[Precari_roma] Fwd: "I SOLITI ACCORDI", ZETEMA 6 GIUGNO 2022…

Nachricht löschen

Nachricht beantworten
Autor: usiait1
Datum:  
To: assembleaautoconvocataromana@googlegroups.com, coordinamento-no-austerity@googlegroups.com, reteoperatorisociali@googlegroups.com, nodecretominniti@googlegroups.com, lista-csr@googlegroups.com, precari_roma@inventati.org, resistenza@rezisti.org, pop@inventati.org, redditoxtutti@inventati.org
Betreff: [Precari_roma] Fwd: "I SOLITI ACCORDI", ZETEMA 6 GIUGNO 2022, DOCUMENTO con comunicato sindacale, di ANALISI E VALUTAZIONE COMMENTATA, DUE ACCORDI SINDACALI SU PREMIO PRODUZIONE-RISULTATO E SUL PIAN

AVVISO, per INFORMAZIONE, PUBBLICAZIONE E DIVULGAZIONE, grazie del presente documento, con comunicato sindacale, di analisi commentata con valutazione, da Usi fondata nel 1912 su protocolli di intesa sindacali del 6 giugno 2022, siglati a Zètema P.C. srl, Grazie, per sito, blog, mailing lists, giornali e riviste on line e redazioni/collettivi organi informazione e radio stampa.

DOCUMENTO E VALUTAZIONE, con ANALISI COMMENTATA da Usi fondata nel 1912, di di ACCORDI SIGLATI da alcuni sindacati il 6 giugno 2022, ALLA SOCIETA’ ZETEMA PROGETTO CULTURA srl, su PREMIO DI PRODUZIONE-RISULTATO E PIANO FERIE anno 2022…”I SOLITI ACCORDI…” (avrebbero commentato Paolo Rossi e la buonanima di Enzo Jannacci)
Comunicato sindacale e radio/stampa (per pubblicazione e diffusione, artt. 1, 14 25 S.L., art. 21 Cost), grazie


Il sistema di relazioni sindacali, nella società Zètema Progetto Cultura srl, società di primo livello al 100% socio unico Roma Capitale, ente strumentale del Comune più grande d’Italia per gli eventi culturali, poteva avere uno sviluppo differente, rispetto al passato, con il referendum vinto a novembre 2021, dai dipendenti e sostenuto da alcune organizzazioni sindacali (Usi fondata nel 1912, CGIL F.P., UIL P.A., contrari CISL e UGL), in applicazione secondo la nostra istanza ai sensi dell’art. 21 della Legge 300 1970 (e per quanto ci riguarda, come buona prassi interna secondo regole statutarie e principi fondativi, in caso di accordi siglati di una certa rilevanza, prima della loro sottoscrizione definitiva o per i casi di controversie con le controparti), sul premio di risultato-produzione per anno 2020 (collegato al bilancio di esercizio di quell’anno, che è approvato l’anno successivo).
Fu un risultato epocale per la storia sindacale in quell’azienda, che l’attuale Amministratore Unico Dott. Simone Silvi, continua a definire una “…società che rientrava e rientra tra le società del settore PRIVATO…”, negando la sua funzione strumentale PUBBLICA e su servizi strategici di interesse generale, svolgendo attività si gestione dei servizi culturali, turistici e di organizzazione di grandi eventi per conto di ROMA CAPITALE che ne è il socio unico, perché fu la prima volta che un referendum promosso in base allo Statuto dei Lavoratori (e lavoratrici, ndr) ottenne una vittoria rispetto all’imposizione datoriale e all’acquiescenza di alcune organizzazioni sindacali e costringendo la Zètema a modificare le modalità di erogazione e di pagamento del premio di risultato (poi percepito in moneta, anzichè in presunti servizi di “welfare aziendale”, a gennaio di quest’anno). PURTROPPO, QUESTA BUONA E GENUINA PRASSI, RISCHIA DI RIMANERE UN CASO ISOLATO.


