Re: [Hackmeeting] controcultura (was: Hackmeeting 2008 Paler…

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Autor: cesco
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A: hackmeeting
Assumptes nous: Re: [Hackmeeting] righine per pagina storia, 2019 - 2022
Assumpte: Re: [Hackmeeting] controcultura (was: Hackmeeting 2008 Palermo articolo)
On 27/09/22 11:38, bomboclat via Hackmeeting wrote:
>
> in realta' io non vedo molte (contro)culture digitali, vedo solo la comunita' piu' vicina ai percorsi di autogestione,
> in hackmeeting c'erano molte piu' realta', alcune finite ad ESC (non tutti rimpianti) o RomHack.
> se si parlasse di taglio e cucito ai seminari la sostanza attuale sarebbe la stessa: un bel gruppo di persone capaci di autogestirsi un weekend e scambiarsi dritte tra loro.


Eh? Mischiata a chi già sta dentro, di gente che viene da altri lidi ce n'è eccome. Di più, io vedo parecchi soggetti che proprio si avvicinano ai percorsi di autogestione _attraverso_ hackmeeting. Sospetto che hackmeeting sia uno degli esemplari di autogestione più funzionali e virtuosi sulla piazza in questi anni: praticamente chiunque interagisce con HM, anche nelle sue edizioni recenti, rimane stupita e convinta da quello che questa comunità ottiene applicando l'autogestione. E non parlo solo di pulire i bagni, parlo di critica all'esistente e di capacità di relazione. E non è che sto facendo i complimenti ad HM, e' davvero quello che dicono le persone (giovani, anziane, sbarcate dal nulla, autoctone del luogo) che per curiosità si avvicinano all'evento. Qualcuno mi corregga, ma a me risulta questo.

Su questo piano trovo esilarante che lo si accosti al CCC e simili. Quando il mio reddito me lo permette vado ai CCC e per quanto interessante su altri piani, sulle dinamiche di creazione e di gestione scusa ma stiamo ad anni luce. Di ESC manco parlo, ha tutti i suoi meriti, ma per certi lati è talmente avulso dal discorso che non ha nemmeno senso paragonarlo. Mele con pere. E la lista può continuare a lungo. Chiaro che se qualcuno è decisamente impermeabile all'idea di autogestione ora ha tante alternative che nel 1998 proprio non esistevano. Che dobiamo fare? Andiamo a menarli? Li imitiamo?

>
> e ci saran pure tanti importanti contenuti nei workshop e nei seminari, ma se non fotte un cazzo di comunicarli all'esterno sono ad "uso interno".


Non commento nemmeno. Credo che ci sia un serio scollamento tra i tanti/e che poche settimane fa hanno preparato il loro seminario e chi dice una cosa del genere. Ricordo anche come il contesto sia cambiato e i risultati possano sembrare (ed essere) meno altisonanti. Posso pure trovare tracce di autoreferenzialità nelle chiacchiere al bar o nel LAN space, ma nei seminari NO, è falso, "non fotte un cazzo" proprio non sta in piedi. Anzi, anzi e ancora anzi.

> un tempo si ragionava del contesto e su come darsi strumenti per agire politicamente, ad hackit98 c'era l'urgenza di spiegare al mondo esterno chi erano gli hacker, conseguenza del primo crackdown, poi nel 99 si e' pensato di dare continuita' ai 'tre giorni' aprendo hacklab in ogni dove e da quelli si e' fatto sia indymedia che il reality hacking a la serpica naro (2005) e tutti i vari server autogestiti figli/nipoti di ECN.
> poi se nessuno se n'e' accorto perche' non abbiamo mai ragionato su altro che 'chi fa i turni', 'chi monta le docce', 'viva l'autogestione', ne prendo atto.


Scusa -davvero- la durezza, ma questo estremo sunto di "come sono andate le cose" lo trovo parecchio discutibile. La genealogia che proponi non risponde al vero, la paternità ad alcuni dei percorsi citati (figli? nipoti??) è abusiva. Lo stesso senso di "soggettività" attribuito ad HM lo vedo molto problematico. Ho sempre ritenuto HM molto più una inevitabile conseguenza, un gioso incidente stradale, un'orgia, una trasfusione di umori tra realtà che esistono e traggono la loro linfa dai movimenti e dalle situazioni reali e sociali: considerare così "seminale" HM, anche e soprattutto nelle sue prime edizioni... lo trovo tristissimo.

i miei due microampere
qup