Il giorno gio 12 mag 2022 alle ore 10:24 Angelita Castellani <
angelita.castellani@???> ha scritto:
> Buongiorno a tuttə,
>
> sono in autobus verso l'ufficio e provo a mettere in fila i pensieri di
> questi ultimi giorni.
>
> Come è emerso nella partecipata assemblea del 5 maggio, convocata di
> sollecitazione di un gruppo di colleghi interessati dalla vicenda assurda
> della soglia per l'idoneità al concorso da III, la situazione nel nostro
> istituto è particolarmente grave.
>
> Siamo di fronte a un disastro (annunciato) della governance
> Blangiardo-Camisasca su praticamente tutti i fronti:
>
> - reclutamento dolosamente lento, insufficiente nei numeri e nelle
> modalità. Il concorso da VI Cter è una specie di lotteria per 17mila
> candidati a cui la partita si gioca in 60 minuti, con un test su almeno tre
> materie diverse e che presuppongono l'onniscienza su statistica,
> informatica, materie giuridiche, amministrative/gestionali/organizzative.
> Del reclutamento da III livello ancora non sappiamo nulla, a distanza di 4
> anni dagli ultimi bandi, oggi incriminati per la questione della soglia e
> che si capisce come andrà a finire. I bandi da II hanno generato un forte
> malcontento: nel profilo da tecnologo il personale in forza nelle direzioni
> della dgen è stato in larga parte silurato ed è rimasto senza prospettive
> di avanzamento. Su art. 15 un'altra mareggiata è in arrivo con la
> riapertura dei bandi e la modifica dei punteggi attribuiti all'anzianità
> (di cui si stenta a capire la ratio e la legittimità).
>
> - carriere al palo con l'aggravante di un disegno diabolico il cui una
> delle parti (lese) in causa (chi aspira a un passaggio di livello) viene
> individuato come il problema: se i concorsi in Istat li vincono gli interni
> allora andiamo a pescare dalle graduatorie di altri enti, così vi levate di
> torno. Art. 54 e 53 sono procedere ai limiti della decenza: le risorse
> dedicate sono inconsistenti a offrire una concreta opportunità di crescita
> (professionale ma anche salariale) e il potere discrezionale dei direttori
> è esercitato senza pudore condizionando pesantemente gli esiti e la vita
> degli interessati.
>
> - democrazia: l'istituto sta attraversando la fase più buia a memoria di
> tuttə (vecchio e "nuovo" personale). Il presidente governa da remoto, senza
> mai mettere la faccia di fronte al corpo dell'Istituto. Le scelte
> strategiche sono prese senza un coinvolgimento di nessuno, nemmeno della
> dirigenza intermedia. La costituzione della 3I spa è stata decisa senza
> discuterne in alcun luogo istituzionale deputato: il consiglio non ne ha
> mai avuto all'odg questo tema e non ha mai affrontato l'argomento. Ci
> domandiamo quando, dove, perché, chi è con quale legittimità abbia
> deliberato un progetto con profondi impatti sulle funzioni core dell'ISTAT
> (il trattamento dei dati e il settore IT). È di qualche giorno fa la
> notizia della probabile collocazione dello stadio della Roma nella stessa
> area dove, da 50 anni, l'ISTAT ha in animo di costruire la propria sede
> unica. Ci domandiamo se anche su questo progetto strategico (oramai
> esecutivo) ci sia una marcia indietro e ancora una volta chi sta decidendo
> e dove.
>
>
> Queste le questioni più rilevanti che mi sovvengono, senza la pretesa di
> essere esaustiva.
>
> Il punto che vorrei sollevare è un altro.
>
> Che stiamo facendo concretamente per opporci a questo stato di cose?
>
> Questa settimana, dopo l'imbocco nella stanza di Camisasca, doveva tenersi
> un'assemblea in cui era stata richiesta la presenza del presidente e del
> DG. Le loro disponibilità sono venute meno e le ooss, dopo un silenzio
> sospetto, hanno deliberato di annullare l'appuntamento e di comunicarlo
> solo dopo che in molti avevano cominciato a chiedere conto di cosa stesse
> succedendo e del perchè non arrivassero notizie. Nel frattempo hanno però
> firmato gli accordi sul salario accessorio, con lo sblocco - vivaddio! - di
> questioni appese da anni ma che contengono anche elementi preoccupanti:
> l'apertura alla valutazione individuale della performance (al momento con
> poche risorse dedicate che potranno crescere in futuro e quindi impattare
> significativamente sulle nostre buste paga). Sull'aumento della IOS
> (indennità per il personale di I-III livello) di cui finalmente si parla di
> un aumento che però è molto lontano dalle cifre erogate in altri enti (si
> parla di portarla dagli attuali 18 ero a 30 euro, una miseria insomma).
>
>
>
> Sulla questione della 3I Spa, i lavoratori dcit hanno chiesto alla RSU la
> convocazione di un'assemblea per fare il punto della situazione e
> confrontarsi sull’organizzazione di una mobilitazione sacrosanta per
> provare a opporre resistenza.
>
> L'assemblea era stata fissata per il 17 maggio ma anche su questo abbiamo
> dovuto registrare il retrofront delle ooss rappresentative che stanno
> tentando in seno alla RSU di negare la copertura e quindi la possibilità a
> questi lavoratori di organizzare l'assemblea (aperta a tutto il personale).
> La motivazione è la mancanza di informazioni ufficiali che renderebbe
> sterile il dibattito. Ma è proprio la mancanza di queste informazioni a
> motivare l'esigenza di riunirsi subito e decidere che fare!
>
>
>
> Infine, è stato finalmente redatto l'atto di indirizzo per il rinnovo del
> CCNL di comparto. La trattativa sui contenuti è stata condotta in
> solitudine e in silenzio dalle ooss rappresentative e fino a qualche giorno
> fa sembrava fossero riusciti a strappare importanti avanzamenti sia sul
> lato giuridico sia economico.
>
> Oggi si scopre che nel documento (che non sono ancora riuscita a reperire
> e non mi pare sia stato allegato ai comunicati sindacali sulla materia)
> pare non abbia trovato spazio nessuna delle richieste avanzate. Adesso
> siamo alle fasi finali della trattativa, i tempi stringono e la base della
> contrattazione è compromessa. Forse sarebbe stato opportuno comunicare di
> più con i lavoratori e organizzare iniziative di mobilitazione a supporto
> della negoziazione, per rafforzarla ed evitare che andasse come
> effettivamente rischiava di andare?
>
>
>
> Insomma, la questione su tutti i fronti è una: perché non coinvolgere il
> personale e avvalersi della sua partecipazione nella definizione delle
> piattaforme rivendicative? Perché tenere tutto sotto il tavolo fino a
> quando la situazione diventa disperata?
>
> E soprattutto, di fronte a questa situazione disperata perché continuare a
> rinviare i momenti collettivi di confronto ed espressione del dissenso?
>
> A me pare che sia una strategia miope. Un atteggiamento evidentemente e
> dolosamente perdente che si abbatterà su tuttə noi.
>
>
>
> Per queste ragioni credo sia necessario organizzarsi dal basso.
>
> Anzitutto unifichiamo le mailing-list di discussione (sono costretta a
> inviare questa mail a 4 diverse liste per provare a raggiungere tuttə, non
> possiamo continuare così!), auto-convochiamoci a stretto giro per ragionare
> insieme su come uscire da questo cul de sac.
>
>
> Aspetto di leggere/sentire cosa ne pensate
>
>
>
> A presto e scusate la lunghezza!
>
> Angelita
>