Infatti nell’incontro effettuato in data 6 giugno 2022, sono stati sottoscritti accordi sindacali per il Premio di risultato-produzione per anno 2022, che avrà lo stesso meccanismo anche per l’anno prossimo 2023, solo da alcune OO.SS. (CGIL F.P. che se lo è pure rivendicato come un accordo dignitoso, la CISL FPS, UIL P.A. E FPS) e le loro 6 RSU sulle 12 totali, QUINDI CARENTE DELLA MAGGIORANZA, 50%+1 degli eletti, PER IL SECONDO SOGGETTO SINDACALE AMMESSO ALLA CONTRATTAZIONE e tendenzialmente autonomo rispetto alle “sigle di appartenenza” sempre secondo il Silvi-pensiero, LE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE RSU (elette diversi anni fa e ancora in carica, oltre ai sindacati concertativi firmatari del CCNL di settore Federculture) e sul PIANO FERIE per l’anno 2022 (CGIL F.P. E CISL e le loro 6 Rsu, anche in questo caso non è la maggioranza delle Rsu elette e in carica), anche questo siglato da alcune sigle sindacali e senza la maggioranza sottoscrittrice delle RSU interne. ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA.
Sul PIANO FERIE 1/7/2022-30/4/203, SI RILEVA UNA DISCREPANZA CON QUANTO CODIFICATO, COME DIRITTO RILEVANTE E COSTITUZIONALMENTE GARANTITO ALL’ART. 36, PER MOLTI SETTORI E AREE DI DIPENDENTI DI ZETEMA P.C. SRL, nonché con il D. Lgs. 66/2003 e successive modificazioni e integrazioni (applicativo di disposizioni comunitarie e Direttive UE in materia di ferie, permessi, riposi, turni), per quanto riguarda il NUMERO DEI GIORNI FRUIBILI SPECIE NEL PERIODO ESTIVO, che è inferiore alle 2 SETTIMANE RETRIBUITE CONSECUTIVE previste dalla Costituzione e dalle leggi, su presentazione di piano ferie e comunicazione di fruizione con richiesta al datore di lavoro, che con questo accordo E’ DISATTESO, SE NON VIOLATO, con un recupero psico fisico parziale e CON UNA IMPOSIZIONE DATORIALE-PADRONALE DI ZETEMA, CON BLOCCHI PREDEFINITI E “CHIUSI”,IN SOSTANZA, DI FRUIZIONE DELLE FERIE ESTIVE, con una ulteriore suddivisione di giorni di ferie per blocchi nel periodo natalizio e nel periodo pasquale, ecco perché questo accordo disciplina e definisce, ino ad aprile 2023.
Lo stesso CCNL FEDERCULTURE, NON ARRIVA A TANTO, in termini di DIFFERENZIAZIONE E TRATTAMENTO NON PARITARIO, definendo che hanno diritto (art. 41 CCNL) i dipendenti nell’anno solare di riferimento, ad ALMENO DUE SETTIMANE DI FERIE RETRIBUITE CONSECUTIVIE, disciplinando il numero complessivo di giorni di ferie a seconda della distribuzione dell’orario di lavoro (37 ore settimanali full time, 36 ore ridotte per servizi e attività disagiate o su turni, come per il settore museale) su 6 giorni (con 28 + 2 giorni di ferie e 4 giorni di ex festività soppresse ex Legge 54/1977) o su 5 giorni lavorativi (con 25 giorni di ferie e 4 giorni ex festività soppresse ai sensi Legge 54/77), con indicazione previa consultazione sindacale (sindacati firmatari CCNL e Rsu o anche Rsa presenti nelle società applicanti il CCNL Federculture) e su un piano ferie programmate annuale, che tenga conto delle esigenze dei dipendenti con le necessità organizzative e di servizio. MA MAI CON TALI DIFFERENZIAZIONI E DISPARITA’ DI TRATTAMENTO nelle varie aree e settori di intervento e organizzati come a Zètema (area museale e musei civici, biglietteria, libreria, assistenti e personale di sala, area impiegatizia, PIT Punti informativi Turistici e Call center, Biblioteche e Informagiovani, centri servizi per i giovani, operatori-trici redazione web e social, area Catalogazione, Didattica, Progettazione, Conservazione ex restauro), dove si rilevano, per l’ennesima volta, differenze notevoli sia per i giorni di ferie spettanti e NON DEROGABILI, IN PEJUS, DA CCORDI DI LIVELLO AZIENDALE O INTEGRATIVI (per contrasto alle disposizioni costituzionali e di legge e il divieto posto dal combinato disposto degli articoli 15 e 40 della Legge 300 1970, nei casi in cui patti o atti datoriali, pure se con consenso sindacale, RECHINO PREGIUDIZIO AI DIRITTI DI CHI LAVORA, solo accordi migliorativi del CCNL o delle leggi posso derogare, specie su una materia come le FERIE), che sui PERIODI BLOCCATI E IMPOSTI DAL DATORE DI LAVORO ZETEMA P.C. srl, DI FRUIZIONE DELLE FERIE, non sempre coincidenti con i giorni di chiusura delle strutture dove sono assegnati i dipendenti.


Vediamo nello specifico, per rendere maggiore comprensione e informazione, sul “capolavoro” di accordo siglato da Cgil e Cisl e le “loro” Rsu, per le ferie.
Il piano ferie di Zètema P.C. srl, prevede una copertura oltre l’anno solare, andando a definire il periodo 1/7/2022 – 30/4/2023 (ndr il periodo di fruizione normale delle ferie estive, trasversale ai settori e categorie pubbliche e privata, è relativo alla metà di giugno fino alla metà di settembre di ogni anno, salvo specificazioni migliorative ed estensive poste da CCNL o accordi di miglior favore e NON E’ QUESTO IL CASO); sono suddivisi tre periodi o fasce BLOCCATE dall’Azienda e di solito non derogabili, malgrado istanze e comunicazioni dei beneficiari dell’istituto costituzionale delle ferie, i dipendenti, quello estivo (1° luglio 2022 – 4 settembre 2022), quello natalizio (20 dicembre 2022 – 8 gennaio 2023) e quello pasquale (3 aprile 2023 – 16 aprile 2023), con RIPARAMETRAZIONE PER CHI HA ORARIO PART TIME, non in sintonia nella regolamentazione e piano ferie aziendale, con avallo e accordo sindacale di sindacati compiacenti e concertativi in pejus, rispetto al dettato legislativo in materia di contratti di lavoro in regime di part time (art. da 4 a 12 D. Lgs 81/2015, che ha eliminato rispetto alla precedente legislazione del 2000, la divisione tra part time orizzontali, verticali e misti). Infatti, SOLO chi ha un part time già verticale (lavora solo alcuni giorni della settimana lavorativa, del mese o dell’anno di riferimento a orario intero) e con orario inferiore al 50% del tempo pieno (37 o 36 ore settimanali in questo caso), potrebbe SUBIRE LA DECURTAZIONE E RIPARAMETRAZIONE DEI GIORNI DI FERIE SPETTANTI, mentre i full time-tempi pieni e i part time già orizzontali (orario ridotto di prestazione giornaliera, rispetto al tempo pieno e orario interno nella settimana lavorativa) o quelli già misti (la maggioranza ormai, con combinazione tra le due tipologie precedenti, su distribuzione oraria e periodi di prestazione lavorativa), hanno o dovrebbero avere la differenziazione del numero di giorni di ferie annue retribuite spettanti ex art 41 CCNL Federculture, 30 o 25 se lavorano su sei giorni o su 5 giorni nella settimana, a tutti spettano comunque i 4 giorni di ex festività soppresse, disciplinati da legge 54 del 1977 e riportati in tutti i CCNL pubblici o privati.


