Author: Gianfranco Melone Date: To: Antonio Pavone CC: pacifistat Subject: Re: [Pacifistat] guerra
Concordo con chi sottolinea la gravità del momento (e la futilità delle nostre beghe interne, tipo Felpaman, che vuole bloccare la riforma del catasto che, peraltro, non avrebbe effetti prima del 2026).
L'impressione è quella di trovarsi in uno dei momenti di svolta dell'umanità, un momento in cui sembrano venire al pettine alcune delle questioni decisive a partire dalla crisi climatica che ci minaccia e rischia di mettere in dubbio il futuro stesso della nostra specie (e se non ci credete provate a chiedere ai dinosauri).
Viviamo in un periodo in cui lo scontro fra chi gestirà le risorse in via di esaurimento della Terra (acqua, gas, petrolio, foreste) si acuisce sempre più, aprendo la strada a nazionalismi ed imperialismi che sembrano riportarci ai primi anni del 900, quando lo scontro fra gli "ismi” condusse l'Europa alla prima guerra mondiale.
La nostra generazione (in Europa) è stata, in questo senso, una generazione privilegiata perché ha vissuto un periodo di pace senza precedenti (a scanso di equivoci ripeto che parlo della nostra generazione in Europa, mentre ciò non è successo in molte altre parti del mondo).
Ad assicurare questo periodo di pace ha senza dubbio e paradossalmente contribuito la minaccia di una guerra termonucleare globale, minaccia talmente convincente che, incredibilmente, ha fatto sì che l'autodissoluzione dell'URSS sia avvenuta praticamente senza spargimento di sangue.
Oggi anche questo equilibrio sembra essere in discussione, perché la competizione sulle risorse assume caratteristiche inedite per la presenza di un competitor (Cina) che, a differenza dell'Urss, sembra essere in grado di competere con gli USA anche dal punto di vista scientifico, tecnologico, finanziario (la Cina detiene circa il 6% dei 23.000 mld di $ del debito pubblico americano) nonché della capacità di penetrazione in aree finora quasi esclusivamente appannaggio degli USA (Africa, Asia e ora anche in Europa).
Stando così le cose, l'aggressione della Russia all'Ucraina diviene ancora più grave perché, dopo le guerre aggressive condotte dagli USA nei confronti del mondo arabo per vendicare l'11 settembre, peraltro rivelatesi fallimentari e sbagliate come dimostrano Iraq e Afghanistan, indebolisce quel poco di "regole internazionali" che faticosamente ha retto l'equilibrio mondiale.
Non sono quindi d'accordo con chi, con uno strano strabismo, si allarma perché diamo le armi all'Ucraina, senza condannare prima e decisamente l'aggressione russa.
Non sono un appassionato sostenitore dell'Ucraina (in cui durante la seconda guerra mondiale fu attuata, anche con l'appassionata partecipazione di una parte della popolazione locale, una delle più atroci persecuzioni degli ebrei, considerati una delle colonne portanti del regime bolscevico-staliniano).
Detto questo e conoscendo un poco di storia, forse, qualche motivo per diffidare dei russi gli ucraini lo hanno. Basti ricordare l'Olodomor staliniano dei primi anni trenta del XX secolo che, a causa della forzata attuazione della collettivizzazione della terra, portò alla morte per fame di 3 - 5 milioni di ucraini (a seconda delle stime degli storici). La stessa Unione Sovietica, nel dopoguerra, ha dovuto a lungo fronteggiare gruppi nazionalistici ucraini che hanno fatto ricorso alla guerriglia ed al terrorismo.
Sorvolando sul modo in cui fu gestita tutta la sporca vicenda di Chernobyl, le cui drammatiche conseguenze hanno pesantemente riguardato tutta l'Ucraina.
Il che mi porta a chiedere: ammesso e non concesso che conquisti l'Ucraina, come cazzo fa Putin a pensare di tenerla, quando l'Armata Rossa brezneviana (molto più forte ed organizzata dell'attuale esercito russo), alla lunga, non è stata in grado di reggere quei quattro straccioni di mujaheddin afgani (sia pure armati dagli USA)
Da: "Antonio Pavone" <pavone@???>
A: "pacifistat" <pacifistat@???>
Inviato: Giovedì, 3 marzo 2022 16:13:08
Oggetto: Re: [Pacifistat] guerra