Autor: Lucio Marinelli Data: A: aisa.circuli Assumpte: Re: [Aisa.circuli] SNAPP
A mio parere il cambiamento deve essere condotto dall'alto.
Un ricercatore che decide di fare il puro e pubblica solo su riviste di
una "University press" (a proposito c'è anche a Genova) non indicizzata
sui motori di ricerca normalmente utilizzati nel suo ambito, senza
impact factor e non indicizzata su WOS e Scopus, non andrà molto avanti.
Diciamo piuttosto che per ottenere l'ASN le pubblicazioni devono essere
su riviste indicizzate su WOS e/o Scopus e citate il più possibile.
Diciamo anche che nei titoli alcune commissioni valorizzano le riviste
in base al ranking. Diciamo anche che non viene preso in considerazione
il numero di coautori di un lavoro, per cui se un autore è terzo su 4 o
terzo su 400 non cambia nulla. Se volete diciamo anche che la didattica
extra-dottorato viene valorizzata 0.
Questi sono esempi clamorosi, per lo meno validi nella realtà
medico/neuroscientifica in cui mi muovo io. Questo fa sì che nessun
ricercatore che si voglia un po' bene andrà mai a pubblicare su una
rivista priva della caratteristiche di cui sopra, a meno che non abbia
dei dati che non sa come altro piazzare oppure che abbia un tornaconto
di qualche altro tipo. Per la stessa ragione ci si rimbalza il carico
didattico come se si stesse giocando a palla avvelenata.
Se le istituzioni mettono i ricercatori alle strette, i ricercatori si
muoveranno di conseguenza e inevitabilmente i metodi di misura diventano
obiettivi e quindi non più buoni metodi di misura, con buona pace di
Charles Goodhart.