Invece, per il PERSONALE DEI MUSEI CIVICI (custodi e assistenti di sala) E DELL’AREA MUSEALE, DELLE LIBRERIE E BIGLIETTERIE, presso i musei e strutture di pertinenza di Zètema (giorni di ferie per tempi pieni, part time a 30 ore e 24 ore già part time orizzontali e fest. soppresse totali 33, di cui 28 ferie + 1 + 4 ex festività soppresse, invece dei 34 come da CCNL federculture art. 41 su 6 giorni lavorativi su 7, con turnazione a scalare mattina/pomeriggio e 1 giorno di riposo non più il lunedì come una volta, settimanale o calcolato su media di 14 giorni), hanno 12 GIORNI DI FERIE (non due settimane, DI MENO) (oppure 11 giorni e il giorno di Ferragosto, che è festività a parte…grrr), nel periodo estivo BLOCCATO e contingentato dal 1° luglio 2022 al 4 settembre 2022, con riparametrazione in pejus per i part time verticali a 24 ore settimanali, distribuito su 4 giorni lavorativi, con 8 GIORNI DI FERIE (quindi siamo oltre la percentuale del 50% dell’orario dei tempi pieni, in quest’area di lavoro disagiato su turni, ridotta a 36 ore settimanali, secondo circolari esplicative di INPS in materia e del Min. del Lavoro su risposta a interpello dopo entrata in vigore D. Lgs. 81/2015, che aboliva la differenza tra le 3 precedenti tipologie di part time), A 19 ferie+1+4 GG ex fest. soppresse = 24 giorni totali annui, INFERIORE ai 25 giorni + 4 ex festività soppresse, previste dall’articolo 41 del CCNL Federculture, che come contratto collettivo nazionale di settore applicabile a Zètema P.C. srl, sarebbe da applicarsi integralmente, sia per la parte salariale che per quella normativa (quindi per istituto delle ferie) per ottemperanza all’articolo 105 comma 9 del D. Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., il famoso “codice dei contratti e appalti con Pubbliche Amministrazioni, valido pure per questa società che ha convenzioni e contratti di servizio con Roma Capitale che ne è pure socio unico, committente, stazione appaltante e “proprietario”. Blocchi anche per il periodo natalizio per quest’area come per le altre dove ci sono dipendenti di Zètema (20 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023), si possono fruire massimo 5 giorni di ferie (o 4 giorni e 1 festività soppressa nel periodo 26 dicembre 2022 – 6 gennaio 2023). Per tali periodi annuali, è “autorizzato” a fruire delle ferie e festività soppresse (che vanno prese inderogabilmente, come in altri settori entro il 31 dicembre dell’anno solare di riferimento, mentre le ferie possono essere eccezionalmente posticipate fino al 30 aprile dell’anno successivo di maturazione) fino ad un massimo del 50% della forza lavoro in organico (per esigenze di “risparmio”, non si utilizzano a differenza di altri grandi eventi o periodi di lavoro normale, personale esternalizzato o precario, utilizzato in modo massiccio dalla società H501…non per le sostituzione del personale a tempo indeterminato per le ferie se fruite normalmente, ma in passato chiamato per SOSTITUIRE PERSONALE ADERENTE A SCIOPERI).


