Re: [Hackmeeting] talk "Ra-dio 30 the great hypertext swindl…

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Autore: Amintore Fanfani
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] talk "Ra-dio 30 the great hypertext swindle" @hackit
Il 25/08/23 17:27, boyska via Hackmeeting ha scritto:

>> breve spiegazione: TBA
>
> arriva? :)


...al momento ne posso mandare una lunga :-)

(è una bozza):

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Ra-Dio 30 anni dopo

Tra i tanti workshop, seminari e talk che si terranno al prossimo
hackmeeting - l’incontro annuale delle controculture digitali italiane,
ormai alla sua 25ma edizione - troviamo la presentazione della
(ri)pubblicazione di un antico e singolare oggetto letterario digitale:
“Ra-Dio”.

Ra-Dio è stato il primo ipertesto narrativo italiano. Realizzato da
Lorenzo Miglioli – già autore di testi sperimentali per diversi media,
dalla televisione, al cinema, al teatro – Ra-Dio fu pubblicato nel
maggio 1993 all'interno della collana Elettrolibri, una coedizione tra
le case editrici Castelvecchi (Roma) e Synergon (Bologna), con il
contributo tecnico del gruppo milanese Human Systems.

A testimonianza del periodo storico di transizione, Ra-Dio venne
presentato in due versioni: cartacea, sotto forma di un libretto dalla
copertina verde, e digitale, sotto forma di floppy disk da 1.44 Mb (per
la precisione, i floppy – forniti in allegato alla pubblicazione
cartacea – erano due: uno compatibile con DOS e uno compatibile con Mac).

Il libretto, di 90 pagine, conteneva degli estratti di Ra-Dio e di Bit
Generation, un altro breve racconto realizzato da Miglioli, e
un'intervista a Michael Joyce, autore del primo romanzo elettronico
ipertestuale mai pubblicato, afternoon, a story (1987), nonché
co-ideatore di Storyspace, la piattaforma di scrittura e lettura
ipertestuale con la quale vennero realizzati sia Ra-Dio che lo stesso
afternoon.

I floppy disk contenevano, ciascuno, la prima traduzione italiana del
romanzo di Joyce (curata da Alearda Pandolfi, Filippo Soresi e Walter
Vannini) e Ra-Dio, naturalmente, in una versione ampiamente rimaneggiata
rispetto a quella cartacea, sia perché sfruttava le potenzialità del
medium elettronico, sia perché interagiva con altri testi (Bit
Generation e altri brevi racconti scritti in coproduzione con Stefano
Raspini e Giuseppe Caliceti, membri fondatori, insieme a Miglioli, del
gruppo di ricerca letteraria I.E.N. Ipermarket Emilia Nord).

Visionario, caustico, provocatorio, Ra-Dio è sì un racconto di
fantascienza distopica – assieme al tecnoguerriero John Cable Cult III
si scopre che l'umanità si è estinta da migliaia di anni e la Terra è
diventata un immenso museo virtuale – ma è anche, soprattutto, un
intervento artistico nato dalla consapevolezza dell'evolversi della
letteratura: Miglioli, infatti, descrisse il dischetto come un “ready
made” della nuova letteratura in mutazione, un virus da non liberare
aprendo il file che lo conteneva (e, come tale, venne esposto nel 1995
al Centre Pompidou di Parigi in una collettiva d'avanguardia).
L’operazione artistico-concettuale di Miglioli generò un enorme impatto
mediatico: in Italia esplose l'interesse per la letteratura
ipertestuale, Ra-Dio vendette oltre ventimila copie e il suo autore
divenne un autore di culto per un'intera generazione.

Mai più ripubblicato, oggi Ra-Dio è praticamente introvabile... Finora.
A distanza di 30 anni, il primo ipertesto narrativo italiano sarà di
nuovo disponibile sul sito archive.org in una versione archivistica
interattiva e fedele all’originale, grazie allo sforzo congiunto di
alcuni collettivi e istituzioni che si occupano di conservare e studiare
la storia della tecnologia, della cultura e della società digitale: i
musei MIAI (Museo Interattivo di Archeologia Informatica) di Cosenza e
MusIF (Museo dell’Informatica Funzionante) di Palazzolo Acreide, e il
gruppo LEI (Letteratura Elettronica Italia).

La presentazione si svolgerà durante hackmeeting, presso il centro
sociale occupato autogestito “Angelina Cartella” di Reggio Calabria, nel
pomeriggio di sabato 9 settembre con la presenza dei curatori
dell’iniziativa e dell’autore, che ha gentilmente fornito il materiale
originale e acconsentito all’operazione.