pacifici promossa da Michele Santoro. Allo stesso tempo proponiamo che la lista indipendente per le prossime europee PACE TERRA DIGNITA' (o come verrà chiamata, ma questo nome risulta in testa nei sondaggi) includa le motivazioni e le finalità del documento riportato nell'appello online ancora sottoscrivibile, e vi invitiamo a diffonderne la condivisione, al seguente link:

https://www.petizioni24.com/listapaceterraeuropee

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Documento Disarmisti Esigenti per lista europee

rif. Alfonso Navarra (cell. 340-0736871) ed Ennio Cabiddu (cell. 366-6535384) - Milano 9 settembre 2023

Primi firmatari: Emanuela Baliva - Daniele Barbi - Michele Boato - Milly Bossi Moratti - Angelo Cifatte - Cosimo Forleo -Luigi Mosca - Marco Zinno - Giuseppe Musolino - Antonella Nappi -Cristina Rinaldi - Pino Arancio - Sandra Cangemi - Amalia Navoni - Andrea Bulgarini - Mario Di Padova

Si richiedono adesioni oltre le 130 firme già pervenute. E sono ancora possibili correzioni, integrazioni. Già nel maggio 2022 ci eravamo schierati per il "partito della pace che non c'è". Ora il nostro contributo propositivo è arricchibile partecipando all'incontro online fissato per venerdì 6 ottobre 2023, dalle ore 18:00 alle ore 20:00

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Il testo completo dell'articolo vale come 14esima puntata dei "diari di fine guerra".

Questa puntata come tutte le altre puntate si leggono al link: http://www.disarmistiesigenti.org/diari-di-fine-guerra/

DIARI DI FINE GUERRA: Considerazioni sul possibile scenario (relativamente) imminente di cessazione dei combattimenti e avvio dei negoziati a partire dallo stallo della controffensiva lanciata dall'esercito di Kiev
dal ferragosto 2023 - sulla base della rassegna stampa dei principali quotidiani
a cura di Alfonso Navarra - coordinatore dei Disarmisti esigenti