Per alcuni periodi dell’anno, se vi sono esigenze aziendali organizzative, la percentuale di chi può fruire delle ferie scende al 40%, sul totale del personale in servizio. Inoltre il “padrone- Zètema”, con la giustificazione di dover “…garantire la corretta gestione del servizio”, può pretendere a questo settore di personale, come pure per altri servizi e aree, l’ulteriore disponibilità “…per chi resta in servizio, ad effettuare CAMBI TURNO, sia per la mattina che per il pomeriggio…”, in questo limitando e restringendo, specie per il numero notevole di personale dell’area museale in regime di part time a 30 ore o 24 ore, la capacità per esigenze familiari, personali o sanitarie, di dover ESPRIMERE UN CONSENSO ESPLICITO, analogamente a quanto avviene per le pretese e richieste di ore supplementari/straordinarie (che sono inserite in banca ore… se si riesce a prenderle se e quando ti servono, essendo soggette a discrezionalità del referente e coordinatore di sede), in considerazione che in tale area vi è già UNA TURNAZIONE E UN MONTE ORE DI DISTRIBUZIONE GIA’ PRE-DEFINITO, in base al quale i dipendenti, in maggioranza donne con carichi di famiglia e lavoro di cura e assistenza extralavorativa, si devono organizzare i ritmi di vita oltre che quelli di lavoro salariato…IN FATTO DI PARI OPPORTUNITA’ E DI DISPARITA’ DI TRTTAMENTO DI GENERE, visto che quasi il 70% della forza lavoro a Zètema sono lavoratrici, QUESTA SOCIETA’ HA MOLTO DA FARSI PERDONARE, come più volte rilevato e segnalato da Usi fondata nel 1912 al socio unico Roma Capitale e anche con esposto denuncia al SIL (Servizio Ispettivo del Lavoro) della ITL di Roma. Nemmeno altre aree stanno meglio.
Per i PIT (Punti Informativi Turistici, tra cui i famosi “chioschi verdi” del centro città) e del Call Center, le ferie sono disciplinate in modo NON rispettoso dell’art. 36 Cost., D. lgs. 66/2003 e art. 41 CCNL Federculture. Le ferie annuali potenziali sono ridotte a 25 giorni, 20+1+ 4 giorni ex festività soppresse; con la disciplina dei blocchi in periodo estivo (1° luglio 2022 - 4 settembre 2022) e fruizione di 8 giorni per i tempi pieni e 6 giorni per i part time, con massimo il 50% del personale in organico che può andare in ferie; nel periodo natalizio (20 dicembre 2022 - 8 gennaio 2023) i giorni di ferie fruibili sono 4 per i tempi pieni e 3 per i part time, nel periodo pasquale (3 aprile 2023 -16 aprile 2023) sono sempre 4 giorni di ferie per i tempi pieni e 3 giorni per i part time, con ulteriore pretesa datoriale, giustificata per la garanzia del corretto svolgimento del servizio, a disponibilità a spostamenti nei vari PIT, diversi da quelli di normale assegnazione e a variazioni di orario di lavoro/turno “…dove e quando sarà necessario…”, come citato nell’accordo sindacale siglato il 6 giugno scorso.
Per chi lavora nella redazione web e social (che risponde, quando ci sono emergenze, anche alle telefonate dello 0606008 di Roma Capitale, assieme al personale del CALL CENTER che ha il peso maggiore di tale numero comunale, con utenza che chiede di tutto non solo eventi legati al mondo della cultura e dello spettacolo a Roma), le ferie sono di 2 SETTIMANE ma con il limite del 50% del totale della forza lavoro in organico.


