Paola,
le tue parole hanno centrato il problema:
Quando ci parlano di "Pace" in realtà intendono un altro modo di far la guerra e soprattutto è una pace che prepara altre guerre.
Perché siamo in una società basata su interessi contrapposti, tra aziende, tra Stati, tra classi sociali.
Se non superiamo questo tipo di società - al livello mondiale - non riusciremo mai ad avere una vera Pace.
Per cui chi vuole essere veramente contro la guerra oggi deve essere contro tutti gli Stati, che per i loro interessi economici e geopolitici fanno morire giovani, lavoratori, militari e civili.
Non dobbiamo appoggiare né l'uno né l'altro, la risposta non può essere un nazionalismo ucraino che non fa altro che mandare al suicidio volontari giovani e meno giovani, dobbiamo essere contro lo Stato Russo e contro lo Stato Ucraino, per l'unione dei lavoratori russi e ucraini.
Ma anche contro lo Stato Europeo e italiano , che per i loro interessi economici in questi anni hanno attratto l'economia ucraina verso l'economia europea ed hanno illuso i giovani ucraini che potevano raggiungere lo stile di vita europeo, pur sapendo che la Russia dei carri armati non sarebbe stata a guardare (come è già successo in Georgia e in Kazakhistan di recente e storicamente nel '57 in Ungheria e nel '68 a Praga).
Si fa un gran parlare di dare la parola alla diplomazia e non alle armi, ma non è difficile capire che la diplomazia è efficace se hai la pistola puntata ed i carri armati sul terreno.
In realtà è questa la debolezza europea: non avere un esercito europeo unico e ben armato.
Già in Europa molti statisti stanno impugnando la giusta indignazione e le manifestazioni contro la guerra per creare la "Difesa europea" e accelerare il riarmo , sotto riporto uno dei tanti articoli su questo tema.
Il "Proletari di tutti i paesi unitevi" non è mai stato tanto attuale.
Dobbiamo creare una consapevolezza e una risposta organizzata contro la guerra, perché altrimenti in ogni guerra e e in ogni pace armata le Persone saranno sempre sconfitte!
Ciao Michele
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Da La Repubblica del 28 febbraio pag. 12 - Mastrobuoni: “…Dopo due conflitti mondiali scatenati nel ‘900, Berlino ha deciso per tre quarti di secolo di rimanere un nano militare . Ma ieri (27 febbraio) il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz ha spazzato via la lunga riluttanza tedesca e ha promesso una serie di impegni concreti, storici …mentre a pochi metri cinquecentomila persone sfilavano per le vie di Berlino chiedendo la fine della guerra di Putin. E forse proprio dall’aggressione al popolo ucraino… può partire la costruzione della Difesa europea, rimasta sempre in embrione . La decisione più importante riguarda la famosa promessa del vertice Nato del Galles – mai mantenuta dalla stragrande maggioranza dei partner atlantici – di aumentare le spese per la difesa al 2 per cento del Pil . Scholz ha dichiarato che in futuro la Germania spenderà ‘almeno’ quella cifra. Secondo uno studio di Berenberg , se tutti gli alleati Nato si attenessero a quell’impegno, la difesa atlantica potrebbe contare su almeno 73 miliardi di euro di risorse in più …”
Da: "Paola Conigliaro" <coniglia@???>
A: "pacifistat" <Pacifistat@???>
Inviato: Martedì, 1 marzo 2022 16:20:45
Oggetto: [Pacifistat] doublethink della Pace
Io ho bisogno di pace, ma non solo di pace in senso militare, anche di quiete. Invece la situazione attuale è molto inquietante. Stiamo accettando passivamente che si inviino armi senza controllo di come verranno usate, ora e nel futuro, stiamo accettando che si oscurino tutti i canali di informazione diretta, stiamo accettando di sentire una e una sola voce, senza possibilità di porsi domande, stiamo accettando che ci sia un'unica opzione di risposta, stiamo accettando che la questione vera non sia la pace ma la sconfitta di una delle parti. Io mi sento in forte disagio per tutto ciò.
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Paola Conigliaro
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