[Pacifistat] FINITE LE VACANZE DALLA STORIA!

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Author: Michele Riccio
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To: pacifistat
Subject: [Pacifistat] FINITE LE VACANZE DALLA STORIA!
Vi giro il volantino dei giovani internazionalisti sulla possibile guerra.

Ciao Michele Riccio



FINITE LE VACANZE DALLA STORIA!

Ma che davvero davvero? Tacciono i virologi e parlano le armi. La guerra sul suolo europeo sembra ad un passo. Non abbiamo fatto in tempo ad uscire da una pandemia che stiamo precipitando in un conflitto armato?

Missili, tank e portaerei prenderanno il posto del dibattito su tamponi e varianti? Tirate fuori le cartine della seconda guerra mondiale, aggiornatele però al nuovo livello della contesa tra potenze, alle rotte dell'energia e alla maggiore letalità dei loro strumenti bellici.

L'ordine mondiale oscilla sotto i nostri piedi, aprendo vecchie ferite e infliggendone di nuove sulla pelle di uomini e donne inermi. Lontano dalle aule e dai palazzi di una politica ipnotizzata dal proprio ombelico.

In Ucraina si spalanca una linea di faglia della ridefinizione delle sfere d'influenza. Crocevia perfetto tra Europa ed Asia. Considerata dalla Russia il suo giardino di casa e direttrice Est dell'espansione dell'imperialismo europeo.

Con gli Usa che, attraverso la Nato, tentano di dare le carte, alternando minacce a tentativi diplo­matici. Sullo sfondo una Cina che offre esplicitamente a Mosca la sua alleanza, contro quella che definisce una nuova "Guerra fredda". Mai stata così bollente. In palio la supremazia mondiale: si gioca una partita doppia in cui Taiwan sta a Pechino come Kiev a Mosca. La storia delle battaglie imperialiste segna questo primo ventennio del secolo.

E' ora che i lavoratori e le lavoratrici, i giovani di tutti i Paesi, facciano sentire forte la loro voce contro la guerra. Le classi dirigenti mostrano una volta di più di non essere in grado di mettere a frutto le lezioni della pandemia: unire le forze, utilizzare le migliori energie della nostra specie contro i veri problemi che ci affliggono: Malattie, clima ed ambiente, povertà.

Non chi comanda a Kiev, sul continente europeo, o chi, tra Washington e Pechino, avrà la leadership sul teatro asiatico. Ma come? Due anni a parlare di come salvare vite umane dal virus ed ora tutti pronti a sacrificarle sul terreno della politica di potenza?

Non dobbiamo per forza parteggiare per questo o quel brigante. Possiamo contare come forza che unifica la maggioranza della specie contro quelle forze che vogliono dilaniarla. Si chiama internazionalismo: l'unica via d'uscita dalla barbarie che ci propinano.

Diciamolo forte e bene ad ucraini, russi, americani, cinesi ed italiani. A tutti i popoli che si lasciano mas­sacrare e massacrano da secoli per interessi che non sono i loro: la scelta non è tra quale divisa imperialista indossare. Si può decidere di far parte di quelli che lottano per una società senza classi e senza frontiere da difendere.

Non possiamo aspettarci che si schieri contro la guerra chi la alimenta, la provoca, la decide e da essa guadagna. Le vacanze dalla storia sono finite da un pezzo: è il momento del comunismo e del suo partito.

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