Nei periodi di chiusura natalizia delle sedi di via Benigni 59 del laboratorio dell’area conservazione (ex restauro), dal 27 dicembre al 30 dicembre 2022, il personale assegnato in quella sede, deve prendere 4 giorni di ferie. Così come, nell’accordo del 6 giugno è previsto che nei casi “eccezionali” di chiusura delle strutture, i dipendenti “possono chiedere ferie o ricollocazione in altre sedi di servizio”, così come per le comunicazioni – richieste di ferie o di ex festività soppresse, queste ultime da fruirsi come le festività infrasettimanali lavorate, entro il 31 dicembre dell’anno solare di riferimento, in altri periodi fuori da quelli “bloccati e contingentati”, la Zètema si riserva di valutare se concederle o meno, dando risposta entro i due giorni successivi alla comunicazione del dipendente, da farsi con almeno 3 giorni di preavviso rispetto al periodo comunicato e richiesto (ndr, si tratta SEMPRE di diritto lle ferie, non a quelle residue dell’anno scorso o degli anni scorsi trascinate e non godute “per esigenze impreviste di servizio”…). COLORO CHE NON RISPETTANO I TERMINI IMPOSTI DALL’ACCORDO SINDACALE SUL PAINO FERIE 2022-APRILE 2023, I PERIODI PREDEFINITI DIF ERIE BLOCCATE O NON PRESENTA UNA SPECIFICA RICHIESTA DI FERIE, SONO ASSEGNATE D’UFFICIO “…venendo incontro alle esigenze di servizio…” cita testualmente l’accordo sindacale del 6 giugno scorso. QUINDI SU UNISTITUTO RILEVANTE E COSTITUZIONALMENTE GARANTITO COME LE FERIE, CHE SERVONO AL RECUPERO PSICO FISICO DALLE FATICHE DEL LAVORO SALARIATO, NON SI VA INCONTRO ALLE “ESIGENZE DEL DIPENDENTE” o a necessità familiari, personali che si possono avere, ma è diventata prevalente l’ESIGENZA DI SERVIZIO, la pretesa “padronale”.
Si smentisce anche la favoletta filo-aziendale che gira in molti posti di lavoro, che sulle FERIE vi sarebbe il 50% su richiesta dei dipendenti e il 50% del monte giorni annui retribuiti spettanti, da parte del datore di lavoro. NON E’ VERO, TUTTO IL PERIODO ANNUALE DI FERIE E SPECIE QUELLE DEL PERIODO ESTIVO CHE VA DI SOLITO DA GIUGNO A SETTEMBRE DI OGNI ANNO SOLARE, SONO UN DIRITTO DI CHI LAVORA E CASOAMI E’ L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CHE VA RESA PIU’ FLESSIBILE, PER GARANTIRE TALE DIRITTO COSTITUZIONALE, codificato legislativamente e contrattualmente, l’unica discrezionalità, una volta fruite delle ferie estive, riguarda le ferie residue, che se comunicate non devono rendere impossibile la gestione organizzativa dei servizi e attività, specie nel sistema di appalti, affidamenti o convenzioni con enti pubblici, sottoscritti dal datore di lavoro, ma che comunque restano un DIRITTO INDISPONIBILE, NON ELIMINABILE O BARATTABILE IN TERMINI MONETATI, A TOTALE FAVORE DI OGNI LAVORATRICE O LAVORATORE SALARIATO A TEMPO INDETERMINATO, di qualsiasi settore e categoria o livello
UNO STRAFALCIONE TECNICO, di cui né i dirigenti di Zètema, né il solerte Amministratore Unico, né i sindacalisti che lo hanno firmato, si sono accorti e hanno corretto, riguarda il termine (E’ SCRITTO 30 APRILE 2022, INVECE DI 30 APRILE 2023…), riguarda i giorni di ferie non goduti, per fruizione di permessi ex legge 104/92, di aspettative e permessi retribuiti previsti dalla normativa vigente, considerati da Zètema come “ASSENZE” (quindi anche quelli maturati per astensione obbligatoria per maternità o paternità in alternativa, congedi per matrimonio…che specie la prima, fanno maturare le ferie), che vanno dice l’accordo del 6 giugno 2022 “…UTILIZZATI INDEROGABILMENTE ENTRO IL 30/4/2022…INVECE DI 2023. Tanta la fretta di firmare di tutto e di peggio, manco si legge quello che si firma…e ce lo chiamano SISTEMA CORRETTO DI RELAZIONI SINDACALI INDUSTRIALI.
Per BIBLIOTECHE e INFORMAGIOVANI (compreso centro servizi per i giovani), la disciplina delle ferie è in parte nebulosa, differenziata e soggetta ad una flessibilità anche eccessiva.
Infatti, per chi è utilizzato alla sede della Pelanda, Centro Servizi Giovani, le ferie complessive sono pari a giorni 30 (25+1+4 giorni di ex festività soppresse se su 5 giorni lavorativi a settimana), con ferie ad AGOSTO, per DUE SETTIMANE, nel periodo di “chiusura della struttura”; in generale per questo settore, le ferie sono subordinate al piano di chiusura delle sedi bibliotecarie (deciso dalla DIREZIONE ISBCC – Bdr, analogamente a quanto avviene per il personale comunale), è concessa la possibilità al dipendete di Zètema addetto a Biblioteche o Centri Informagiovani, se la chiusura della sede normale di assegnazione è anche superiore alle due settimane, di chiedere lo svolgimento di attività lavorativa presso altra biblioteca aperta al pubblico, invece di garantire un piano programmato di ferie nel periodo estivo in modo più confacente e DIGNITOSO alle esigenze di recupero psico fisico del personale di Zètema…per il personale impiegatizio, per la sede di Via Benigni 59 oltre ai 4 giorni durante il blocco dei giorni post festività di Natale, come pure per il personale assegnato a sedi distaccate comunali della SOVRINTENDENZA CAPITOLINA, AREE DIDATTICA, CATALOGAZIONE, PROGETTAZIONE E CONSERVAZIONE (ex area restauro), le ferie e festività soppresse sono complessivamente con monte giorni annuali di 30 giorni (25+1+4) per chi ha orario settimanale distribuito su 5 giorni lavorativi, sono invece 33 giorni annui (28+1+4) per coloro che lavorano su sei giorni a settimana; nel periodo estivo, tra il 20 giugno 2022 e il 9 Ottobre (!?!) 2022, chi lavora su 5 giorni ha 12 giorni di ferie, chi ne lavora 6 a settimana ha un godimento di 16 giorni di ferie; sono però previste, per esigenze di servizio, LIMITAZIONI nel periodo di Agosto dall’8 al 21, al godimento di ferie per chi ne fruisce, secondo indicazione dei referenti, che quindi leggendo come è scritto (male) l’accordo del 6 giugno, avrebbero una certa discrezionalità in un periodo dove di solito ci sta minore impegno per le esigenze del committente ROMA CAPITALE, che in quel periodo sospende o riduce al minimo anche per il suo personale capitolino, le attività istituzionali e di servizi alla cittadinanza e utenza.
IN CONCLUSIONE, SU QUESTO ACCORDO DEL PIANO FERIE, SNO PARECCHI I PROFILI DI INDECENZA SE NON DI MANCATA OTTEMPERANZA, AL DETTATO COSTITUZIONALE E LEGISLATIVO, nonché alle stesse indicazioni generali dell’art. 41 del CCNL Federculture, a danno e penalizzazione dei e delle dipendenti a tempo indeterminato della società Zètema, una PESSIMA GESTIONE SULLE FERIE DELLA FORZA LAVORO IN ORGANICO, DA PARTE DELL’ATTUALE AMMINISTRATORE UNICO IN CARICA, DELLE DIRIGENTI DI ZETEMA DELL’UFFICIO DEL PERSONALE E DELLE RELAZIONI INTERNE, CON L’AVALLO ACQUIESCENTE E TROPPO COLLABORAZIONISTA, DEI SINDACATI E DELLE LORO RSU, NEMMENO LA MAGGIORANZA DELL’ORGANO ELETTIVO E TRATTANTE IN CARICA, CHE LO HANNO FIRMATO…


