[foa_Boccaccio003] Da oggi il cineforum d'agosto inBoccaccio…

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Author: monzantifascista
Date:  
To: boccaccio
Subject: [foa_Boccaccio003] Da oggi il cineforum d'agosto inBoccaccio: è guerra
è guerra

CINEFORUM D'AGSTO IN BOCCACCIO / Tutti i giovedì, ore 21, ingresso
gratuito

Programma completo:
https://boccaccio.noblogs.org/post/2022/08/04/e-guerra/

La guerra in Ucraina ha riportato sul suolo europeo una situazione che
non si presentava nelle nostre vite da molto tempo, una situazione che
sembrava essere stata dimenticata a causa del progresso del capitalismo
e la sua pace apparente. In realtà la guerra non se ne è mai andata. La
corsa alle materie prime, l’inseguimento della potenza militare ed
economica, lo scontro per il dominio sulle ultime risorse dimostrano non
altro che questa guerra è una guerra tra due imperialismi (Russia e
Nato), una guerra condotta dal capitale e dalle sue esigenze di
ristrutturazione.
La guerra porta inevitabilmente dietro di sé delle immagini, le stesse
da cui da mesi veniamo inondati sui nostri telefoni, computer e
televisioni: è stata ovviamente rappresentata anche al cinema, a volte
spettacolarizzata, a volte criticata, tante altre parodiata. Con una
selezione di quattro titoli, in questo agosto monzese, vogliamo portare
avanti un contro-discorso rispetto alla retorica guerrafondaia e
belligerante delle istituzioni politiche e della stampa mainstream;
attraverso una circolarità di sguardi, tematiche e tempi storici
affermare che il cinema può disvelare l’orrore del militarismo, del
patriottismo e del potere: dall’assurdità della guerra di trincea nella
I guerra mondiale ("Uomini contro" di Francesco Rosi) fino al
coinvolgimento sanguinario delle truppe americane in Vietnam ("Vittorie
perdute" di Ted Post), dalla guerra dissimulata nelle “strade sicure”
("Allons enfants" di Giovanni Aloi) fino alla devastazione
post-apocalittica del territorio ucraino ("Atlantis" di Valentyn
Vasyanovych).Sappiamo che in tutte le guerre chi paga il prezzo più alto
sono i civili, gli sfruttati e i lavoratori. Per questo stiamo dalla
parte della diserzione, dalla parte di un cinema anti-militarista e
anti-imperialista.