Re: [Hackmeeting] Collettivi studenteschi vs GAFAM

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Autore: Giacomo Tesio
Data:  
To: codanera
CC: HackMeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] Collettivi studenteschi vs GAFAM
Ciao codanegra,

On Thu, 22 Dec 2022 12:36:19 +0100 codanera wrote:

> > Mi rendo conto che questo tipo di lotta politica non violenta non
> > interessa a molti, per cui mi scuso con chi la ritenesse un
> > intrusione off-topic.
>
> a parte che manca un apostrofo, sta frase è una cagata :)


In effetti la mail è piena di sviste grammaticali...
spero che questa vada meglio.


> violento/non violento significa poco e niente.
> e soprattutto qui dentro, c'è sempre e solo stato rispetto per tutte
> le forme di lotta (rispetto non vuol dire condivisione etc..)


Diciamo che io distinguo le forme di lotta efficaci da quelle
inefficaci e osservo che mentre la nostra società è assuefatta
ad ogni forma di violenza, si trova presa in contropiede da
azioni dichiaratamente conflittuali, ma non violente.

Detto questo, la lotta cibernetica fra hacker e capitalismo risale
quanto meno agli anni ottanta e la violenza non è quasi mai venuta
dalla nostra parte.
Persino hack come quelli di Phineas Fisher possono essere definiti
non violenti.

Putroppo si tratta di una lotta di classe in corso da anni e di cui
purtroppo solo una parte è pienamente consapevole (quella più forte).


> Di solito non usiamo i laptop come fossero sanpietrini
> Quindi trattasi di una dicotomia poco utile da sottolineare :)


beh, un po' utile è, visto le riflessioni che può scatenare. ;-)


> Visto che questo disastro riguarda anche e soprattuto gli alunni
> della scuola dell'obbligo e della secondaria, avete pensato di
> allargare in modo *semplice* la questione così da coinvolgere
> genitori e minori?


Lo abbiamo pensato più volte, ma non abbiamo ancora trovato un modo
semplice per raggiungere studenti e genitori interessati.

Per le Università è più facile, perché gli studenti sono un po' più
politicamente consapevoli e si aggregano in piccole organizzazioni.
Rimane complesso individuare tali organizzazioni, sparse in tutta
Italia, per poterli contattare, ma diventa possibile.

Anche per questo le Università saranno il nostro primo obiettivo. [1]


Alle superiori e alle medie non c'è nulla di simile, che io sappia.

D'altro canto, se conosci qualcuno che sia interessato a battersi
(spesso contro le scuole dei propri figli) per liberarle dai GAFAM,
sicuramente il nostro progetto gli offrirà tutto il supporto tecnico
e legale che possiamo: via Matrix #MonitoraPA:matrix.opencloud.lu
e via Telegram https://t.me/monitoraPA

Giusto oggi di discuteva di come sarebbe molto meglio riuscire ad
rendere consapevoli del problema una trentina di genitori in ogni scuola
per agire insieme. La domanda irrisolta è: come?

Ho partecipato a diversi brainstorming sul tema, ma non ne è venuto
ancora fuori un hack praticabile. Ogni idea in merito è assolutamente
benvenuta!


Detto questo, la prima azione coinvolgerà le Università.
La scala ridotta ci è utile per provare il metodo e i messaggi.
E' una cosa che abbiamo imparato con il FOIA a tutte le scuole: siamo
riusciti a porre il tema, ma non a produrre il cambiamento che
ci aspettavamo. Siamo stati ingenui.

Esigere dalle Università la rimozione dei GAFAM ci permetterà di
imparare come muoverci poi sulle scuole degli altri gradi.
Poi ovviamente se nella scuola ci fosse gente sveglia,
capiranno subito che stiamo arrivando e cambieranno strumenti.
Nel qual caso, saremo felicissimi di venire ninjati! :-D


Or bene... chi ci sta?


Giacomo

[1] Inoltre dispongono di maggiori competenze e fondi (almeno in
    teoria, negli ultimi 20 anni ho incontrato pochissimi professori
    universitari con competenze decenti, anche se quei pochi avevano
    competenze ottime) e dunque non agire significa dimostrare
    pubblicamente la propria inadeguatezza a formare gli studenti.