NON E’FINITA QUI, SEMPRE IL 6 GIUGNO 2022, E’ STATO PURE SIGLATO L’ACCORDO SUL PREMIO DI RISULTATO-PRODUZIONE PER ANNO 2021, che sarà erogato nell’anno in corso.                 
 Si tratta della parte variabile della retribuzione dei salariati a Zètema, subordinata come detto all’esito positivo del Bilancio di esercizio dell’anno precedente a quello di negoziazione, applicando i criteri generali con qualche “accoglimento peggiorativo” a livello aziendale, dell’art. 64 del CCNL Federculture. 
 L’Amministratore Unico di Zètema Progetto Cultura srl, Dott. Simone Silvi, bontà sua ha dichiarato che il 23 maggio 2022, è stato approvato con risultato positivo il Bilancio dell’anno 2021, potendo quindi svolgere la consultazione con sindacati e Rsu (ricordiamo sempre che sarebbero pur se su unico tavolo di trattativa, DUE SOGGETTI SINDACALI DISTINTI, I SINDACATI FIRMATARI DEL CCNL e le RSU elette e in carica, a Zètema 12 in tutto e tutte trattanti con pari dignità teorica). Gli importi del premio, saranno erogati (si tratta come è definita dalla stessa società nelle buste paga, di una sorta di “15° mensilità”…anziché di parte variabile della retribuzione soggetta a criteri diversi dal calcolo normale di stipendi e salari, il che la dice lunga sulla conoscenza datoriale, della struttura del salario e delle voci di retribuzione contabilizzate in busta paga…) di solito dopo il mese di luglio 2022. 
 Sono DISTINTE TRE FASCE, a seconda degli inquadramenti e livelli attribuiti ai dipendenti in organico, al quale corrispondono importi diversi del premio lordo e la sua quantificazione netta, per coloro che avranno raggiunto il 100% degli obiettivi previsti, generali e di area di riferimento (dove è rilevante, specie per la parte variabile del premio che incide sul 60% dell’importo totale, il 40% è invece in misura fissa per i dipendenti divisi nelle tre fasce, dalla VALUTAZIONE SOGGETTIVA con relazione motivata, dei coordinatori e referenti di ogni ufficio, servizio o area, delle relative PENALIZZAZIONI e decurtazioni del premio stesso). 



La FASCIA I (che comprende i livelli operai, A1, A2, A3, B1, B2, B3 nuovo dopo modifiche ultimo CCNL), importo lordo complessivo al 100% di EURO 799, 70=, NETTE 652,00=.
LA FASCIA II (che comprende figure tecniche di operai specializzati, tecnici e impiegati con conoscenze articolate e specializzate nel processo produttivo, ex B3, C1, C2, C nuovo dopo modifiche ultima classificazione e inquadramento del CCNL), importo lordo complessivo al 100% obiettivi raggiunti, di EURO 803,38= NETTE Euro 655, 00=;
LA FASCIA III (che comprende i livelli intermedi e impiegatizi, tecnici, ex C3, D1, D intermedio, D2, D3 nuovo dopo modifiche ultima classificazione e inquadramento del CCNL), importo lordo complessivo al 100% obiettivi raggiunti di EURO 805,83= NETTE 657, 00=.


