[Precari_roma] Fwd: Documento e comunicato sindacale da lav.…

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Auteur: usiait1
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Sujet: [Precari_roma] Fwd: Documento e comunicato sindacale da lav. associati-e a Usi 1912 su ASSISTENZA DOMICILIARE A ROMA, SERVE UN DECISO CAMBIO DI PASSO IN SENSO MIGLIORATIVO. 19 maggio 2023 per infor

per Pubblicazione e diffusione del documento e contributo scritto maggio 2023, grazie

Comunicato e documento sindacale per pubblicazione e informazione (artt. 1, 14, 25 S.L.)

ASSISTENZA DOMICILIARE E SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI A ROMA CAPITALE....SERVE UN DECISO CAMBIO DI PASSO IN SENSO MIGLIORATIVO, PERCHI CI LAVORA E PER LA CITTADINANZA E UTENZA DEI SERVIZI. Da lav. associati-e a Usi 1912
19 maggio 2023


Sull’assistenza domiciliare ad anziani SAISA, disabili SAISH e minori SISMIF, di rilievo
municipale come gestione ma di importanza generale, nella Capitale d’Italia, nel quadro dei
servizi socio assistenziali e di coordinamento con quelli sanitari di competenza di AA.SS.LL. e
Regione, SERVE UN DECISO CAMBIO DI PASSO E DI MIGLIORAMENTO, stante la natura di città “anziana” per età anagrafica di tanti residenti e di un numero di utenti con disagi, sia per il
settore minori che per l’area della disabilità, con numeri ancora insufficienti di utenti assistiti
rispetto a quello totale.
L’assistenza domiciliare è ancora gestita sul fronte comunale, dalla Delibera di Giunta
Comunale numero 355 del 2012, durante la consiliatura del sindaco Alemanno e nonostante
diversi tentativi delle successive G.C. e dell’Assemblea capitolina, di modifica per venire
incontro alle rinnovate e complesse esigenze dei servizi, poste dall’utenza e dalle famiglie, dai
rilievi di sindacati anche quelli autorganizzati e di base, di comitati anche spontanei di
lavoratori e lavoratrici e di associazioni di familiari, non si è ancora riusciti ad arrivare ad un
testo che abbia un suo senso e significato costruttivo e positivo e possibilmente, condiviso.
Mentre per l’assistenza specialistica ad alunni-e con disabilità, Roma Capitale pur se in fase
ancora di sperimentazione, è arrivata a definire regolamento comunale e gestione del servizio,
pur se con il meccanismo dell’accreditamento e non ancora con la presa di coscienza della RI-
PUBBLICIZZAZIONE di questo servizio strategico essenziale, mentre per il fenomeno dei
caregivers e di altre forme di assistenza a particolari categorie di cittadini, si è giunti ad una
regolamentazione comunale, lo stesso n avviene per un servizio che ancora sconta discrasie e
disagi, anche per il coordinamento perla parte sanitaria di competenza delle AA.SS.LL (tramite
il C.A.D., Centri di Assistenza Domiciliare), con doppioni e sovrapposizioni di competenze tra
Comune e REGIONE, con forme di coordinamento e l’adozione omogenea e applicata in modo
uniforme, di PROTOCOLLO DI INTESA EFFICACI che siano utili per il lavoro del personale
comunale dei servizi sociali territoriali nei municipi, del settore sanitario sempre più soggetto ad
esternalizzazione e gestione indiretta smantellando il carattere posto dalla stessa legge 833
1978 istitutiva del S.S.N. per i servizi di prevenzione e di intervento sui territori, con difficoltà
per le famiglie e per le condizioni di lavoro e di vita degli utenti e di chi lavora in questo
settore, anche da molti anni e sempre in attesa di adeguata formazione professionale, che non
sia legata a percorsi individualizzati a pagamento dei lavoratori-trici o alle poche energie
disponibili delle cooperative sociali che gestiscono, sempre in un clima di emergenza, le
richieste dei servizi, arrivati anche a servizi di 1 ora il sabato e con il forte rischio di utilizzo di
forme ulteriori di precariato rispetto alla forza lavoro già contrattualizzata che lavora
nell’assistenza domiciliare o, ad una sorta di gara al ribasso camuffato, per enti e cooperative
che si offrono, nei vari pacchetti di servizi, a fornire prestazioni ridotte e d discutibile livello
qualitativo, con costi più bassi del costo complessivo del lavoro secondo le tabelle ufficiali del
CCNL Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, (in maggioranza cooperative sociali), creando quindi un “mercato” al ribasso con ovvi effetti negativi sia per chi ci lavora, perle cooperative sociali che provano a rispettare le regole e per una tendenza alla dequalificazione di questi servizi alla cittadinanza, con una guerra tra poveri e una situazione emergenziale di gestione del servizio.
Né tentativi di centralizzazione o di amento del controllo sulla forza lavoro possono essere
considerati strumenti utili, se non con il rischio di un abbandono da parte dei lavoratori e
lavoratrici più esperti, giustamente assegnati ad altri servizi per i quali si sono nel frattempo
riqualificati (OEPAC, centri diurni o case famiglia) e all’utilizzo di forza lavoro anche laureata,
ma utilizzata come tappabuchi senza prospettive di lavoro professionalmente qualificante, cn
salari bassi e orari e ritmi poco sostenibili, anche per il monitoraggio costante che si dovrebbe
fare anche nei servizi socio assistenziali su SALUTE E SICUREZZA e su stress da lavoro
correlato (D. Lgs. 81 2008 art. 28).
Da parte nostra, di lavoratori e lavoratrici sindacalizzati-e e autorganizzati, va di nuovo
sviluppato l’impegno al collegamento sui territori e nei municipi, anche di chi lavora in
cooperative diverse aggiudicatarie, della forza lavoro e in un quadro articolato della vasta
gamma di servizi esternalizzati e in appalto, che sono strettamente collegati tra loro, anche
per le strutture semi residenziali e residenziali (centri diurni, case di riposo, case famiglia).