E’ indicata nel testo dell’accordo del 6 giugno, la “facoltà del dipendente, di INDIVIDUARE LA PERCENTUALE DA DESTINARE AL WELFARE AZIENDALE, E/O IN DENARO” DA RICEVERE.
Anche se messa in modo edulcorato, la facoltà rimane un onere a carico del singolo dipendente, poiché per ottenere il 100% del risultato e degli obiettivi raggiunti, si fa uno sforzo durante le varie fasi e processi dell’attività lavorativa e di solito, il concetto di “premio di risultato-produzione”, fa prefigurare che sia erogato in moneta e valuta corrente, in euro e centesimi, come ogni parte variabile della retribuzione aggiuntiva a quella salariale di base e di fatto percepita mensilmente.
Il nostro sindacato non è mai stato particolarmente a sostegno della variabilità del salario e tende alla riduzione al minimo sopportabile, delle voci di retribuzione che non siano inserite nella struttura fissa del salario, però pendiamo atto della tendenza sui posti di lavoro e anche dell’effetto “commerciale” delle politiche di privatizzazione, gestione esternalizzata di servizi e attività anche in campo culturale nelle società partecipate di ROMA CAPITALE, che a Zètema con l’attuale Amministratore Unico e il suo modello di pensiero commercializzante e privatistico, con alleati in campo sindacale e della burocrazia interna, che ha contaminato anche le Rsu genuinamente elette dal personale, sta producendo questo ennesimo passaggio di adeguamento di parte del salario aggiuntivo con criteri e metodi privati, con il 60% del premio su criteri soggettivi e variabili e solo il 40% con criteri fissi e certi, anziché riportarli alla funzione PUBBLICA nel campo della cultura, della gestione di attività per conto dell’ENTE LOCALE ROMA CAPITALE.
Sul welfare aziendale, un protocollo integrativo e parte integrante del premio di risultato-produzione, indica quali siano le aree di intervento, che dall’esterno potrebbero sembrare un aiuto concreto a esigenze del personale dipendente, nei fatti si deroga all’intervento pubblico e a servizi sociali, di assistenza, educativi e di sostegno alla vita di cittadini-e dipendenti di società del gruppo ROMA CAPITALE, con prestazioni di servizi sottraendo risorse all’intervento pubblico, per effetto della privatizzazione e liberalizzazione di tariffe sociali, nonché risorse agli stessi dipendenti di Zètema per il salario aggiuntivo, d fatto sono gli stessi dipendenti che si pagherebbero tali prestazioni passate come “welfare aziendale”. SONO DIVISE IN AREE E PRESTAZIONI: ISTRUZIONE (mensa, dopo scuola, testi scolastici, centri estivi per i figli e figlie), MUTUI (per spese costruzione e ristrutturazione, acquisto prima e seconda casa…in questo caso ci si “dimentica” della possibilità di sblocco dopo 8 anni di servizio, del 70% della liquidazione e Tfr maturato e accantonato, come quota di SALARIO DIFFERITO, a favore di chi lavora e sono soldi già lavorati dai dipendenti, come lo furono i contributi in busta paga ex GESCAL, per la costruzione e utilizzo dell’edilizia popolare pubblica, finiti dopo lunghi giri contabili, nella disponibilità del tesoretto della Cassa Depositi e Prestiti, ora società mista a maggioranza pubblica, del Ministero dell’Economia e Finanze MEF); ASSISTENZA FAMILIARI (spese sostenute per persone anziane o non più autosufficienti, per spese di baby sitting…); CASSA SANITARIA (pacchetti sanitari integrati, rimborso spese mediche e check up, anche in questo caso sono i palliativi modello assicurativo americano, approfittando dello smantellamento della sanità pubblica e della prevenzione territoriale di base dopo la riforma sanitaria legge 833 del 1978, della serie “più stai male e più paghi”, in questo caso pagano sempre i lavoratori e le lavoratrici, degli effetti negativi di tali operazioni); PREVIDENZA INTEGRATIVA (cioè la contabilizzazione con i soldi dei dipendenti di Zètema per il loro caso, di somme che con un sistema previdenziale e pensionistico e adeguati strumenti di riequilibrio salariale, rispetto al costo REALE della vita, per avere dopo una vita di lavoro salariato, un assegno di pensione sufficiente forse, a sopravvivere se si ha famiglia a carico); FRINGE BENEFIT ( per abbonamenti al sistema di trasporto ex pubblico, rimborsi schede telefoniche prepagate); CULTURA E TEMPO LIBERO (abbonamenti in palestra, viaggi e corsi formativi, una modalità commerciale dell’antico motto romano MENS SANA IN CORPORE SANO, ma indovinate CHI PAGA?).
E’ evidente che l’importo del premio è RIPARAMETRATO in proporzione al periodo di lavoro prestato effettivamente, sono per fortuna esclusi dalle ASSENZE CHE PENALIZZANO E DECURTANO L’IMPORTO DEL PREMIO, specie il 60% variabile, le assenze di astensione OBBLIGATORIA per maternità, i permessi ex legge 104/92, giornalieri o fruiti a ore 18 ore mensili ogni mese, ricoveri per operazioni in strutture ospedaliere, infortuni sul lavoro, periodi di degenza o day hospital per terapie su patologie oncologiche e malattie invalidanti, congedo di 15 giorni per matrimonio, permessi per lutto, ore di permessi per diritto allo studio, giorno di prelievo per donazione del sangue, permessi straordinari ex art. 43 CCNL;
sono riparametrati anche in base alla percentuale di part time, come già evidenziato in modo non conforme per la gestione e fruizione delle ferie;


I CRITERI PER L’ANNO 2021, erogato nel 2022, SARANNO PRESI A MODELLO ANCHE PER IL PREMIO DI RISULTATO-PRODUZIONE DEL PROSSIMO ANNO E FINO AL 2023, quindi con una base LORDA DI IMPORTO PIU’ BASSA DEGLI ANNI PRECEDENTI, come inizio di discussione in sede di negoziazione sindacale, anche e a prescindere dal maggiore introito risultante con esito positivo dal Bilancio di esercizio dei prossimi anni (della serie, si chiederà al personale di lavorare di più in termini di produttività ed essere comunque “premiati” di meno…), sono i seguenti:
* QUOTA FISSA PER BILANCIO POSITIVO, per tutti i dipendenti, incide sul 40% del premio;
* QUOTA VARIABILE , per apporto al completo raggiungimento degli obiettivi, sia generali che di area di intervento;
* QUOTA VARIABILE, per soddisfazione committente (Roma Capitale) e dell’utente finale, delle prestazioni lavorative e dei servizi effettuati dai dipendenti, tramite monitoraggio costante e indagine periodica. LE VOCI DEI PUNTI 2 E 3 DEI CRITERI, INCIDONO SUL 60% DEL PREMIO.
Sono previste, concordate con i sindacati le loro Rsu firmatarie, da parte della Zètema P.C. srl, LIMITAZIONI E RIDUZIONI PER I GIORNI DI “ASSENZA”, con decurtazione percentuale del premio a seconda del numero di giorni di assenza non facenti parte di quelli esclusi e sopra citati.
UNO DEGLI ASPETTI PIU’ ODIOSI, E’LA DECURTAZIONE DEL PREMIO, PER PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI DEFINITIVI, SUPERIORI AL “RIMPROVERO VERBALE” , che la delegazione di controparte aziendale, si è rifiutata sistematicamente anche con il nuovo Amministratore Unico, di voler modificare, almeno potevano ridurre ai casi di “sospensione”, quindi su infrazioni gravi e accertate dopo imparziali procedure di difesa disciplinare, nelle sedi competenti.
Non ci vuole certo un esperto di diritto sindacale e del lavoro, per capire che anche quando sono contestazioni disciplinari e di addebito campate per aria o inconsistenti, ma basate su pretesti, solo ripicche dei referenti i quali non hai fatto il “favore di disponibilità e flessibilità” sui tuoi diritti e condizioni normali di lavoro, o peggio “spiate” di colleghi e colleghe per metterti in cattiva luce e farti perdere la quota di premio, che verrebbe poi tra loro redistribuito, almeno nell’accordo ci sta scritto che coloro che invece raggiungono il 100% degli obiettivi variabili, soggetti a motivazione e relazione soggettiva di referenti e coordinatori di area, le quote di premio variabile vanno redistribuite tra i “buoni”; basta che ti appioppino un rimprovero scritto o una multa di 1 ora, tanto per sanzionarti, per avere come contropartita una PENALIZZAZIONE PERCENTUALE DEL PREMIO e una decurtazione magari non meritata.
In conclusione, anche questo un pessimo accordo con troppe misure a favore della logica aziendalista e commercializzante, secondo il Silvi-pensiero e quello di dirigenti e dipendenti rampanti, che rompe quel tipo di lavoro collegiale e solidale, che rende le attività fatte in team, squadre o in un contesto collettivo, meritevoli di tutela e di attenzione.


SE CI FOSSE UNA PRESA DI DIGNITA’ DEL PERSONALE DIPENDENTE, SUL PREMIO DI RISULTATO COME SULLA GESTIONE POCO OPPORTUNA DELLE FERIE, SI POTREBBE IPOTIZZARE UN NUOV REFERENDUM APPROVATIVO E DI CONFERMA O BOCCIATURA, SECONDO LE PROCEDURE CODIFICATE DEL’ART. 21 DELLA LEGGE 300/1970, DI QUEGLI ACCORDI O ALMENO DEI PUNTI MAGGIORMENTE A RISCHIO, SUI DIRITTI E PREROGATIVE DEL PERSONALE DI ZETEMA.
Questa volta, al di là di sterili comunicati con la non firma di quegli accordi, a differenza del buon precedente virtuoso del referendum VINTO A NOVEMBRE 2021, non si vede all’orizzonte la protesta sana e genuina che ci si potrebbe aspettare, cala un silenzio assordante e una omologazione inquietante, che ricorda molto il sistema feudale e quello clientelare, individualistico e non solidale, con forti connotazioni di disparità di trattamento, anche di “genere” con il signore del castello/ A.U., che ti concede udienza e ti dà l’elemosina, la casta di vassalli, valvassori e valvassini che utilizzano le briciole di pseudo potere per mantenere in piedi un organigramma verticistico e favori personali, le corporazioni di “mercanti e artigiani”…sindacali e…un esercito di servi della gleba.
Per quanto riguarda la nostra struttura sindacale, oltre a questo doveroso lavoro di informazione e spiegazione di cosa si nasconde sotto le quinte dei due pessimi protocolli sindacali siglati il 6 giugno 2022, attiveremo gli strumenti di autotutela del personale penalizzato e quello ancora non omologato, nelle sedi istituzionali competenti per materia e territorio, anche di Roma Capitale, per far intervenire il committente, socio unico al ripristino di condizioni di vita e di lavoro dignitose.
IL RESTO, O LO DECIDONO I RAPPORTI DI FORZA E LA PROTESTA ORGANIZZATA E DAL BASSO DEL PERSONALE DI ZETEMA, O RIMARRA’ INVARIATO NEI CRITERI, PRINCIPI ED EFFETTI NEGATIVI.
I GATTI E LE GATTE NERE DI USI FONDATA NEL 1912, SONO A DISPOSIZIONE PER TUTELARE E ORGANIZZARE CHI NON VUOLE ESSERE, UN SERVITORE DELLA GLEBA…con diritti affievoliti e penalizzazioni non meritate. CAMBIAMO LA MUSICA E LE PARTITURE, PER NON TROVARSI SEMPRE… “I SOLITI ACCORDI”, come avrebbero commentato Paolo Rossi e la buonanima di Enzo Jannacci, con una loro famosa canzone sanremese.


Roma, 20 giugno 2022


Usi fondata nel 1912 federazione locale intercategoriale di ROMA usiait1@??? <mailto:usiait1@virgilio.it>


USI C.T.&S fedele a Usi 1912 (diffidate dalle false imitazioni e sigle di comodo non riconosciute dal sindacato ufficiale, presenti a Zètema) segreteria.usi@??? <mailto:segreteria.usi@gmail.com>